C’è bisogno di fare sistema

Era nell’aria. L’annuncio di una possibile “unione d’intenti” intorno al Vino della Toscana sapevamo imminente. Non una semplice dichiarazione ma una vera e propria costituzione di una Associazione di rappresentanza unitaria della viticoltura toscana di qualità. Dopo anni, lustri, molti decenni  l’avvenimento storico a sancire l’avvio di un percorso comune tra organizzazioni esistenti che avevano fatto della disunione, della difesa degli interessi legati alle singole denominazioni i loro obiettivi.

Le intenzioni dei fondatori di A.VI.TO, Associazione Vini Toscana Dop e Igp, non sono da poco. Rappresentare gli interessi unitari (non facile in una Regione dove ancora oggi è presente quello spirito guelfo e ghibellino), collaborare unitariamente con le Istituzioni, le Associazioni di Categoria e le Organizzazioni Professionali per sviluppare programmi di lavoro che puntino al rafforzamento del settore, accrescendone la competività ed il posizionamento sui mercati di tutto il mondo.

Firenze, 9 marzo 2016, alla presenza di un Notaio, ben 16 Consorzi di tutela in rappresentanza di circa 5.000 imprese del comparto vitivinicolo, per un fatturato di circa 1 miliardo di euro ed una quota di export superiore al 70%, hanno costituito A.VI.TO ed hanno eletto  Presidente della neonata Associazione Fabrizio Bindocci attuale Presidente del Consorzio Brunello di Montalcino.

“Questa nuova realtà nasce dalla profonda convinzione che solo muovendoci come sistema riusciremo a tutelare al meglio i nostri territori, ad ampliare e consolidare i mercati in un momento di forte competizione” Così ha esordito il neo Presidente nella prima conferenza-stampa .

Da un incontro sui problemi comuni all’atto costitutivo di oggi. L’aver capito che l’unione fa la forza per il bene comune dell’intera filiera vitivinicola”. Giovanni Busi Presidente Consorzio Vino Chianti.

“Per competere con successo sui mercati dobbiamo imparare a pensare e ad agire come un sistema unitario, in cui aziende ed istituzioni, ognuno per la propria parte, concentrano gli sforzi verso obiettivi condivisi”. Sergio Zingarelli, Presidente Consorzio Vino Chianti Classico.

“Un’iniziativa alla quale aderiamo con molto entusiasmo, nell’ottica di riconoscere l’impegno dei Consorzi vitivinicoli ad unire gli sforzi e farsi voce unica di un comparto in cui la frammentazione non aiuta certamente”. Andrea Natalini, Presidente del Consorzio Vino Nobile.

Un organismo agile e senza costi di struttura che va incontro alle esigenze di razionalizzazione ed efficienza che chiedono le nostre aziende”. Letizia Cesani, Presidente del Consorzio della Denominazione di San Gimignano.

È un avvenimento storico. Lo è per davvero. Queste dichiarazioni sanciscono la svolta nel dare voce alla pluralità di esperienze che costituiscono il vero patrimonio della viticoltura toscana. Forse siamo ancora in tempo a salvare l’immagine della viticoltura di qualità e incrementare con le enormi potenzialità che possiede, il brand Toscana e le singole denominazioni: insomma fare sistema.

Urano Cupisti

 

Nella foto sopra: la Presidente del Consorzio Vernaccia San Gimignano, Letizia Cesani, al momento della firma