Premio Friedmann 2017

Al “Premio Nazionale Gino Friedmann” sono 43 le etichette di 9 grandi cantine cooperative italiane in corsa per la 6^ edizione del premio riservato ai migliori vini della cooperazione. A Nonatola (MO), sabato 29 settembre, consegna dei 10 “Oscar” assegnati quest’anno, dal premio dedicato alla memoria del fondatore del movimento cooperativo vitivinicolo del nostro Paese.

Il 60% della produzione di vino made in Italy è cooperativo. Nella top 10 delle più grandi aziende la metà sono cooperative. In 498 cantine cooperative, con 148mila soci aderenti un giro d’affari di 4,3 miliardi, il 40% del fatturato nazionale, lavorano quasi 10mila persone (dati report Mediobanca 2017). Sono cantine leader anche in Dop e Igp. Sono cooperativi il 90% del Teroldego, l’80% del Soave, il 62% del Valpolicella e il 50% del Montepulciano (dati Ismea).

Per raccontare questa straordinaria realtà sociale, culturale, economica, da cui nascono vini di assoluta qualità, è nato il “Gran Nazionale Premio Vino della CooperazioneGino Friedmann”, giunto quest’anno alla sua 6^ edizione e in programma a Nonantola. Sabato 29 settembre (Palazzo della Partecipanza Agraria Sala dei Giuristi, ore 16.00). Manifestazione non casualmente intitolata dagli organizzatori dell’evento, l’associazione culturale “ÆMILIA Storie di territori e di comunità”, al padre fondatore del movimento cooperativo vitivinicolo italiano, Gino Friedamann.

La giuria diretta da una delle firme del giornalismo enogastronomico, Giorgio Melandri e composta da Leila Salimbeni (Spirito Divino), Adriano Rioli (AIS Modena), Michele Palermo e Antonio Previdi (Slow Food), ha degustato alla cieca, seguendo parametri quali: tipicità, classicità, stile, rapporto qualità prezzo. In esame 43 etichette, presentate da 9 differenti produttori: Cantine di Carpi e Sorbara, Caviro, Cevico, Riunite CIV, Santa Croce, Terra di Brisghella, Valtidone, per l’Emilia Romagna, Valpolicella Negrar del Veneto e Tollo dall’Abruzzo.

I risultati di questo lavoro saranno al centro della premiazione di sabato, non solo un semplice consegna di premi divisa in 10 diverse categorie, ma occasione per una riflessione su come comunicare a appassionati e consumatori la nuova realtà del vino cooperativo italiano, come ha spiegato Giorgio Melandri: “La narrazione del vino cooperativo, e della cooperazione in generale, fatica ad uscire allo scoperto nonostante il bagaglio di valori e di identità che la caratterizza. È un deficit narrativo e culturale che deve essere oggi colmato con un racconto inclusivo, che parli di una filiera sana e di qualità e di un prodotto che ha qualità e merita fiducia. Il premio Friedmann ha questo obiettivo e la qualità complessiva dei vini, che sorprende ogni anno, è solo il pretesto per una narrazione che ambisce ad andare molto più lontano“.