Azienda Agricola Cantarutti Alfieri. Una Vista. Foto Cantarutti

Focus sul Pinot Nero 2018 dell’Azienda Cantarutti Alfieri di San Giovanni al Natisone (Ud): semplicemente un vino eccellente.

La “Vite Comune” o “Vite Euroasiatica” è un arbusto rampicante della “Famiglia delle Vitaceae” scientificamente denominata “Vitis Vinifera” dal Medico, Botanico e Naturalista Svedese, Carl Nilsson Linnaeus (1707-1778), considerato l’ideatore della classificazione scientifica moderna di tutti gli organismi viventi.

Con il termine “vitigno” si indica una particolare varietà di “vite”. I “vitigni” si possono distinguere per differenti forme e colori dei rispettivi chicchi di uva, del grappolo e delle foglie, oltreché per differenti periodi di maturazione e soprattutto per le diverse caratteristiche organolettiche. In funzione del colore degli acini prodotti i “vitigni” si distinguono a “bacca nera” (termine più corretto, dal punto di vista ampelografico, di “bacca rossa” in quanto il rosso è il colore del vino corrispondente), a “bacca bianca”, a “bacca rosa” e a “bacca grigia”.

Al mondo esistono circa 6000 varietà di “vitigni” di cui più di 1.300 sono di “uve da vino”, ma solo qualche decina di queste ultime è riuscita a emergere e a conquistare i palati dei consumatori e i mercati internazionali.

I “vitigni” caratterizzano i “vini” che ne derivano poiché ogni varietà di vite ha caratteristiche specifiche e diverse dal punto di vista della resistenza ai parassiti, dall’adattabilità al clima, dai diversi tipi di terreno, dalla particolare esposizione solare, oltreché dalla dimensione degli acini e dei vinaccioli, dallo spessore della buccia, dal contenuto zuccherino, dall’acidità, dai tannini e da molte altre peculiarità.

Tra tutti i “vitigni a bacca nera del mondo” quello che certamente viene considerato il più nobile ed elegante e allo stesso tempo il più difficile da interpretare, da coltivare e da trasformare in vino, è il “Pinot Nero” (in Francese “Pinot Noir”). Il termine “pinot” sembra che derivi dal termine Francese “pomme de pin” che in Italiano corrisponde a “pigna”, una piccola pigna data la modesta dimensione del grappolo di uva con gli acini fitti che questa pianta produce.

Si suppone che l’origine del “Pinot Nero”, una varietà molto antica, sia la “Regione Francese della Borgogna”, dove questo vitigno è alla base dei grandi vini della zona che sono tra più famosi del Mondo.

La “Borgogna” è una “Regione Storica” e un’ex Regione della Francia Centrale in quanto dal 1° Gennaio 2016 la Regione Amministrativa denominata Borgogna è confluita nella nuova Regione “Borgogna-Franca Contea”. La “Regione Storica” corrispondeva in gran parte all’antico Ducato Medievale di Borgogna.

Azienda Agricola Cantarutti Alfieri a San Giovanni al Natisone (UD). Vigneti. Foto Cantarutti

Il “Pinot Nero”, grazie alla sua indubbia fama, è coltivato in moltissime parti del Mondo, principalmente in quelle che hanno un clima più fresco. Il “Pinot Nero” è un vitigno particolarmente incline alle mutazioni e, stante la sua lunga storia, esistono centinaia di diversi “cloni” nei vigneti sparsi sul globo.

In Italia esistono due diverse qualità di “Pinot Nero” con un’ampia gamma di cloni. La prima, caratterizzata da grappoli e acini piccoli e compatti, è adatta a essere vinificata in nero per produrre vini rossi estremamente delicati. Le zone di maggiore diffusione sono l’Oltrepò Pavese, la Franciacorta, il Trentino, il Veneto, il Friuli, l’Alto Adige (“Südtirol” dove è denominato “Blauburgunder”) e alcune parti della Toscana.

I Vini che si ottengono da questo “Pinot Nero” hanno un colore rosso rubino, brillante nelle versioni giovani, più scarico nelle vinificazioni “Riserva”. Il “Pinot Nero” ha un contenuto di “antocianine” (sostanze coloranti) nella buccia, inferiore rispetto alla maggior parte delle altre varietà classiche nere. I Vini di “Pinot Nero”, se ben realizzati, sono riconoscibili per i loro profumi varietali di piccoli frutti rossi (soprattutto ribes, ma anche more, ciliegie, fragole e lamponi) e da sorsi che esprimono eleganza e vellutata bevibilità. Risultati notevoli si ottengono da sapienti invecchiamenti in Barrique.

Dalla seconda varietà quella che viene vinificata in bianco (senza il contatto con le bucce) si ottiene un vino “neutro” che risulta essere la miglior base possibile, grazie alle sue specificità come la consistenza, la complessità e la notevole longevità, per la produzione degli Spumanti; in Francia è il fondamento del successo del re delle bollicine: lo “Champagne”.

Oggi vi parlo di un “Pinot Nero” Italiano molto interessante che ho stappato recentemente: “Cantarutti Pinot Nero 2018”.

Azienda Cantarutti Alfieri

L’Azienda Cantarutti è ubicata nella bellissima Regione Friuli-Venezia Giulia nello splendido contesto della Denominazione “Friuli Colli Orientali”: la fascia collinare a est della Provincia di Udine, a ridosso del confine con la Slovenia. I Comuni rientranti nell’area sono quindici: Tarcento, Nimis, Pavoletto, Tricesimo, Attimis, Faedis, Torreano, Cividale del Friuli, Prepotto, Premariacco, Buttrio, Manzano, Corno di Rosazzo, Reana del Rojale e San Giovanni al Natisone.

Antonella Cantarutti, Giorgio Dracopulos e Fabrizio Ceccotti. Foto di Giorgio Dracopulos

Il Progetto “Friuli Colli Orientali” nasce nel 1970 dalla volontà delle Aziende Vitivinicole della Zona di Corno di Rosazzo per creare un’entità in grado di perorare le straordinarie peculiarità storiche, culturali e tradizionali di questo Territorio e per promuovere le produzioni e le attività economico/ricettive connesse.

In questa zona il terreno è composto da alternanze di marna (argilla calcarea) e arenaria (sabbia calcificata); il clima mitigato dalla presenza delle Prealpi Giulie è influenzato beneficamente dal Mare Adriatico.

Una magnifica Campagna ricca di Terreni terrazzati e con un microclima favorevole che agevola una Viticoltura altamente qualificata con più di 2000 ettari di Vigne.

In questa Terra la coltivazione delle Viti, e la conseguente produzione di Vino risale ai Celti che qui stanziavano in Epoca Preromana; successivamente furono proprio i Romani che, a partire dal 180 a.C., iniziarono a svilupparla.

Assolutamente meritata la nascita in anni a noi più vicini proprio della “Denominazione di Origine Controllata Friuli Colli Orientali” che in Italia annovera al suo interno il maggior numero di Vitigni Autoctoni.

L’Azienda Cantarutti nasce nel 1969 quando Alfieri Cantarutti (Classe 1937), noto Industriale nel campo delle vernici, s’innamorò di un magnifico “Ronco” (Casale) incastonato tra le prime Colline di Rosazzo in una posizione estremamente panoramica e unica. Con grande lungimiranza Alfieri decise di investire in queste colline non ancora famose della sua Terra natia. Nacque cosi l’Azienda Agricola “Cantarutti Alfieri”, nel Comune di San Giovanni al Natisone, inizialmente acquisendo il Casolare e alcuni ettari intorno.

Negli anni successivi con sacrificio e passione l’Azienda fu ampliata e molto fu fatto in lavori di sistemazione e adeguamento. Da anni l’Azienda Cantarutti è condotta con mano sapiente dalla straordinaria e super attiva Antonella Cantarutti, Figlia di Alfieri, e da suo Marito il grande esperto e appassionato viticoltore Fabrizio Ceccotti.

Azienda Agricola Cantarutti Alfieri. La Cantina. Foto Cantarutti

Anche il loro Figlio, Rodolfo (classe 1988) ha intrapreso con molto profitto una carriera legata a doppio filo con la sua Terra, Laureandosi in Viticultura ed Enologia all’Università di Udine. Fino al 2018 Rodolfo ha insegnato da Professore nei “corsi per la sicurezza agricola” poi è rientrato nella sua Azienda rimanendo però a disposizione per alcune consulenze.

Solido e bello l’edificio principale dell’Azienda, ubicato su una dolce collina, all’interno della quale è stata ricavata anche la grande e fascinosa Cantina ampliata nel 2002.

Antonella e Fabrizio sono stati anche i primi in Italia che, dal 2005 fino al 2007, in collaborazione con Società Americana Rivoira S.p.A. del Gruppo Praxair e la consulenza enologica del Dr. Giacomo Mela, hanno messo in atto un progetto estremamente innovativo per produrre Vini molto particolari. Un metodo di vinificazione molto costoso che prevedeva per l’uva, vendemmiata e selezionata manualmente, un percorso attraverso un tunnel di raffreddamento con l’immissione controllata di azoto liquido. A seguito di ciò la temperatura veniva regolata intorno allo zero in modo che l’uva non congelasse e quindi avere una diraspatura senza problemi. Tale procedimento conservava tutte le peculiarità positive del vitigno lavorato, mantenendo ed esaltando aromi e sentori.

Oggi l’Azienda “Cantarutti Alfieri”, con i suoi 75 ettari complessivi di cui 54 di vigne, produce con la massima attenzione e cura circa 100.000 selezionatissime bottiglie; una produzione che negli anni è diminuita per favorire un’eccezionale qualità. Vengono prodotti prevalentemente “Vini Bianchi e Rossi D.O.C. Friuli Colli Orientali”, “Vini Bianchi e Rossi della D.O.C. Friuli Grave” (una Zona a cavallo tra le Province di Pordenone e Udine) e le Bollicine, gli Spumanti “Talento Metodo Classico” maturati per molti mesi “sur lies”: “Prologo di Cantalfieri Rosè de Noir Brut”, 100% Pinot Nero Vinificato in Rosé, “Epilogo di Cantalfieri Blanc de Noir Brut”, 100% Pinot Nero Vinificato in Bianco e “Dialogo di Cantalfieri Blanc de Noir Brut” 70% Pinot Nero e 30% Pinot Bianco.

La menzione “Talento Metodo Classico” è riservata esclusivamente a tutti gli Spumanti Italiani ottenuti tramite il “Metodo Classico” (seconda rifermentazione in bottiglia per mezzo di lieviti selezionati e zuccheri) che utilizzano soltanto tre varietà di Uve: Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco. Gli Spumanti devono anche essere D.O.C. con un periodo di maturazione minimo di 15 Mesi ed essere “Brut”, cioè con una quantità di residuo zuccherino inferiore ai 12 grammi il Litro.

La Categoria degli “Spumanti Denominati Talento” è tutelata e garantita da un Decreto Legge del 13 Maggio 2010 emanato dal Ministero delle Politiche Agricole.

Fino al 2011 l’Azienda ha prodotto anche una piccolissima quantità di Vino Dolce D.O.C.G., il “Picolit” un vero e proprio nettare.

Azienda Agricola Cantarutti Alfieri a San Giovanni al Natisone (UD). Pinot Nero 2018. Foto di Giorgio Dracopulos

Tutti Vini della loro produzione rispettano sempre sia le più attente forme di lavorazione della Terra e delle Vigne sia le più valide Tecniche di Vinificazione.

Un’Azienda “viva” “Cantarutti Alfieri” che vede impegnati Antonella, Fabrizio e Rodolfo nel mantenere sempre ad altissimi livelli tutta la loro produzione (più volte premiata sia in Italia sia all’Estero) e a perorare anche le magnifiche peculiarità del loro Territorio.

La Famiglia Cantarutti porta avanti anche un super accogliente Agriturismo sempre nel Comune di San Giovanni al Natisone: “Casa Shangri-La”.

Nel 2016  la super efficiente Antonella Cantarutti è stata nominata Consigliere Nazionale della prestigiosa Associazione Nazionale “Le Donne del Vino” e dai primi Mesi del  2019 ne è diventata la Vicepresidente.

Cantarutti Pinot Nero 2018

Dopo questa ampia premessa per un’Azienda importante, torniamo al “Cantarutti Pinot Nero 2018”, Friuli Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.), 100% Pinot Nero da Uve selezionatissime vendemmiate rigorosamente a mano in Vigne di proprietà, 12 % Vol., temperatura di servizio consigliata 16°.

La vinificazione di questo “Pinot Nero”, come si conviene per tutte le uve rosse, è avvenuta inoculando enzimi e lieviti altamente selezionati, utilizzando poi tecniche enologiche (rimontaggi intervallati da delestage) e attrezzature all’avanguardia tali da permettere pressature molto soffici a scapito delle rese uva mosto, oltre a vasi vinari tronco conici termo condizionati sia a freddo sia a caldo.

La macerazione sulle bucce è avvenuta a temperatura controllata intorno ai 22°C per un periodo di circa 6 – 8 giorni per permettere una equilibrata estrazione del colore. Immediatamente dopo la svinatura e dopo che il mosto si è liberato dalle fecce si è passati direttamente in piccole vasche di cemento vetrificate in cui è maturato per circa 10 mesi. Durante questo lasso di tempo si è manifestata anche la “fermentazione malolattica” che ha reso il vino più vellutato e setoso, con tannini morbidi e delicati, trascorso questo periodo è stata creata un’unica massa che in seguito è stata imbottigliata.

Giorgio Dracopulos e Pinot Nero Cantarutti 2018. Foto di Giorgio Dracopulos

Il “Pinot Nero” di Cantarutti è un Vino prodotto esclusivamente in annate eccezionali. Un Vino difficile e delicato da vinificare ma che garantisce risultati straordinari quando è lavorato con esperienza e amore: un Vino che si presenta aperto a un futuro inequivocabile e promettente.

Il “Pinot Nero 2018” alla vista ha un caratteristico colore rosso scarico, al naso è delicato ed elegante con sentori tipici di piccoli frutti rossi del sottobosco, in bocca risulta piacevole, equilibrato, corposo e morbido, la sua persistenza lascia piacevolissime sensazioni.

Un Vino estremamente godibile e versatile che si abbina bene a molte pietanze sia di carne sia di  pesce, oltreché a salumi delicati e formaggi di media stagionatura.

“Cantarutti Pinot Nero 2018” dell’Azienda Cantarutti Alfieri di San Giovanni al Natisone (UD) è un Vino semplicemente eccellente.

Giorgio Dracopulos

https://www.cantaruttialfieri.it/