Il meglio dei vini Arcole e Merlara, assieme alle eccellenze della tavola, saranno i protagonisti domenica 19 ottobre alle 12.20 dello storico programma Rai

Domenica 19 ottobre andrà in onda su Rai Uno, alle 12.20, la puntata di Linea Verde dedicata all’Oro Rosso dell’Est Veronese, vale a dire alle eccellenze enogastronomiche legate ai comprensori produttivi della Doc Arcole e della Doc Merlara.

Sarà un vero e proprio viaggio alla scoperta di luoghi ancora poco noti ai più, ma ricchi di storia e di scorci suggestivi. A tenere desta l’attenzione dei telespettatori la brillante conduzione di Patrizio Roversi, accompagnato da Daniela Ferolla, che si sposterà tra Arcole, Belfiore e Montagnana solo per citare alcune delle località coinvolte.

 

Eccellenze gastronomiche come il Radicchio Rosso di Verona Igp, la Patata Dorata del Guà, la mela di Belfiore, il Prosciutto crudo di Montagnana, racconteranno l’Est Veronese in chiave inedita, mentre le differenti declinazioni dei vini della doc Arcole e della doc Meralara accompagneranno i piatti della tradizione e valorizzeranno i sapori di una volta.

I vini dell’Arcole e quelli del Merlara si confermano infatti ancora una volta volano strategico in grado di collegare le differenti eccellenze territoriali, valorizzandone storia e peculiarità.

 

«Un programma come Linea Verde – sottolinea Francesco Sitta, presidente della Strada del Vino Arcole DOC – rappresenta un’occasione importante di visibilità per tutti coloro che operano all’interno del comprensorio della Pianura Veronese e vogliono comunicare quanto di originale e caratteristico quest’area ha da offrire. I progetti a vocazione promozionale che abbiamo elaborato quest’anno, in collaborazione con  Gal Pianura Veronese e Piar del Colognese sono il chiaro esempio di sinergie promozionali che stiamo coordinando al livello territoriale».

 

Gli fa eco Luigino de Togni, presidente del Consorzio del Merlara doc, secondo il quale «quando si lavora per fare promozione è necessario coinvolgere tutti le realtà impegnate su quel preciso territorio, con un indispensabile gioco di squadra. Solo in questo modo si ottengono risultati come nel caso della presenza sulla principale rete Rai».

 

La denominazione dell’Arcole, con le sue 1500 imprese viticole, comprende un territorio di oltre 3500 ettari di vigneto che interessano completamente i comuni veronesi di Arcole, Cologna Veneta, Albaredo d’Adige, Zimella, Veronella, Zevio, Belfiore d’Adige, in parte quelli di Caldiero, San Bonifacio, Soave, Colognola ai Colli, Monteforte d’Alpone, Lavagno, Pressana, San Martino Buon Albergo con la totalità della superficie dei comuni berici di Lonigo, Sarego, Alonte, Orgiano e Sossano. Vengono  coltivati i vitigni Cabernet, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Grigio, Chardonnay.

 

La Strada del Vino Arcole si snoda a cavallo tra la provincia di Verona e Vicenza in un percorso ricco di storia e tradizione finalmente valorizzato da due agevoli pubblicazioni:

Belfiore, terra di incontri”, testo interamente dedicato ad uno dei comuni simbolo della denominazione dell’Arcole, realizzato dalla Strada del Vino Arcole Doc e dal Consorzio di Tutela, nell’ambito del Gal Pianura Veronese; e “Il Colognese e il dogado veneziano” dedicata il turista consapevole e realizzata dalla Strada del Vino Arcole Doc e dal Consorzio di Tutela, nell’ambito del PIAR del Colognese.

La Doc Arcole

La denominazione del Merlara ottiene il riconoscimento nel 2000, pur vantando una tradizione enologica che si spinge fino al ‘500.

La zona di produzione delle uve atte alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Merlara” – ad oggi oltre 100 ettari vitati – comprende l’intero territorio amministrativo dei comuni di Masi, Castelbaldo, Merlara, Urbana e Casale di Scodosia in provincia di Padova, Terrazzo, Bevilacqua e Boschi S. Anna in provincia di Verona ed in parte il territorio del comune di Montagnana in provincia di Padova. I vitigni coltivati nella doc Merlara sono Cabernet, Chardonnay, Pinot Grigio, Pinot Bianco, Riesling, Refosco, Raboso, Marzemino.