Famiglia Inama

Un vino che diventa l’emblema di una ricerca continua, di un’azienda, Inama, che non si è mai fermata e che ha studiato strenuamente il potenziale del territorio sviluppando una visione pionieristica di vino rosso veneto. Nato dall’intuizione, Bradisismo, dopo 20 anni di sperimentazione, giunge ad un cambio di passo, l’inizio di un nuovo capitolo.

«Durante gli ultimi dieci anni – dicono Matteo, Alessio e Luca Inama, la nuova generazione che ha preso le redini gestionali dell’azienda con il padre Stefano abbiamo lavorato fortemente per creare un grande team in vigna ed in cantina, investendo sia in risorse umane che nel migliorare la nostra viticoltura ed i processi di vinificazione. Ora siamo tutti insieme riuniti (Matteo segue la parte di vinificazione; Alessio il commerciale; Luca la parte agronomica) e Bradisismo 2017 celebra questo percorso con un’etichetta speciale in acquerello».

Inama. Colli Berici

Questo vino è anche il primo che vede integralmente la collaborazione dell’azienda con un consulente di fama internazionale come Stephane Derenoncourt, riconosciuto a livello internazionale tra i migliori interpreti dei terroir di Bordeaux, ma non solo, svolgendo consulenza anche in Usa ed Europa.

Dietro alla nascita di questa collaborazione vi è la filosofia che accomuna la famiglia Inama con l’influente enologo francese: «Il vino – dice infatti Stephane – è la diretta espressione delle argille».

La visione e la filosofia di Stefano e di Stephane sono in perfetto accordo. «I vini devono esprimere le caratteristiche peculiari del luogo in cui vengono coltivati». Solo attraverso l’analisi sensoriale delle bucce si possono distinguere le note territoriali date dalle differenti argille presenti in vigneto e valorizzarle nelle vinificazioni.

Inama. Il territorio

Con queste premesse nasce quindi Bradisismo 2017. La sua storia parte nel1997, anno in cui è stata prodotta la prima annata di un vino che l’Azienda Inama ha chiamato così, proprio come l’evento geologico che ha generato il territorio dei Colli Berici.

Il vino è un blend a base di Cabernet Sauvignon (da quest’anno DOC Cabernet Colli Berici) caratterizzato però dalla presenza del Carmenere, che lo rende particolare e fortemente legato alla storia di questa varietà in Veneto.

I terreni sono a conduzione biologica con rese basse, mediamente 40 ettolitri per ettaro. Il vino fa un affinamento in legno per circa 15 mesi con barrique in piccola parte nuove.

Lisa Tommasini