Un articolo pubblicato da Wine Spectator sulla Calabria e il suo vino

“Cirò è la zona dove vorrei trasferirmi e vivere”. Inizia con questa frase l’articolo di Robert Camuto pubblicato da Wine Spectator e che racconta della Calabria del vino, in particolare di questa zona che è il Cirò. Dove si trovano uliveti secolari e vigne a perdita d’occhio, principalmente di Gaglioppo.

Le nuove generazioni dei vigneron della Calabria stanno lavorando e bene, per trasformare i vini di questa regione in vere eccellenze. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Un fermento positivo che sta coinvolgendo vari produttori. Cirò racchiude oltre 5 mila ettari di vigneti, dove si producono principalmente bianchi, ma alcuni rossi interessanti a base Gaglioppo. Questa zona, fino a non molto tempo fa, era considerata una sorta di maxi cisterna che vendeva uve alle altre zone della Calabria o dove si producevano vini dozzinali. Oggi, grazie al lavoro di produttori come Librandi e Vincenzo Ippolito, la qualità è notevolmente aumentata. “La nostra idea era quella di puntare sulla qualità – dice a WS Gianluca Ippolito – per questo abbiamo dimezzato la nostra produzione. Qui a Cirò, siamo solo all’inizio”.

Da queste parti si producono circa 50 etichette. E ci sono alcune produzioni artigianali molto interessanti. Come quella di Calabretta, 3 mila bottiglie in tutto. Una chicca da provare. I vini rossi Cirò possono essere facilmente abbinati ai piatti tipici della regione, tipicamente piccanti, perché sono molto astringenti e leggermente amari. La sfida dei produttori è quella di affinarli. Il Gaglippo è un’uva difficile da coltivare, perché ha bisogno di tanto sole e la vendemmia di solito avviene a metà ottobre. Ma qui i produttori non seguono un’unica linea di produzione: ognuno ha il suo metodo. C’è chi lascia l’uva di più sulla pianta, chi di più in cantina. “Ognuno ha il proprio sistema – dice Francesco Maria De Franco – L’unica cosa che puoi fare per ammorbidire i tannini è l’attesa”. Il disciplinare della Doc Cirò prevede almeno due anni di affinamento prima del rilascio della Riserva. Ma i produttori prolungano per tre o quattro anni. E Cirò sta conquistando l’America. Visto che i vini di questa zona della Calabria sono sempre più presenti nelle carte dei vini dei ristoranti a stelle e strisce.

Fonte: C.d.G.