Sono ormai tre anni che il Consorzio Valpolicella porta avanti con notevole impiego di risorse il progetto “Riduci Risparmia Rispetta” per incrementare l’ecosostenibilità della produzione vitivinicola del territorio, salvaguardandone il pregio ed elevando contemporaneamente la qualità intrinseca del vino. Per tracciare un bilancio di quanto fatto finora in tema di lotta integrata, mettendo a confronto varie esperienze condotte nel comprensorio e illustrando le strategie per il 2014, il Consorzio ha organizzato giovedì 21 novembre, in collaborazione con la Banca Popolare, un convegno nell’Auditorium della Banca Popolare in Zai, coordinato dalla giornalista de L’Informatore Agrario Clementina Palese.

Patrick Marcuzzo, del Centro di ricerca per la Viticoltura CRA-VIT, nella sua relazione ha evidenziato come la vendemmia 2013, dopo premesse tutt’altro che incoraggianti, abbia avuto invece un esito assolutamente positivo. “Le abbondanti piogge primaverili – spiega – proseguite fino a metà giugno, avevano favorito l’insorgere di numerose malattie fungine nelle vigne. Per di più le ondate di calore e la prolungata assenza di precipitazioni di luglio e  agosto hanno spinto le piante fino al limite. Poi la svolta: le condizioni meteo della seconda metà di agosto e soprattutto di settembre hanno riportato la produzione su alti livelli, con uve ovunque sane e di buona gradazione zuccherina. In linea di massima, le uve a bacca bianca hanno mantenuto una buona acidità malica e una eccellente dotazione aromatica. Per le uve a bacca nera, si attendono vini rossi di buona struttura e corposità, a cominciare dai Merlot, Cabernet Franc, Corvine e Corvinone, le cui produzioni complessive dovrebbero risultare in calo rispetto allo scorso anno.”

Ha fatto seguito l’intervento di Stefano Casali, della Cantina Valpantena Verona, coadiuvato da Renzo Caobelli e Alberto Franchi, tecnici del Consorzio Tutela Vini Valpolicella sull’esperienza degli ultimi tre anni in Valpantena per quanto riguarda la difesa sostenibile dalle tignole con il metodo della confusione sessuale. Promossa presso i propri soci dalla Cantina Valpantena Verona, ha visto un incremento delle superfici interessate dagli iniziali 60 ettari del 2011 agli attuali 136, a conferma dei buoni risultati ottenuti, ed ha raggiunto quest’anno anche i vigneti della Valsquaranto. “L’annata appena trascorsa è stata particolarmente difficile per la difesa da questo insetto – ha affermato Casali -  ma, dal confronto tra i risultati ottenuti nei vigneti protetti con la confusione e quelli tradizionali, emerge chiara la conferma della validità del metodo.” L’agronomo Renzo Caobelli ha sottolineato come l’uso degli erogatori per la confusione sessuale abbia permesso di eliminare completamente gli interventi con gli insetticidi di sintesi, limitandosi ad utilizzare come supporto l’impiego del bioinsetticida Bacillus thuringensis in seconda generazione, ripetuto in terza generazione dell’insetto nelle aree dove la confusione sessuale era al primo anno di utilizzo.

 

Un utile confronto è giunto grazie ai dati forniti da Enrico Marchesini, del Centro Studi AGREA, per quanto concerne l’adozione della confusione sessuale per il contrasto alla tignola nella zona della Valpolicella Classica. Marchesini ha posto l’accento sul fatto che le recenti normative dell’Unione Europea (Reg. 1107 del 2009, Dir. 127 e 128 del 2009) sono molto attente alla qualità dei prodotti agro-alimentari, alla salvaguardia dell’ambiente e alla salute degli operatori e dei consumatori. “In particolare – ha evidenziato – i viticoltori devono difendere il loro raccolto facendo i conti da una parte con una legislazione che di fatto limita l’impiego di fitofarmaci; dall’altra con la necessità di vendemmiare uve particolarmente sane, destinate alla produzione di vini di alta qualità come l’Amarone, anche in annate difficili. Tra le principali avversità da tenere sotto controllo, le tignole rappresentano senza dubbio i fitofagi “chiave” tanto da richiedere l’impiego di efficaci misure di difesa. Nel complesso – ha concluso – i risultati ottenuti a fine stagione 2013 sono stati decisamente positivi, considerato il primo anno di applicazione del metodo della confusione nella maggior parte delle aree e nonostante il 2013 sarà ricordato come un anno particolarmente impegnativo nella difesa dalle tignole in tutte le aree viticole venete.”

 

La confusione “da i numeri”:

 

1.300

la superficie in Ha

17

le macro-aree

160

le aziende coinvolte

60

le trappole per monitoraggio

450

i punti di rilievo efficacia

117.000

i grappoli controllati

1.716

le larve di tignole identificate

 

 

Infine l’agronomo del Consorzio Valpolicella Renzo Caobelli ha delineato le linee di difesa integrata per il 2014,  anno cruciale per l’entrata in infatti in vigore dal primo gennaio della normativa europea sull’uso sostenibile dei fitofarmaci. “Il Consorzio per la Tutela Vini Valpolicella, già da anni attivo in tal senso, promuove la sostenibilità nei vigneti con diverse attività – ha spiegato Caobelli – tra cui la definizione di particolari disciplinari di difesa. I disciplinari di difesa integrata 2014 saranno impostati su due livelli: base ed avanzato. Il disciplinare “base”  rappresenta la piattaforma di minima che i soci sono tenuti a rispettare, e che da quest’anno coincide con quanto divenuto obbligatorio a seguito dell’introduzione della Direttiva Europea n. 128. Il disciplinare “avanzato” invece, va oltre il piano nazionale e si incardina su criteri di estrema cautela, escludendo dall’impiego tutti i fitofarmaci  potenzialmente problematici. Il disciplinare “avanzato” di difesa integrata del Consorzio dà molto spazio all’impiego di tecniche di difesa innovative, come ad esempio il metodo della confusione sessuale per la lotta alla tignoletta, con l’obiettivo di superare i 1.400 ettari realizzati nel 2013, ed all’impiego dei mezzi biotecnologici, come il Bacillus thuringensis o il B. subtilis, che hanno dato ottimi risultati nel corso della passata campagna agraria. La scelta dei fitofarmaci – ha concluso – è supportata dall’attività di monitoraggio e studio dei cicli di infezione, svolta dai tecnici del Consorzio, che si traduce nell’invio a tutti i soci del bollettino settimanale con il suggerimento delle tecniche  agronomiche più idonee.”