Luigi Fusco, Frascati saluta un amico venuto da lontano

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Era originario della Puglia Luigi Fusco, ma ai Castelli Romani e a Frascati in particolare aveva trovato una seconda casa. Qui aveva fondato l’azienda Merumalia, un lampo nel cielo di un territorio storicamente importante ma – all’epoca – addormentato sugli allori.

Si è spento alcuni giorni fa, non per colpa del virus pandemico ma per una altrettanto terribile malattia che l’ha sconfitto in breve tempo. Rappresentava, insieme ad altri ovviamente, una nuova generazione di produttori, soprattutto nella mentalità, capace di pensare a vino e “altro”. Questo significa “Merum – alia”, soprattutto allargare o sguardo anche a quello che c’è intorno alla coltivazione della vite, fatta in questo caso in regime biologico e pensando a come innovare, con la tecnologia, qualcosa di così tradizionale.

D’altronde Luigi Fusco era arrivato a Frascati come ingegnere nell’Agenzia Spaziale Europea, di tecnologia ne masticava, ma i suoi vini sono stati da sempre esempio di territorio e non di tecnica. Uno spazio, dalle stelle alla terra, vissuto senza incidere troppo, pur promuovendo prima di altri la pratica dell’enoturismo.

Anche per questo, a ricordarlo, è arrivato il messaggio del Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati che racchiude l’intera filiera: “Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati, a nome di tutta la filiera vitivinicola, esprime innanzitutto un sincero ringraziamento per quanto fatto negli anni da Luigi Fusco. Un produttore, con la sua azienda Merumalia, e un uomo, nonostante le sue origini non fossero castellane, da sempre appassionato interprete delle migliori espressioni delle vigne di Frascati.

La sua improvvisa scomparsa, non legata all’emergenza sanitaria ma ancor più difficile da accettare vista l’impossibilità di condividere il lutto con un abbraccio, lascia un vuoto di idee e di affetti. Il Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati, a cominciare dal Consiglio di Amministrazione ma includendo tutti gli operatori della filiera, si stringe nel dolore alla famiglia Fusco e a quanti erano legati all’amico e produttore”.

Parole di ringraziamento, di riconoscenza, per un personaggio che nella sua calma eleganza – non senza fervente passione – ha lasciato sicuramente un esempio pratico di attività positiva per il territorio. Ma anche di ottimi vini e grande accoglienza, che ora la moglie e la figlia sono chiamate a portare avanti con il supporto di tutto il territorio in un rinnovato senso di comunità.

Fabio Ciarla