L’ente vino conferma, in questo modo, il ruolo prestigioso che può svolgere

L’Enoteca Italiana ha fatto conoscere vino e territorio italiano a un selezionato gruppo di importatori, opinion leader e giornalisti provenienti da Taiwan, nell’arco di una settimana:  da domenica 9 novembre a quella successiva, 16 novembre. Otto giorni intensi, utilizzati  per condurre un “tour” in varie zone produttive dell’Italia, voluto e finanziato dal Ministero dello sviluppo economico, con il sostegno logistico di Federvini e dell’Unione italiana vini.

“Con questo progetto – osserva l’amministratore unico di Enoteca italiana Paolo Benvenuti -  abbiamo cercato di sviluppare una narrazione sullo stile di vita locale attraverso gli elementi  che ne rappresentano l’essenza come il cibo e il territorio. E il vino, in questo contesto, rappresenta l’essenza degli stili di vita locali, che hanno rappresentato un impatto sorprendente per gli attenti ospiti di Taiwan”.   Eventi come questi dimostrano il valore e l’utilità dell’unico soggetto pubblico (fin 1933) nato con il compito di valorizzare il vino di qualità e il suo legame con la cultura e i territori, senza dimenticare il sostegno alla commercializzazione internazionale: non ha caso, l’ente dispone a questo scopo di una società in Cina.

Il programma dedicato alla delegazione taiwanese è riuscito a comunicare prodotto e la cultura del vino in simbiosi con il territorio e l’ambiente in cui si è sviluppato.  Il tour è partito dal  Veneto, con le visite alle aziende  Masi (nell’occasione, la delegazione si è incontrata con il presidente di Federvini  Sandro Boscaini), Serego Alighieri (i discendenti di Dante) è continuato in Lombardia (o, meglio, in Franciacorta) con la scoperta del brand Berlucchi ed è tornato in Veneto da Zonin (il più grande produttore italiano: nel museo dell’azienda è avvenuta la scoperta delle cantine di proprietà in Toscana come in Sicilia, Puglia o persino in Virginia).  Quindi, altri nomi prestigiosi come Mionetto e Bisol. Ulteriori tappe riguardano le Marche, dove è stato organizzato un workshop con le aziende vitivinicole locali in collaborazione con l’Istituto marchigiano tutela vini e un altro in collaborazione con Vinea, unito alla visita all’Enoteca regionale marchigiana a Offida, che ha sorpreso per le sue tradizioni, il teatro, il centro storico. Quindi si è proseguito verso con la visita al consorzio di Tutela del Montepulciano d’Abruzzo Colline teramane la scoperta di una delle cantine e alla sede del gigantesco consorzio Citra, che associa nove produttori vitivinicoli. Ultimo appuntamento in scaletta all’Enoteca regionale di Ortona, sabato pomeriggio, dopo le emozioni regalate dalla visita a un trabocco e all’abbazia di San Giovanni in Venere, alla presenza di Paolo Benvenuti, dell’assessore regionale alle politiche agricole Dino Pepe e di quello comunale Gianicola Di Carlo e di Elena Toselli del Ministero dello sviluppo economico. Nell’occasione, l’Enoteca italiana ha presentato alle aziende il proprio Atlante dei territori del vino italiano. I partecipanti al “tour” sono stati selezionati dall’Istituto italiano per il commercio estero di Taiwan che ha individuato gli operatori sulla base dell’esperienza e degli interessi espressi sul mercato dei vini italiani. Per tutti gli  operatori sono state raccolte delle schede in cui sono state riportate le informazioni relative ai vini già importati, alla tipologia di prodotti d’interesse e alle aspettative del tour.