Trent’anni di sfide per l’enologo Willi Stürz di Cantina Tramin che dopo i successi ottenuti con il Gewürztraminer individua nello Chardonnay il vitigno capace di eccellere nel territorio.

Cantina Tramin ha intrapreso un percorso di studio e valorizzazione della varietà a partire dal 2002 con la cuvée Stoan, arrivando nel 2015 alla nascita di Troy: lo Chardonnay Riserva d’impronta alpina che ha origine da vigne poste sul versante orientale del massiccio della Mendola. Una sfida, quella dello Chardonnay, che si inserisce nel più ampio progetto enologico con cui Cantina Tramin intende estrarre ogni dettaglio e valorizzare tutte le potenzialità del territorio alpino per creare grandi vini bianchi di montagna.

Willi Stürz (ph. Studio Cru)

Willi Stürz entra nell’organico di Cantina Tramin del 1991. Al tempo gli ettari di vigneto sono 210 con una netta prevalenza di vitigno a bacca nera: il 79% del totale è infatti vitato a Schiava. La produzione è di 28.000 q.li di uve, e i primi vini Selezione nascono da una selezione in cantina delle migliori botti e vasche. La tiratura è di 200.000 bottiglie di qualità, per un ricavato di circa 400.000 euro. Il fatturato totale si attesta sui 2 mln di euro attuali.

Con l’arrivo di Stürz Cantina Tramin compie un cambio di passo decisivo in direzione della qualità produttiva, una gestione aziendale innovativa, etica e sostenibile. Nei trent’anni l’azienda vive un’importante crescita economica.

Tramin vineyards (Florian Andergassen)

Oggi conta 270 ettari, di cui 40 dedicati alla Selezione. Il 70% del vigneto è allevato a bacca bianca, la varietà più diffusa è il Gewürztraminer (22%), seguito dallo Chardonnay (12%). La Schiava rappresenta meno del 10%.

La produzione totale si attesta sui 22.000 q.li di uva. La tiratura è di 1,9 mln di bottiglie di qualità per un fatturato di oltre 14 mln di euro. Il fatturato totale 2021 è pari a 15 mln di euro.

In questi trent’anni Willi Stürz e Cantina Tramin hanno raccolto numerosi premi e riconoscimenti. Tra i principali, il titolo di Miglior Enologo d’Italia assegnato dalla Guida Vini d’Italia 2004 di Gambero Rosso e Slow Food e i 100/100 punti di Robert Parker’s Wine Advocate di Epokale nel 2018, primo vino bianco italiano a ottenere tale risultato.