“Sono Donatella Cinelli Colombini e le do il benvenuto al Casato Prime Donne di Montalcino”.

“Onorato e lieto di conoscerla”. La mia pronta risposta.

Sembrerebbero i soliti, consueti, abituali saluti di cortesia che educatamente vengono scambiati in circostanze come quelle di una visita aziendale con annessa intervista.

La signora Donatella Cinelli Colombini vestita di una eleganza innata, da subito si è rivelata con una capacità comunicativa ed espressiva immediata. All’istante con una simpatia contagiosa.

Per il contesto dell’accaduto, quell’incontro si dimostrò insolito, singolare e alla fine straordinario, mai pensato.

Avrei dovuto far parte insieme ad alcuni colleghi, durante l’evento annuale Benvenuto Brunello, ad un incontro, visita ed assaggi collettivi, presso il Casato Prime Donne. Per ragioni accidentali, non attribuibili al sottoscritto, mi ritrovai al Casato fuori orario massimo, con gran parte degli invitati che se ne erano già andati. Presenti solo alcune donne dello staff, il marito Carlo Gardini e Lei, Donatella che capì immediatamente l’accaduto dicendo: ”Non si preoccupi, sono qua tutta per lei. Venga, iniziamo la visita al Casale”. Il privilegio.

Casato Prime Donne al tramonto

Complice l’imbrunire di un febbraio ilcinese, di un Casale illuminato dagli ultimi raggi flebili, deboli, di un incontro “speciale”: un momento che rimarrà a lungo nella memoria.

Donatella Cinelli Colombini, la fondatrice del Movimento del Turismo del Vino, delle Cantine Aperte ma soprattutto dello “sdoganamento della Donna nel mondo del Vino” a spiegarmi arte, in particolare l’arte medievale e i valori del Vino. Percorsi insieme a lei le stanze e stanzette della cantina ricca di cimeli storici e di quella bottaia contraddistinta dai cuori. Perché?

“Alcune botti hanno un cuore rosso attaccato davanti. I cuori indicano il vino migliore, quello che proviene da un piccolo pezzo di vigna in cima alla collina. Botti contenenti il Brunello più complesso e profondo, quello dove mi rispecchio. Questo che visitiamo è l’ambiente dove il tempo sembra rallentare e tutto avviene come un secolo fa. Un mondo di armonie e di cura dei particolari, di attenzione maniacale a ogni dettaglio”.

Casato Prime Donne. Il cuore sulla botte

Racconti, storie cinquecentesche tra il sacro e il profano, un mix di fatti accaduti e frutto di antiche leggende. Un viaggio nella Storia lunga sei secoli dove “si intrecciano le vite di eretici, di giuristi, uomini di Chiesa e vignaioli. Grandi passioni e grandi vini”.

Ritornati in superfice, ultimo sguardo al tramonto, agli spettacolari giochi di luci e l’ingresso nella Sala di degustazione del Casato Prime Donne assistiti da personale interamente al femminile, enologa compresa “una bandiera delle pari opportunità nel mondo del vino”.

“Le voglio raccontare di quel 1998 e di quella telefonata alla Scuola di Enologia presso l’Università di Siena. Cercavo un enologo giovane per condividere il “mio” grande progetto. Mi fu risposto che avrei dovuto prenotarlo in anticipo. C’erano però molte “enotecniche donna”. L’inizio, la scelta.

Intrecciai con la signora Donatella anche qualche chiacchiera da salotto, in attesa degli assaggi, scoprendo un’attitudine un po’ British nella conversazione pacata e arguta, intelligente e profonda.

La conversazione si arrampicò anche su terreni controversi, pungenti, ricondotti nella “neutralità e buon senso” dall’arte innata della sua dialettica. Le dissi che ero felice di aver fatto la sua conoscenza, temendo di essere sconfinato nella scortesia.

Le sue parole a tratti erano simili a carezze, a volte a graffi rilevando un carattere adamantino, solido, indomabile.

Casato Prime Donne. Angolo della bottaia

Di fronte a noi tredici campioni di cui undici anteprime campioni di botte rappresentativi di vendemmie dissimili, vigneti differenti, affinamenti in legno di diverse capacità. Tutte bottiglie atte a divenire “Brunello di Montalcino del Casato Prime Donne di Donatella Cinelli Colombini”.

I suoi occhi che scrutavano il mio pensiero che usciva dagli accenni delle mie rughe facciali in movimento, espressioni sostitutive delle parole Buono, Ottimo, Eccellente.

Semplicità, raffinatezza ed essenzialità le sue, a colmare forse la mia timidezza nei giudizi. Poi il coraggio di espormi.

Amo i vini seduttivi e solidi insieme. Modernità e tradizione (non potrebbe essere altrimenti vista la tradizione familiare dei Cinelli Colombini). In questi compiti il Casato Prime Donne è aiutato da una dotazione di vigneti di prim’ordine. Se ne deducono vini più aggraziati nell’approccio e più misurati nelle varie fasi estrattive, in particolare delle trame tanniche.

Donatella Cinelli Colombini sembrò soddisfatta dei miei giudizi. Compiacimento formale, educato, cerimonioso? Non credo dal momento che mi invitò al tavolo degustazioni del giorno dopo, nel Chiostro di Sant’Agostino ad assaggiare altri suoi Brunelli e Rossi di Montalcino. Chapeau!!!

Urano Cupisti

Visita del 21 febbraio 2020 durante Benvenuto Brunello

 

Casato Prime Donne

Montalcino (Si)

Tel: 0577 849421

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