Un Vinitaly da ricordare: grande affluenza di pubblico qualificato. Internazionalizzazione e DOC Sicilia, le carte vincenti del vino siciliano. Grandi marchi e piccoli produttori spingono sull’estero. Segnali di ripresa del mercato interno.  Dario Cartabellotta: “L’unità del vino siciliano si conferma una risorsa essenziale per l’intero sistema produttivo”

Si è appena conclusa la 47°edizione della Fiera di Verona e come di consueto è tempo di bilanci. I numeri non lasciano alcun dubbio: è stato un grande successo. Fonti ufficiali dell’ente organizzatore parlano di 140.655 visitatori nelle quattro giornate (da domenica 7 a mercoledì 10 aprile), 4.255 espositori e 2.496 giornalisti per una superficie di quasi 100.000 mq. Si tratta di  numeri importanti che assumono maggior valore se contestualizzati con il difficile momento di congiuntura economica che sta attraversando il paese. Sono sufficienti questi dati per definire il Vinitaly come una delle più importanti manifestazioni internazionali dedicate al mondo del vino. Un forte segnale di ottimismo per le istituzioni politiche e per l’imprenditoria a dimostrazione di come il settore vinicolo può e deve costituire la strada da seguire per uscire dall’attuale situazione di stallo e immobilismo in cui imperversa l’intera economia italiana.

 

Le ragioni del successo sono da ricercare in un insieme di fattori come l’alto livello qualitativo raggiunto dalle produzioni vitivinicole delle cantine italiane. Tra i tanti protagonisti, un ruolo di assoluta preminenza va riconosciuto ai produttori della Sicilia. Il Padiglione 2 anche quest’anno è stato uno dei più visitati: un’area di 8.000 mq che ha ospitato oltre 170 cantine provenienti dai diversi territori dell’isola, dal mare al Vulcano, a testimonianza dell’immensa varietà ampeleografica che la contraddistingue. Le migliori produzioni vinicole, un marchio forte all’estero che supera l’individualismo delle singole aziende, il motore dell’intera economia isolana, tutto questo e altro ancora è racchiuso nello slogan Born in Sicily, promosso dall’Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia di concerto con l’Assessorato alle Risorse Agricole e Alimentari.  “Il Vinitaly si conferma per la Sicilia un appuntamento straordinariamente importante, e non solo perché si tratta di una grande fiera  internazionale – afferma l’Assessore Dario Cartabellotta – ma per la capacità delle aziende di condividere una strategia ed un percorso che vale per tutta la Sicilia del vino di qualità. Noi dobbiamo facilitare questo movimento di aggregazione per far vincere l’idea del “Born in Sicily” come fattore propulsivo di successo sui mercati storici come su quelli emergenti. Questa unità ha dato buoni frutti: la DOC Sicilia e la crescita dell’export del vino siciliano”.

Le condizioni climatiche di questi giorni di fiera sono state caratterizzate da pioggia e basse temperature, ma una volta varcata la soglia del Padiglione Sicilia i visitatori hanno potuto abbandonare alle loro spalle il clima invernale e immergersi, per un momento, in tutta la solarità siciliana e vivere l’esperienza di un viaggio nell’isola attraverso i suoi territori, così diversi ma tutti legati da un comune denominatore: il vino di qualità “Born in Sicily”.

 

Gli stand hanno ospitato una platea di operatori di altissimo livello provenienti da oltre 20 paesi, con un aumento di buyer e stampa specializzata dei più importanti mercati dove storicamente il vino italiano è particolarmente apprezzato. Per i produttori siciliani si sono aperte anche nuove frontiere come la Cina: il paese asiatico ha di recente manifestato un interesse sempre più forte nei confronti del vino siciliano. Una delegazione della stampa cinese, guidata da Francesco Ye, Chief Representative di Enoteca Italiana a Shanghai, ha inoltre partecipato alla degustazione dei migliori vini siciliani in Sala Stampa, dove è stata organizzata, a cura dell’IRVOS e per tutti i giorni della Fiera, l’attività “Born in Sicily – La carta delle eccellenze siciliane”: oltre 100 etichette provenienti da ogni parte dell’isola proposte in degustazione ai giornalisti italiani ed esteri specializzati. Un’attività particolarmente apprezzata dagli operatori per la sua originalità, unica regione ad essersi attrezzata in tal senso. Non vanno poi dimenticate la Russia e alcune aree emergenti dell’est Europa, su queste piazze infatti molti produttori hanno deciso di puntare. Non a caso tra gli stand si aggirava con la sua troupe il rappresentante italiano di Expert Magazine, il principale settimanale economico e politico della CSI (Commonwealth of Independent States) con edizioni in Russia, Ucraina e Kazakistan.

 

Lo sguardo rivolto all’estero non significa la volontà di abbandonare l’Italia. Anzi, in virtù della crescita oltreconfine, il presidio del mercato interno diventa fondamentale. Numerose le emittenti televisive nazionali e regionali che si aggiravano per i corridoi tra le aziende siciliane. Eventi come il Vinitaly contribuiscono pertanto a dare un aiuto significativo al progetto Born in Sicily, lanciato quest’anno e volto a valorizzare il concetto di identità che contraddistingue tutte quelle produzioni agroalimentari di qualità che sull’isola nascono, si producono e non possono essere confuse con altri prodotti che invece provengono da altre parti del Mediterraneo o del mondo. Particolare attenzione è stata poi rivolta alla presentazione della DOC SICILIA, la nuova e attesissima denominazione di origine controllata, che con la vendemmia 2012 ha debuttato sui banchi di degustazione di Vinitaly.

 

La conferenza istituzionale, nel giorno di apertura, domenica 7 aprile, ha dato il via al ricco programma della Sicilia al Vinitaly 2013. Nella Sala Vivaldi del Centro Congressi, Andrea Gabbrielli, giornalista di Spirito Divino, ha illustrato il significato della scelta dello slogan “Born in Sicily – Le eccellenze siciliane” supportato dall’intervento dell’Assessore Dario Cartabellotta e dai contributi di Linda Vancheri, Assessore alle Attività Produttive, Michela Stancheris, neo Assessore al Turismo, Giorgio Calabrese Commissario Straordinario dell’IRVOS e Giulia Adamo, Sindaco di Marsala, eletta Capitale Europea del Vino per il 2013. In rappresentanza dei produttori e soprattutto delle imprenditrici, Vinzia Novara, Amministratore delegato di Firriato, a sottolineare la grande importanza raggiunta dalle donne del vino siciliano. La conferenza è stata anche l’occasione per presentare alla platea la madrina della Sicilia al Vinitaly, Giusy Buscemi, Miss Italia in carica, anche lei “Born in Sicily”, nata e cresciuta a Menfi, terra dalla grande tradizione vinicola.