Presentata a Verona la ricerca “Vino & Giovani” sugli stili del bere negli under 35

87% dei giovani tra i 18 e i 35 anni consuma vino (più di 8 su 10 i consumatori tra i 18 e 25)

Il vino supera la birra: è la bevanda alcolica preferita dalla metà dei giovani intervistati (49%)

Giovani winelover del biologico: il 71% è disposto a spendere fino al 40% in più

Brunello e Amarone i vini preferiti dai giovani italiani; il Verdicchio è il primo bianco fermo

Consumatori in erba ma maturi e appassionati edonisti, al contempo attenti all’eno-cultura e alla sostenibilità. Il mondo del vino non è solo divertimento e trasgressione per i giovani italiani, che vi si avvicinano con curiosità e consapevolezza. A rivelarlo è la ricerca “Vino & Giovani”, dedicata agli stili del bere e del mangiare negli under 35, presentata oggi al Vinitaly nello stand della Regione Marche. Lo studio – promosso dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini e condotto da Gabriele Micozzi, docente di Marketing Internazionale presso l’Università Politecnica delle Marche – fotografa un campione rappresentativo di 1500 italiani tra i 18 e i 35 anni, sfatando molti luoghi comuni sul senso dei giovani per il vino.

Abitudini di consumo. Vino bevanda prediletta dai giovani, il vino supera la birra.

E’ il vino (e non la birra) il simbolo per eccellenza della convivialità e dello stare insieme. Quest’ultimo è infatti la bevanda prediletta nelle serate dei giovani italiani, che lo consumano più volentieri tra aperitivo (26%) e cena (59%), in compagnia di amici (58%). Sono quasi 9 su 10 i consumatori under 35 e circa la metà (49%) dichiara di preferirlo a birra (34%), cocktail (14%) e superalcolici (3%), con un gradimento crescente con l’avanzare dell’età. Non a caso il 55% degli over 25 lo indica come il drink più amato, anche se già nella fascia 18-25 il vino conquista il 43% del campione, contro il 38% della birra e il 17% dei superalcolici. Secondo i dati riportati dall’indagine commissionata dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, oltre un terzo lo beve almeno 3 volte a settimana (38%), mantenendo misurato il consumo giornaliero, che solo nel 13% dei casi supera i due bicchieri a pasto.