Il 20 ottobre le premiazioni a Roma

Sabato 20 ottobre, a Roma, presso l’Auditorium del Massimo, verrà presentata la Guida ai Vini d’Italia 2013 edita dal Gambero Rosso: quando saranno consegnati gli attestati dei “tre bicchieri” alle aziende che hanno ottenuto questo prestigioso riconoscimento ci sarà una “prima volta” assoluta, quella del Bardolino. Non era mai accaduto prima che un vino della doc bardolinese salisse sul gradino più alto del podio: a rompere il ghiaccio, sdoganando di fatto l’intera denominazione, è stato Carlo Nerozzi, patron dell’azienda agricola Le Vigne di San Pietro, con il suo Bardolino 2011, che nella stessa giornata del 20 ottobre sarà in degustazione alla Città del Gusto insieme agli altri “tre bicchieri” italiani. Il “piccolo” Bardolino stavolta sale dunque alla ribalta nazionale insieme all’Amarone, al Barolo, al Brunello. “Potrei dire – spiega Nerozzi – che la nostra è l’eccellenza della semplicità. Riuscire a produrre un vino semplice come il Bardolino, che però tocchi le corde emozionali di un critico o di un semplice consumatore appassionato, è una grande soddisfazione. Perfino maggiore di quella che può essere generata dall’aver realizzato un grande rosso, potente, profondo e sontuoso. La semplicità non è sinonimo di banalità. Anzi, nelle cose semplici si trovano spesso soddisfazioni inaspettate”.

Che qualche cosa di nuovo stesse bollendo in pentola nel panorama bardolinese era nell’aria: “Il Bardolino, vino che vive un momento di grande rilancio” ha commentato la redazione del Gambero Rosso presentando i risultati delle degustazioni di quest’anno. Del resto, già nell’ultima manciata d’anni, alcuni Bardolino erano già approdati alle finali nazionali dei “tre bicchieri” del Gambero Rosso, sfiorando dunque il successo pieno: è accaduto per Corte Gardoni, Guerrieri Rizzardi, Le Fraghe. Anche Le Vigne di San Pietro era arrivato in finale col Bardolino nell’ultimo biennio: quasi un prologo all’attuale successo. “Credo che il Bardolino, figlio della storia di Verona e del Garda – spiega Nerozzi -, sia oggi anche figlio del tempo che stiamo vivendo, forse come una nuova moda necessaria in un mercato che vede cambiare rapidamente gusti e tendenze. Ma ben venga se questo porta il consumatore a valutare questo vino semplice e onesto con pari dignità rispetto agli altri grandi vini rossi di questo nostro Paese. Nel caso del Bardolino, che sento mio fin dall’inizio della mia avventura di produttore – continua il titolare de Le Vigne di San Pietro -, il piacere è proprio quello di cercare nella semplicità di un vino quotidiano, che appartiene alla storia e alla tradizione della mia terra, la massima espressione dell’uva, senza utilizzare tecniche particolari, legni o appassimenti, ma concentrandosi sulla vigna e sulla sua cura. Io amo – conclude Nerozzi – i vini eleganti, non molto alcolici, speziati, che nel tempo si evolvono aumentando la finezza e il timbro del proprio carattere, come il mio Bardolino”.