Con la campagna olearia 2015/16, avviata a inizio ottobre 2015, si dovrebbe tornare a un equilibrio tra domanda e offerta mondiale di oli di oliva

La stima del Consiglio oleicolo internazionale di una produzione globale di circa 3 milioni di tonnellate sembra confermata dalle prime proiezioni.
Gli ultimi dati comunicati dall’Agenzia di informazione e controllo alimentare del Ministero dell’agricoltura spagnolo indicano una produzione, al 31 dicembre 2015, di 867 mila tonnellate di olio che, con i primi tre mesi del nuovo anno, dovrebbe superare 1,1 milioni di tonnellate.

Bene anche la produzione italiana che, secondo le più recenti stime Ismea, dovrebbe superare le 300 mila tonnellate.
Queste indicazioni hanno fatto raffreddare le quotazioni dell’olio extra vergine di oliva su tutte le principali piazze internazionali. Rispetto alla media degli anni passati si è ridotta la forbice di prezzo tra l’olio italiano e quello spagnolo che, fino all’estate 2015, era di circa 1 euro (5,5 euro/kg a Bari e 4,5 euro/kg a Jaen) oggi non supera i 30-40 centesimi di euro (3,6 euro/kg a Bari e 3,2 euro/kg a Jaen).

Molto più statico, invece, appare il mercato greco, con una produzione ben al di sotto delle aspettative, intorno a 250 mila tonnellate di olio d’oliva, e pochi scambi che fermano la quotazione a 3,5 euro/kg. Sostenuto anche il prezzo dell’olio tunisino a fronte di un’annata di scarica e una produzione di 150 mila tonnellate, con un prezzo che oscilla intorno ai 3 euro/kg.

Nel complesso il prezzo medio all’ingrosso in questa campagna olearia, in tutti i paesi comunitari, è sempre abbondantemente superiore ai 3 euro/kg, che porta ad avere un prezzo a scaffale dell’olio extra vergine di oliva difficilmente inferiore a 4-4,5 euro al litro. Per il 100% italiano, invece, con la quotazione media all’ingrosso intorno a 3,50-3,60 euro/kg, il prezzo minimo a scaffale dovrebbe oscillare intorno a 5,5-6 euro al litro.

[Fonte: Teatro Naturale per Sol&Agrifood]