Due giorni alla scoperta della cucina tradizionale maremmana partendo dalla cittadina di Grosseto e dall’evento – per la prima volta in zona – Game Fair, la più grande fiera italiana dedicata al mondo country

La visita è cominciata venerdì 29 maggio con un tuffo nelle cucine del ristorante Da Diva, in pieno centro, alla scoperta della sfoglia per i tortelli maremmani. Un velo di pasta all’uovo così sottile da vedere il ripieno ma allo stesso tempo resistente, capace di contenere senza coprire. Il gusto del ripieno (ricotta e spinaci nella versione classica ma ottima anche la variante marinara con il pesce) rimane intatto e per raggiungere l’obiettivo ci vuole tanta pratica, pazienza e un impasto lasciato a riposare alcune ore o anche tutta una giornata.

Questi alcuni dei trucchi del mestiere che ci ha raccontato Diva, prima di passare al magnifico cinghiale alla cacciatora. Una prelibatezza tutta locale, la Maremma rappresenta infatti ancora un angolo felice di convivenza tra cacciatori e agricoltori, non è un caso infatti che Fiera di Vicenza e CNCN (Comitato Nazionale Caccia e Natura) abbiano trasferito qui il Game Fair dopo gli ultimi otto anni a Tarquinia, potendo inoltre contare sull’intesa con Grosseto Fiere.

Le tradizioni sono state quindi al centro dell’approfondimento culinario e della cena che è seguita, con gli organizzatori e i premiati dei Game Fair Award (tra gli altri Bruno Gambacorta e Maria Grazia Capulli per citare due volti noti della RAI), ad assaporare i piatti preparati da Diva nel pomeriggio sotto i nostri occhi.

Un abbinamento dovuto quello con il vino della Cantina dei Vignaioli del Morellino di Scansano, dal Ciliegiolo al Morellino tutto il menu è stato sapientemente accompagnato dai vini che nascono sul territorio.

La cacciagione è diventata quindi fulcro di una rinnovata passione per la natura, per il contatto diretto con animali e ambiente, tutti aspetti che la Maremma – anche grazie allo sbocco sul mare e quindi con una tradizione di pesca non indifferente – sa esprimere al meglio e che sono stati al centro di un convegno tenutosi sabato 30 all’interno della fiera in località Braccagni.

Qui esponenti di Coldiretti, Legambiente, CNCN, Ispra, Federparchi, Federcaccia e Arci Caccia hanno discusso di come far diventare la fauna selvatica una risorsa. Il sentire comune parte dalla sua valenza nutrizionale, legata ad aspetti positivi per la salute e per il gusto, come evidenziato anche da un progetto che vede coinvolta l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, espressione di Slow Food.

Tra tiro al piattello e agility dog, senza dimenticare i butteri e gli spettacoli equestri, il nostro viaggio in Maremma e al Game Fair si è quindi concluso con un ottimo ricordo di cibi e vini buoni da gustare. Sperando di trovare entrambi sempre più diffusi sul territorio nazionale.

M.P.