Il vino laziale Docg incontra l’arte della cucina toscana

Mercoledì 14 giugno 2017 alle ore 20.00 nel cuore della città di Firenze, a due passi dalla da Piazza Santissima Annunziata uno dei ristoratori fiorentini più attenti ricercatore della qualità reale, Massimo Zetti, farà incontrare l’arte culinaria toscana con un grande vino laziale.

Nella “Settimana del Cesanese” l’osteria de’ L’Ortolano ospiterà il Consorzio di Tutela del Cesanese del Piglio  portando prelibatezze laziali in Toscana e sostituendo l’uso del Chianti in cottura con il Cesanese.

Il vino laziale viene prodotto tra i comuni di Piglio, Serrone, Acuto, Anagni, Paliano in provincia di Frosinone in territorio collinare e nelle ampie vallate dei Monti Ernici. Suoli per loro natura non adatti allo sfruttamento intensivo ma vocati per quella viticoltura con bassa resa ma che conferisce vini vigorosi. Dalla bacca nera del Cesanese si ottiene un vino russo rubino che tende al granato con l’invecchiamento, dal profumo delicato e dal sapore morbido, leggermente amarognolo e secco.

La denominazione “Cesanese del Piglio”, unica della regione Lazio, è riservata al vino rosso ottenuto dalle uve di Cesanese di Affile. Presenta colore rosso rubino con riflessi violacei, profumo ampio e intenso, sentori di frutta rossa, nette sensazioni speziate e di frutti di bosco, valorizzate dall’affinamento in legno e dalla intrinseca freschezza. Sapore morbido, leggermente amarognolo, secco con gradazione minima: 12,00°.

Troviamo il Cesanese del Piglio “Superiore” con gradazione minima di 13,00° e il Riserva sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore a 20 mesi, di cui 6 di affinamento in bottiglia e con una gradazione minima di 14,00°.

Le operazioni di vinificazione devono essere effettuate nella sola area dei comuni di Serrone, Piglio, Paliano, Acuto e Anagni. La resa massima dell’uva in vino è del 65% e la produzione massima di vino per ettaro è di 71,50 hl/ha per il Cesanese del Piglio e di 58,50 hl/ha per la tipologia Superiore.

Da ciò si comprende come un artigiano del gusto attento come Massimo Zetti si sia lasciato tentare da questo incontro dando vita ad un menù dedicato alla serata del 14 giugno.

In via degli Alfani 91r a Firenze, sede dell’Osteria de l’Ortolano, sarà possibile conoscere “intimamente” il Cesanese del Piglio, che entrerà nella composizione di molti piatti.

In apertura il Lazio si presenterà anche con i salumi delle migliori produzioni (salsiccia stagionata, salame e prosciutto della provincia di Latina dell’azienda Scherzenno) e i famosi formaggi (aziende Valente e Damigelli), nello specifico tre pecorini di diversa fattura e stagionatura. Laa zona di produzione del Piglio è la stessa dell’area di produzione del pecorino Romano, del suo antenato, il cacio fiore romano, il primo sale, il canestrato; saporiti formaggi caprini a pasta morbida; ricotte fresche. Ad accompagnare i pecorini una gelatina di Cesanese al vin brulè creata da Marta Mezzetti per l’occasione.

L’incontro proseguirà con un risotto al Cesanese e gricia con mezze maniche del pastifico di Lagano. Come secondo piatto un incontro in amicizia tra il peposo toscano che, in versione estiva quindi più leggera e morbida, vedrà il Cesanese nella sua preparazione.

Chiusura in dolcezza con Il millefoglie con cialda di biscotto al Cesanese con crema di ricotta romana.

In abbinamento  i vini  scelti dal Consorzio di Tutela del Cesanese del Piglio

www.consorziotutelacesanesedelpiglio.it

 

Osteria de L’Ortolano

Via degli Alfani 91r

Firenze

www.osteriadellortolano.it