L’azienda della famiglia Agnoni produce una gran varietà di conserve in barattolo, salse, miele, confetture, tutto rigorosamente artigianale
Agnoni, azienda storica delle conserve in barattolo con sede a Cori, ha organizzato il suo ritrovo annuale sotto il segno dei carciofi per lo staff e la forza vendita lo scorso 18 aprile. Dalla visita al podere Copellaro, da dove tutto è partito con nonno Neno e nonna Nena, si è passati all’agriturismo-resort della cantina Cincinnato, sempre a Cori, ammirando le bellezze delle propaggini dei Monti Lepini a confine con la provincia di Roma.
Ma l’azienda Agnoni è soprattutto una famiglia, produce conserve in barattolo che spaziano dai carciofi (prodotto di punta) a involtini di melanzane o zucchine con pomodorini secchi, olive, peperoni e poi salse di vario tipo, miele, confetture e anche una piccola produzione di vino e olio. Tutto rigorosamente artigianale, tutto assolutamente di qualità, tutto fatto seguendo l’esempio dei nonni che in questo territorio e in questa storia hanno creduto.
Ora la realtà è condotta da figli e nipoti, espone e partecipa a tutte le principali fiere del settore food e ha in piedi diverse partnership di spessore, oltre a una presenza sul mercato molto ampia in Italia e importanti spazi negli aeroporti con i corner nei duty free.
Per raccontarsi meglio ai collaboratori e alla forza vendita la famiglia Agnoni ha deciso di riproporre un’iniziativa già sperimentata in passato organizzando appunto la “Carciofata 2015”, con la quale hanno invitato tutti a visitare l’azienda e gli impianti di produzione per poi completare la giornata con una grande tavolata.
Fondamentale il momento di presentazione nei laboratori, il racconto sul campo di come nascono certi prodotti e, infine, il confronto sulle scelte dell’azienda per il futuro con l’arrivo di una nuova immagine coordinata che riguarderà, ovviamente, anche la presentazione dei prodotti a scaffale.
A pranzo menu a base di carciofi e dei vari preparati Agnoni, sapientemente messi a frutto dalla cucina di Cincinnato. Spazio anche per i carciofi “alla matticella”, ovvero cotti nelle braci prodotte dai sarmenti di vite, e soprattutto al momento più gioioso e leggero della giornata, perché non si può parlare solo di lavoro. Anzi, l’attuale mercato ci insegna che le relazioni sono parte integrante degli affari e che mantenere rapporti positivi e stretti con collaboratori e appassionati può essere la chiave del successo di un’azienda. Arrivederci alla carciofata 2016 allora!
Fabio Ciarla