Florida, +60% il consumo di vino italiano negli ultimi 10 anni. Messico, italia al 4° posto tra le nazioni esportatrici di vino
Riparte dal Centro America il tour di Simply Italian Great Wines, il marchio di IEM (International Exhibition Management), la società impegnata nell’organizzazione di manifestazioni a supporto dell’internazionalizzazione delle aziende vitivinicole italiane.
L’appuntamento è per il 5 e 7 febbraio a Miami e Città del Messico, dove oltre 40 aziende – insieme con Camera di Commercio di Udine, U.Vi.Ve. e Istituto Grandi Marchi – incontreranno produttori locali, buyer, stampa, importatori, opinion leader per far loro conoscere l’eccellenza del vino italiano nel corso di incontri, workshop e walk-around wine tasting. In particolare, sono previsti tre importanti seminari, uno dedicato ai vini bianchi, uno ai vini rossi e uno ai vini veneti abbinati a specialità gastronomiche internazionali.
Il tour prenderà il via da Miami, città simbolo della Florida e punto nevralgico per il business enologico negli Stati Uniti e nel sud del continente. Grazie alla partnership con la Camera di Commercio italiana a Miami e al sostegno del Consolato Italiano a Miami l’evento Simply Italian Great Wines è stato inserito nel programma “2013, Anno della cultura italiana negli Stati Uniti”.
Proprio Miami, dove nel 2007 è stata aperta una sede di IEM, ha assunto negli ultimi anni una posizione di rilievo internazionale nel panorama economico e finanziario americano, rappresentando la porta d’accesso verso il sud degli Stati Uniti, l’area caraibica e l’America Latina.
“La Florida è il primo Stato importatore di vino in USA e il terzo per consumi dopo California e New York” – dichiara Marina Nedic, Managing Director di IEM – “Qui il mercato del vino vale 1,8 miliardi di dollari l’anno, grazie ai consumi sia dei turisti che della popolazione locale. Quest’ultima, in particolare, negli ultimi anni sta dimostrando un forte interesse per lo stile e la cultura dell’Italia. Non a caso si è assistito alla nascita di realtà commerciali di alto livello, aperte proprio da imprenditori italiani che hanno saputo cogliere queste nuove opportunità di business.”
In questo scenario si inserisce dunque il vino made in Italy che vanta il primato negli Stati Uniti (con una quota del 30%) davanti a quello francese e australiano (che insieme non superano il 37%) e che addirittura eccelle in Florida, il cui consumo in dieci anni è cresciuto del 60%.
La tappa a Miami presenterà anche una grande novità per l’edizione 2013: i Simply the Best, quattro premi speciali riservati al miglior ristorante italiano, alla migliore carta di vini italiani, al miglior sommelier e al miglior interprete di Simply Italian. La cerimonia di premiazione si svolgerà alla presenza del Console Generale d’Italia a Miami, Adolfo Barattolo, presso la Freedom Tower, lo storico palazzo degli anni ’20 che ospita prestigiosi appuntamenti culturali e importanti mostre d’arte.
Il tour si sposterà poi a Città del Messico (7 febbraio), dove si sta concentrando un interesse sempre maggiore da parte degli operatori del settore. Qui, in particolare, si sta assistendo a un significativo aumento del consumo di vino soprattutto tra i giovani e le donne che lo stanno scoprendo come piacevole alternativa a birra e tequila, considerate le bevande nazionali.
L’introduzione negli ultimi anni di nuove etichette di varie fasce di prezzo ha portato a una crescita costante della richiesta, per un totale 24 milioni di potenziali consumatori.
“La produzione locale” – continua Marina Nedic – “riesce a soddisfare soltanto il 30% della domanda interna, lasciando un ampio margine di intervento ai produttori esteri, i cui vini sono generalmente considerati “migliori” dai Messicani. Se si aggiunge un turismo straniero in aumento è facile comprendere la forte potenzialità del mercato messicano. Per l’Italia si tratta di un business di grande valore: se oggi il nostro Paese risulta al quarto posto tra le nazioni esportatrici, sale al secondo per quanto riguarda il vino spumante. Sono dati destinati a crescere, soprattutto in questo paese che apprezza il made in Italy, anche enogastronomico.”