Nuovi centri dedicati alle aziende agroalimentari con esperti di settore e soluzioni mirate per creare network, sviluppare sinergie, individuare opportunità, stimolare il confronto ed elevare le competenze specialistiche. Sono questi gli obiettivi di MPS Agroalimentare, il nuovo progetto di Banca Monte dei Paschi di Siena per la valorizzazione delle imprese del settore agrifood che parte oggi con l’inaugurazione di 12 centri specialistici dislocati nei principali distretti delle eccellenze italiane.

Il settore agroalimentare si trova ad affrontare un’importante transizione, da un lato come conseguenza dei cambiamenti dei mercati e dei consumi nel contesto pandemico mondiale, dall’altro nello scenario generato dalle nuove strategie internazionali che chiameranno le imprese ad allinearsi con gli obiettivi individuati per essere competitive.

In questo contesto, Banca Mps ha deciso di offrire il proprio supporto per accompagnare le imprese agroalimentari italiane verso il cambiamento, proponendosi come un interlocutore di riferimento con soluzioni mirate all’innovazione e alla sostenibilità.

Per fare questo ha deciso di operare a partire dai distretti con forte vocazione agroalimentare e con filiere produttive in grado di essere reale volano per lo sviluppo del territorio, con l’obiettivo di lavorare a stretto contatto con le imprese con servizi finanziari su misura e un supporto strategico costante. I 12 centri di lancio dell’iniziativa sono aperti da oggi a Valdobbiadene, Asti, Suzzara, Modena, Firenze, Grosseto, Chieti, Sabaudia, Caserta, Battipaglia, Cerignola e Pachino.

I centri MPS Agroalimentare, dedicati ad orientare le aziende lungo percorsi di crescita legati alla sostenibilità produttiva ed economico-finanziaria e alla qualità, andranno ad integrare l’offerta Mps con contenuti e soluzioni specifiche in grado di intercettare le nuove opportunità di finanziamento comunitarie e nazionali a disposizione del settore nel decennio 2020-2030.

Guido Bastianini, amministratore delegato di Banca Mps

“MPS Agroalimentare è un progetto di valore che testimonia la nostra vicinanza al comparto e il nostro impegno per i distretti e per tutte le imprese, anche quelle piccole e piccolissime, che costituiscono la filiera agrifood e che contraddistinguono un settore fondamentale dell’economia – dichiara Guido Bastianini, amministratore delegato di Banca Mps -.

La portata innovativa di questi centri sta nel superamento del concetto stesso di fare banca: ci poniamo come il partner delle imprese del settore agroalimentare, il consulente specializzato in grado di ascoltare e di rispondere con un’offerta mirata per accompagnare le aziende nella transizione sostenibile del comparto”.

I centri prevedono la presenza di personale specializzato, che, grazie ad un percorso formativo strutturato dalla Banca, ha maturato competenze specialistiche utili ad orientare le aziende lungo percorsi di crescita innovativi e sostenibili. La Banca promuove, dunque, una consulenza sempre più personalizzata mettendo a disposizione la propria rete di specialisti per diventare il punto di riferimento delle imprese agricole nel predisporre i piani integrati di filiera, volti allo sviluppo del business e all’ottenimento dei contributi comunitari.

Il progetto si inserisce nell’ambito del cambiamento dell’intero settore agroalimentare. La Commissione Europea ha lanciato il Green Deal, un programma finalizzato a raggiungere un’economia circolare, efficiente e sostenibile, nell’ambito del quale il settore agroalimentare ricopre un ruolo di primaria importanza.

Pilastro di questo programma è la strategia Farm to Fork (“Dal produttore al consumatore”, F2F) che vuole rendere entro il 2030 il sistema alimentare europeo altamente sostenibile, chiamando le imprese a innovarsi e investire per cogliere molteplici obiettivi, dalla riduzione dell’uso dei pesticidi, degli antimicrobici e degli antibiotici, alla garanzia della fertilità dal suolo, fino al raggiungimento di almeno il 25% dei terreni coltivati a biologico.

Una sfida fondamentale per l’Italia, contraddistinta da un patrimonio agroalimentare unico e noto in tutto il mondo e caratterizzata da un tessuto produttivo e organizzativo con elevati standard di professionalità, sicurezza e qualità. Un sistema che vale oltre 140 miliardi di euro e coinvolge più di 720mila aziende agricole e 56mila imprese dell’industria alimentare e che vanta il primato mondiale di eccellenze territoriali con 838 prodotti DOP IGP e quasi 2 milioni di ettari di superficie coltivata a biologico.