Durante la giornata d’inaugurazione del Vinitaly la Fondazione CUOA ha organizzato un convegno sulle nuove politiche vitivinicole europee, caratterizzate da una riduzione dei finanziamenti pubblici. Nell’ottica di una razionalizzazione delle risorse, OGM ed energie rinnovabili sono le possibili soluzione emerse dal dibattito.

OGM ed energie rinnovabili le soluzioni per far fronte al taglio del budget europeo nel settore vitivinicolo. È quanto emerso nel corso del convegno “Le nuove politiche vitivinicole europee e l’impatto sul nostro settore”, organizzato dalla Fondazione CUOA e dall’Accademia Italiana della Vite e del Vino durante la giornata d’inaugurazione del Vinitaly – Salone internazionale del Vino e dei Distillati. Ne hanno discusso Davide Gaeta, Professore ed esperto in marketing nel settore vitivinicolo e Consigliere Accademia Italiana della Vite e del Vino, Angelo Costacurta, Consigliere Accademia Italiana della Vite e del Vino e Ivan Scudellari, Presidente Energy Solution S. p. A.

 

Il Prof. Gaeta ha introdotto il convegno evidenziando che il settore vitivinicolo deve individuare nuove strategie per far fronte, dal 2015, alla riduzione del 10% del budget europeo destinato all’agricoltura. Aspetto da collegarsi ad un’altra tendenza: la sempre più attenzione riservata da Bruxelles alla green box. I membri dell’Unione Europea dovranno pertanto trovare “un compromesso politico tra i tagli della spesa pubblica e lo spostamento delle risorse verso la tutela dell’ambiente e del consumatore”. Ed è a partire da tali esigenze che sono emerse le possibili soluzioni in direzione di una maggiore razionalizzazione delle risorse: gli OGM e le energie rinnovabili.

 

Il delicato tema della genetica di vite è stato affrontato da Angelo Costacurta con un approccio laico, volto a separare l’aspetto scientifico da quello economico. In merito al primo Costacurta ha affermato che “ad oggi la scienza è in grado di produrre OGM di vite che riducono l’impatto ambientale e sconfiggono alcuni batteri”, fornendo alcuni elementi di sicurezza in termini di salute. Per OGM “si deve infatti intendere un metodo, che può dare prodotti nocivi, ma anche portare a prodotti non nocivi”. Anche nel campo vitivinicolo, pertanto, la pericolosità non riguarda gli OGM in sé, ma il metodo con cui si realizzano.

 

Sotto l’aspetto economico e legislativo si riscontrano invece “forti resistenze da parte del mondo vitivinicolo, soprattutto dei vecchi paesi”. Nonostante esista un protocollo di controllo le viti transgeniche non possono ancora essere commercializzate. Dal canto loro i produttori temono un drastico calo delle vendite qualora sull’etichetta comparisse la scritta OGM. Secondo Costacurta, in definitiva, l’OGM è un arma delicata, che offre grandi potenzialità (potrebbe ad esempio potenziare la tipicità del prodotto) e che richiede una maggiore informazione.

Riguardo la questione delle energie rinnovabili è intervenuto Ivan Scudellari. In linea generale, il presidente di Energy Solution ha osservato che “se è vero che dal 2005 nel campo del rinnovabile i progressi sono stati enormi, è altrettanto vero che l’intervento del pubblico è stato spropositato”. In futuro occorrerà quindi gestire il fenomeno puntando non solo sul fotovoltaico e dando più importanza all’autonomia e all’autoconsumo. Scudellari ha evidenziato come proprio il settore vitivinicolo possa trarre vantaggio in termini di razionalizzazione dei costi dal campo delle energie rinnovabili: “si pensi alle bioenergie, alla produzione di calore e di energia elettrica”. Vi sono già esempi di aziende che raggiungono l’autonomia energetica senza incentivi grazie alla combustione dei tralci di vite (2 kg di cippato di vite equivalgono a 1m3 di metano).

 

Il convegno si è svolto in occasione della presentazione della terza edizione del Corso di alta formazione in Gestione delle Aziende Vitivinicole, proposto dalla Fondazione CUOA in partnership con Veronafiere e Unione Italiana Vini e in collaborazione con l’Accademia Italiana della Vite e del Vino.