L’Amarone della Valpolicella Classico DOC 2009  di Allegrini scelto come vin d’honneur del museo di San Pietroburgo, con l’etichetta esclusiva  “Amarone DOC per l’Ermitage”

È il raffinato Amarone della Valpolicella Classico D.O.C.  2009 di Allegrini il vino rosso scelto dal Museo Statale Ermitage come vin d’honneur dell’importante istituzione  russa per i prossimi 5 anni, contraddistinto per l’occasione da un’etichetta appositamente disegnata: “Amarone DOC  per l’Ermitage”.

 

Un emblema dell’enologia nazionale diventa dunque uno dei tre vini di rappresentanza – tutti italiani – del grande museo sulla Neva.

Il prestigioso Museo russo ha scelto infatti di avviare  una collaborazione scientifico culturale con Allegrinidimostratosi interlocutore particolarmente sensibile verso la cultura – per sviluppare e mettere in risalto l’antico rapporto tra arte, vino e cultura, attraverso una serie d’iniziative e di progetti da sviluppare su questo tema.

 

In tal senso mercoledì 19 febbraio 2014 il Direttore del Museo Statale Ermitage Michail Piotrovsky  e Marilisa Allegrinialla presenza del Vice Console d’Italia a San Pietroburgo Francesco Cimellaro e della Direttrice di Ermitage Italia Irina Artemieva, firmeranno a San Pietroburgo, nelle sale del museo voluto da Caterina la Grande, un Protocollo d’Intesa sulla tematica, diretto appunto a sancire l’impegno comune per sviluppare studi, ricerche, convegni, pubblicazioni, eventi, che mettano a fuoco il connubio straordinario tra arte e vino.

 

Il legame tra l’Italia, la città di San Pietroburgo (città progettata da architetti italiani) e il Museo Statale  Ermitage – uno dei templi dell’arte nel mondo, la cui collezione d’opere italiane è tra le più importanti e vaste dei grandi musei universali – si rafforza dunque attraverso il riconoscimento del valore culturale di uno dei prodotti della terra e della tradizione del Belpaese: il vino.

 

Proprio nell’anno in cui si celebra il 250° anniversario della nascita dell’Ermitage, l’Amarone, espressione alta della Valpolicella, fa il suo ingresso ufficiale al museo russo riaffermando, in uno scenario di grande valore, la reputazione di un territorio “guardato” dal mondo: una delle aree più prestigiose del panorama enologico italiano, dedita alla viticoltura sin dall’antichità, tra Verona e il Lago di Garda, delimitata a nord dai Monti Lessini.

 

L’Amarone, già citato da Catullo e apprezzato dall’illuminista Scipione Maffei, racchiude infatti in sé i sentori e i segni di una terra e di un paesaggio unici e l’Azienda Allegriniaffermata a livello internazionale, interprete appassionata di questo vino e portatrice di una tradizione familiare secolare nel mondo della viticoltura

– conferma con questa collaborazione non solo la spinta innovatrice che l’ha sempre contraddistinta ma anche l’attenzione per il mondo dell’arte e della cultura, già avviato con gli eventi alla Peggy Guggenheim, nelle sedi di New York e Venezia, ma soprattutto con l’acquisto e il restauro della cinquecentesca Villa della Torre, capolavoro assoluto di Giulio Romano.

 

In seguito all’importante accordo, proprio Villa della Torre, un unicum tra le ville rinascimentali, sarà una delle sedi in cui si potranno svolgere le iniziative culturali progettate dal Museo Statale Ermitage insieme a Ermitage Italia e ad Allegrini sui temi e gli argomenti che sviluppino il legame tra arte e vino.

Intanto le bottiglie esclusive di “Amarone DOC per l’Ermitage” faranno da ambasciatrici della cultura, del gusto e della bellezza italiana negli eventi ufficiali che si svolgeranno nel Museo sulla Neva nel prossimo lustro e faranno apprezzare un altro caso dell’eccellenza italiana.