Altri 8,9 li porta la befana. Maggiore calo della spesa rispetto a bottiglie
Calo di brindisi di fine anno, con 85,5 milioni di bottiglie made in italy stappate. E’ proseguito il forte calo degli ordini pre Festività: negli ultimi 4 anni (2009-2012) si sono perse il 15% di forniture, soprattutto in Horeca. Il consumo negli ultimi 2 mesi dell’anno è passato da 94,6 milioni di bottiglie (2011) a 88,5, compreso le etichette straniere, un calo in volume del 6,89%; da 775 milioni di euro spesi, a 700 (-9%). Per le bottiglie nazionali un calo del 6,4% rispetto al 2011 e del 9,9% rispetto al 2010. Il sondaggio del 2 gennaio di Ovse (istituto economico che dal 1991 analizza consumi e mercati delle bollicine italiane nel Mondo) indica in 49,5 milioni i tappi volati la notte dell’ultimo dell’anno e in 11,7 milioni le bottiglie per regali-omaggi durante le Festività. Le restanti sono state consumate negli altri giorni di Festa, compreso la previsione di 8,9 milioni di bottiglie per brindare l’arrivo della Befana. Ai tappi nazionali sono da aggiungere 3 milioni di bottiglie straniere, quasi esclusivamente di Champagne (2,9 mil). Il 61% delle bottiglie totali sono state acquistate nella Gdo, che registra volumi in calo rispetto al 2009, ma in crescita rispetto al 2011 (+ 0,5%), ma con giro d’affari stabile negli ultimi 4 anni. Gli atti d’acquisto di fine anno 2012 hanno riguardato per il 34% i vini brut, per il 66% dolci, dry e extradry. In dettaglio oltre 41 milioni di bottiglie (48%) hanno decretato la leadership del sistema-Prosecco, seguito con circa 29,5 milioni (34,5%) da spumanti generici dolci bianchi, rossi e rosati, da 9 milioni di metodo classico e 8 mil (9,3% del totale) di Asti docg. A conferma che l’Asti si stappa principalmente con il panettone, mentre il metodo classico italiano spalma i consumi nell’arco dell’anno. Prezzi sostenuti in Gdo per Asti docg e Prosecco docg in fascia superiore 4-7 euro; in evidenza il sottocosto del 45-50% negli ultimi giorni dell’anno per il metodo classico italiano con prezzi fra 6-8 euro e per gli spumanti generici intorno a 2,5 euro la bottiglia. «In Italia – dice Giampietro Comolli, fondatore di Ovse – vince la esternalità e la prossimalità del consumo di vini, seppur con cali inferiori rispetto a settori come abbigliamento, vacanze, viaggi, profumi, tecnologia e alimenti edonistici.»
Comolli lancia un avviso alla politica nazionale affinchè prenda misure prioritarie di intervento a sostegno dei consumi privati, soprattutto verso quelli che sono asset reali, di origine, noti al mondo, positivi per la bilancia del Paese.