Oltre 400 persone presenti, circa 80 aziende vinicole rappresentate in sala, giornalisti ed enoappassionati per discutere di turismo del vino e premiare la grande accoglienza italiana in cantina

Cantine d’Italia 2017, la Guida a cura di Go Wine che si propone di promuovere la grande accoglienza italiana in cantina, è stata presentata a Milano mercoledì 30 novembre con un grande evento.

Oltre 700 cantine selezionate, 229 “Impronte d’eccellenza” per l’enoturismo, oltre 3.800 vini segnalati, 1.500 indirizzi utili per mangiare e dormire. Un volume che racconta luoghi e storie di uomini e donne del vino. Conduce al vino attraverso la cantina come sito da visitare e come fattore che concorre alla promozione del turismo del vino. Una sorta di omaggio alla grande accoglienza italiana in cantina!

A tenere a battesimo la nuova edizione due giornalisti di settore come Alessandro Masnaghetti e Antonio Paolini, oltre alla scrittrice Margherita Oggero.

La Oggero con Masnaghetti e il linguista Gianluigi Beccaria hanno firmato tre interventi che aprono il volume e che accrescono la natura di una Guida che ha nel racconto il suo punto di forza.

In sala oltre 80 aziende vinicole rappresentate, con moltissimi uomini e donne del vino da ogni parte d’Italia.

Massimo Corrado, presidente di Go Wine, ha presentato le linee generali del volume e le sue principali novità.

Una Guida che tende a valorizzare la cantina come luogo inserito nel contesto di un territorio vinicolo e come dimora ove uomini e donne operano realizzando quella virtuosa combinazione di promuovere il territorio mentre promuovono se stessi.

Una Guida che pertanto non vuole rivolgersi soltanto ai “super appassionati”, ma che desidera essere un’occasione per creare cultura a favore del vino e dei suoi territori.

“E’ costante la crescita di investimenti e attenzioni da parte delle aziende vinicole verso il turismo del vino – ha evidenziato Corrado nel suo intervento –. In Guida cresce il numero di realtà che si presentano sia attraverso attività parallele come agriturismo, b&b, sia attraverso iniziative che rendono la cantina un luogo aperto per incontri, eventi culturali, manifestazioni legate al gusto.

Al contempo va richiamata una maggiore attenzione per l’enoturista italiano: in questa direzione ecco la novità del fattore “D”: D come domenica. Ovvero un simbolo posto a fianco di quelle cantine che manifestano disponibilità effettiva ad accogliere i visitatori alla domenica: direttamente o su appuntamento.

Un modo per richiamare l’attenzione a favore dell’enoturista italiano che – a differenza degli stranieri – organizza spesso itinerari ed escursioni nel corso dei week-end”.

Sono 229 le “Impronte Go Wine” nella edizione 2017: rappresentano un segno di “eccellenza” nel campo dell’enoturismo nazionale e costituiscono una sorta di segno ideale che Go Wine assegna alle cantine che hanno conseguito un alto punteggio nella valutazione complessiva su sito, accoglienza e profilo produttivo.

Si tratta dei tre fattori su cui si compone la presentazione delle aziende vinicole e su cui si va a definire una loro valutazione.

Sito da intendere come luogo ove si trova la cantina, guardando anche alla cantina medesima dal punto di vista architettonico. Ma sito anche come patrimonio di vigneti complessivo di cui dispone la cantina.

Accoglienza per valorizzare la vocazione della cantina verso una parallela attività: sia per attività come agriturismo, B&B o ristorazione, sia per iniziative culturali che denotano un atteggiamento di “apertura” della cantina verso il mondo esterno.

Vino, come profilo produttivo dell’azienda valutato nel tempo, al di là dell’exploit di una singola vendemmia; dunque anche tenendo conto del carattere della produzione, della eccellenza di alcune etichette, di una particolare cura verso specifiche tipologie di vini.

Nella speciale classifica per regioni si conferma ai vertici la Toscana con 48 impronte, seguita da Piemonte (43) e Veneto (35).

Sono 17 le Cantine che raggiungono il vertice delle “Tre Impronte Go Wine”: Badia a Coltibuono (Toscana), Bellavista (Lombardia), Bisol (Veneto), Ca’ del Bosco (Lombardia), Capezzana (Toscana), Castello di Modanella (Toscana), Castello di Verduno (Piemonte), Castello Vicchiomaggio (Toscana), Donnafugata (Sicilia), Emo Capodilista – La Montecchia (Veneto), Ferrari (Trentino), Florio (Sicilia), Fontanafredda (Piemonte), Lungarotti (Umbria), Malvirà (Piemonte), Masciarelli (Abruzzo), Planeta (Sicilia).

 

 

Uno spazio importante nella cerimonia è stato riservato alla consegna dei 7 “Premi Speciali”, che si rivolgono a Resort e Tavole aziendali d’eccellenza, vini “storici” e “autoctoni”, EnoArchitetture.

Ecco i protagonisti:

Premio “Alto Confort” per il Relais aziendale dell’anno a

Tenimenti Luigi D’Alessandro per il Relais Borgo Syrah (Cortona, Toscana);

Premio “Cantine Golose” per la Tavola aziendale dell’anno a

Ristorante Aion – Moroder (Ancona, Marche)

Premio “Cantine Meravigliose” per l’EnoArchitettura dell’anno a

Sella & Mosca (Alghero, Sardegna);

Premio Enocultura a

Torre Fornello per l’iniziativa Gioielli in Fermento (Ziano Piacentino, Emilia Romagna);

Premio “Autoctono si nasce” allo

Schioppettino di Prepotto – Vigna Petrussa (Prepotto, Friuli);

Premio “Buono…non lo conoscevo!” alla

Tintilia Macchiarossa – Claudio Cipressi (San Felice del Molise, Molise);

Premio “Vini Storici d’Italia” al

Five Roses – Leone De Castris (Salice Salentino, Puglia).

E’ poi seguita l’esclusiva e straordinaria degustazione degli oltre 150 Vini Top premiati dalla Guida, a beneficio del numeroso pubblico partecipante all’evento.