Ciclo di cene con degustazioni vini e birre d’eccellenza in compagnia del produttore in una location d’eccezione: L’Olimpo Roof Restaurant – Hotel Bernini Bristol

Eccoci al secondo appuntamento de “I Sensi in un Bicchiere”, il ciclo di cene degustazioni guidate dal produttore che propongono le eccellenze enologiche e birrarie italiane e straniere, unite all’ottima cucina: giovedì 28 novembre, alle ore 20.30, salirà all’Olimpo la pregiata birra bionda belga d’abbazia St. Stefanus che ha, tra le particolarità, quella di essere rifermentata in bottiglia.

La location è la terrazza mozzafiato dell’Olimpo Roof Restaurant, presso l’Hotel Bernini Bristol di Roma. Lo chef resident Michele Simioli ancora una volta ha ricercato i migliori prodotti stagionali per creare il connubio perfetto con questa birra d’eccellenza, utilizzando ingredienti antichi come il grano khorasan (il Kamut) e i tartufi. Lo chef sarà riuscito a regalarci l’abbinamento perfetto? Lo scopriremo dalla voce dei partecipanti alla serata che potranno raccontarci la loro esperienza e condividerla, commentandola sulla nostra fan page di Facebook.


Roma,  novembre 2013
– Secondo appuntamento della stagione 2013/2014 con le cene degustazione vini “I sensi in un Bicchiere”, serate conviviali che vedono come primi attori ottimo cibo e vini e birre eccezionali: i produttori condurranno i presenti in un viaggio nella cultura del territorio, nella storia di un prodotto che è fatta di esperienze, di profumi, di sapori. La straordinaria location è sempre quella de L’Olimpo Roof Restaurant, ristorante e anche salotto dell’Hotel Bernini Bristol di Roma, adatto ad accogliere ogni occasione della giornata: da un caffè a un aperitivo, da un pranzo di affari a una cena romantica, dal cittadino preso dalle sue faccende al turista estasiato che rimira il Pantheon seduto sulla nostra terrazza.

Speciale sarà la cena del 28 novembre che vedrà protagonista St.Stefanus, birra d’abbazia molto pregiata, naturale al 100%, non pastorizzata, non filtrata e ad alta fermentazione. Questa birra belga, che ha origine a Ghent, è prodotta con tre lieviti diversi, uno dei quali viene dal ceppo originale Jerumanus dell’Abbazia Sint Stefanus. Ogni bottiglia è lasciata maturare in cantina per un minimo di tre mesi, poi la fermentazione continua fino alla sua apertura.  È una delle pochissime birre al mondo a rifermentare in bottiglia e questo ne aumenta il pregio e la piacevolezza. Ospite molto atteso della serata sarà  il mastro birraio Jef Versele, che controlla ogni passaggio e porta avanti la ricetta antica del Monastero, proteggendola e preservandola per le generazioni future. Durante la serata saranno degustate birre di diversa maturazione per esaltare al meglio i piatti dello chef.

Jef Versele mostrerà agli ospiti come versare la St.Stefanus e provare due differenti esperienze sensoriali già con la stessa bottiglia.

Sarà una serata di coinvolgente happening conviviale e culturale, che viene proposta al pubblico al prezzo promozionale di 60 euro a persona, tutto incluso,  per avvicinare i curiosi e soddisfare i più esperti.

 

Ai partecipanti alle cene verrà proposto un menu in 3 portate ideato dallo chef in abbinamento alle birre.

Menu  28 NOVEMBRE 2013 – ore 20.30

€ 60,00 per persona – prenotazione obbligatoria

 

Riccioli di farina di kamut al fondo bruno e salsa di tartufo pregiato

Tagliata di petto d’anatra su mousse di cipolla di Tropea, ribes e perle di melograno

Mousse di mascarpone e pistacchio di Bronte

La Birra St. Stefanus accompagnerà ogni piatto, venendo proposta con diverse maturazioni

Acqua, caffè e piccola pasticceria inclusa

 

St. Stefanus è una birra d’abbazia molto antica, naturale al 100%, non pastorizzata, non filtrata e ad alta fermentazione. Questa birra belga è prodotta con tre lieviti diversi, uno dei quali è il ceppo di originale dal Jerumanus dell’Abbazia Sint Stefanus. Ogni bottiglia è lasciata maturare in cantina per un minimo di tre mesi, poi la fermentazione continua fino alla sua apertura.

 

LE ORIGINI E LA STORIA

Questa birra artigianale ha origine a Ghent, in Belgio e risale alla fine del 1200. Il nome deriva dal monastero di St Stefanus, culla dell’ordine Agostiniano del paese, fondato nel 1295 e produttore in proprio di birra fino al 1978, anno in cui l’Abate cedette ricette e diritto di produzione alla Famiglia Van Steenberge, ovviamente dietro un lucroso e doveroso compenso. Questa famiglia promise ai monaci del Monastero, iniziatori di un’importante antica tradizione birraria, che avrebbero protetto la ricetta per far assaggiare questa speciale birra belga alle generazioni future.

Il monastero esiste ancora oggi, è situato in un tranquillo quartiere di Ghent e si distingue per il suo stile barocco in ricordo di un’epoca di grande ricchezza culturale, scientifica e religiosa. All’interno del monastero, le porte in rovere mantengono l’impronta di St. Stefanus, oltre ad altri simboli e iconografie che sono scolpiti su pareti, soffitti e pavimenti.

Le prime notizie ufficiali dell’esistenza della fabbrica di birra della famiglia risale al 1784, quando Giovanni Battista De Bruin ha iniziato a vendere la sua birra in un bar del villaggio con il nome “De Peer” (anche se è quasi certo che la famiglia produceva già la birra prima di tale data). Uno dei successori fu Jozef Schelfaut, che venne addestrato come birraio fin da giovane; fu lui a portare avanti la fabbrica di birra. Nel tempo, vennero piantati due ettari di luppolo, fu costruito un edificio apposito per la lavorazione del luppolo e del malto, con lo scopo di rendere l’azienda autosufficiente. Sotto la sua leadership la fabbrica di birra ha cominciato la distribuzione ben oltre la città di Ghent. La figlia di Jozef, Margriet, sposa Paul Van Steenberge, un ingegnere chimico professore di microbiologia presso la Scuola brassicola Sint Lievens Ghent e la Facoltà di Agraria dell’Università di Ghent. Paul sviluppa una vasta conoscenza nella produzione della birra moderna e, dopo diverse vicissitudini, inclusa la guerra, che lo tengono lontano da Ghent, al suo rientro in città nel 1922 divenne capo della fabbrica di birra, alla morte di Jozef Schelfaut.

 

INGREDIENTI E PROCESSI DI PRODUZIONE

Gli ingredienti utilizzati per la produzione della birra St. Stefanus sono: acqua, malto d’orzo, riso, lieviti e luppolo. In particolare, l’acqua utilizzata proviene da tre fonti della zona e viene purificata con sali così da rimuovere le tracce di ferro. Poi vengono aggiunti i tre diversi malti in cui si è sciolto dello zucchero liquido, come vuole la tradizione dei monaci trappisti.

Durante il ciclo iniziale di fermentazione, per far si che questa resti attiva, il lievito viene aggiunto lentamente e in modo regolare. Alla fine di questo primo ciclo la birra non viene pastorizzata e parte del lievito viene rimosso prima che la birra inizi la maturazione, durante la quale riposa per quattro settimane alla temperatura di 2° C . Dal momento in cui la birra si è stabilizzata, il lievito si deposita progressivamente. Anche se questa è una fase cruciale nella produzione di birra, questo metodo di maturazione è raro tra le birre ad alta fermentazione.

Successivamente si aumenta la temperatura, così da creare l’ambiente favorevole per l’aggiunta dei due lieviti successivi. A questo punto è il momento dell’imbottigliamento e i lieviti vengono aggiunti con una goccia d’acqua e un po’ di zucchero. L’acqua fa schiumare la birra, permettendo così di eliminare l’ossigeno dalla bottiglia prima che venga posto il tappo.

Le bottiglie sono conservate a 24° C per due settimane, consentendo la fermentazione secondaria. Una volta che le bottiglie vengono rimosse dalla zona di fermentazione sono conservate a temperatura di cantina per un minimo di tre mesi, con l’obiettivo di sviluppare il sapore caratteristico. St. Stefanus poi continua la sua maturazione fino a quando si decide di aprire la bottiglia; a 3 mesi di maturazione si gode di un gusto giovane fresco e fruttato mentre i sapori che si sviluppano durante i mesi di conservazione diventano più complessi e aromatici.

Tutti questi passaggi sono oggi controllati dal mastro birraio Jef Versele.

 

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE

Il carattere della birra si sviluppa nel tempo, perciò è importante sottolineare che l’esperienza di degustazione sarà diversa a seconda di quando si sceglie di gustare la St. Stefanus.

3 mesi: la birra è fresca e fruttata

Inizialmente la St. Stefanus è bionda, con un colore ambra chiaro. La schiuma risulta cremosa e persistente. Al naso si presenta con note dolci di caramello, sentori di pompelmo, mela verde, chiodi di garofano, cannella, banana e un tocco di pesca. In bocca il sapore è equilibrato dall’inizio con il caramello, e il finale con un pizzico di acidità e luppolo secco.

18 mesi: la birra è complessa e aromatica

Col tempo il colore ambrato diventa più forte, si riscalda intensificando il tono, mentre la schiuma risulta più delicata. Al naso gli agrumi si sono evoluti in note di scorza candita, con sentori di albicocca e mango. Al palato la dolcezza è maturata, rivela intense note di marmellata di arance con tocchi di vaniglia, caramello e mandorla. A questo punto la birra risulta più rotonda e complessa.

Il grado alcolico della birra St Stefanus è di 7°.

 

St. Stefanus dal 2012 è importata e distribuita in Italia dalla S.r.l. Birra Peroni. La S.r.l. Birra Peroni nasce a Vigevano nel 1846 ed è attualmente considerata l’azienda di riferimento nel panorama birrario nazionale. Può contare su un consistente portafoglio di marche prestigiose spesso premiate a livello internazionale per la loro qualità e comunicazione, quali: Peroni, Nastro Azzurro, Peroni Gran Riserva, Raffo, Wuhrer, Peroncino e – da quando l’azienda è entrata a far parte di SABMiller plc – Miller Genuine Draft e Pilsner Urquell, la regina delle birre.