Giardini Arimei ci sta abituando a sposarsi con il suo territorio: dapprima la Pastiera di Ugo Mignone, che si è arricchita di questo vino nella sua ricetta originale, e adesso un altro matrimonio, quello con un formaggio altrettanto radicato nella tradizione campana.

Ma quello che mi piace di più e che mi sorprende è che Giardini Arimei è diventato occasione di incontro fra uomini, opportunità di amicizia.

Anche con Mario Avallone è bastato aspettare che terminasse il lavoro quotidiano e ci sedessimo assieme con un bicchiere di Giardini Arimei e sorseggiandolo la conversazione è nata spontanea, le idee sono venute quasi per miracolo. E’ il vino a parlare?

Giardini Arimei certamente non è il vino della fretta e neanche di meditazione: è un vino che amo pensare di conversazione. Un vino che apre lo spazio alla fantasia che ognuno di noi ha in sé, così come di immaginazione è la sua storia. Giardini Arimei si sta guadagnando uno spazio nella tradizione enologica ischitana anche se, nella sua complessa elaborazione, è un vino di moderna concezione enologica. Tradizione e innovazione in un vino e nei suoi potenziali abbinamenti gastronomici.

In questa ricerca l’amicizia con Mario Avallone è fondamentale per arricchire questa esperienza in continuo divenire.