Ripartire dalla cultura, unica fonte del progresso sociale, e dall’impegno nell’educazione delle nuove generazioni attraverso cui può passare il riscatto della civiltà anche in un momento di crisi, non solo economica, come quello attuale. Solo la cultura e l’educazione possono generare un nuovo ordine di coesistenza tra uomo e natura; rifondare la politica nell’ottica del bene comune; rinnovare i programmi scolastici riportando l’Italia ad essere faro nel mondo come lo è nella musica; preservare l’umanità dal dramma delle dittature, come quella che ha portato all’esodo di oltre 300mila italiani dell’Istria; divulgare i valori della tradizione di un popolo attraverso l’eccellenza dei suoi prodotti simbolo, come il vino. E’ questo il filo conduttore che accomuna l’impegno dei cinque vincitori della XXXI edizione del Premio Masi, che si è tenuta oggi in Valpolicella (VR), con la consegna dei riconoscimenti delle 3 sezioni del Premio.

A firmare la storica botte di Amarone divenuta simbolo del premio Masi:

Kuki Gallmann, Premio Internazionale Grosso d’Oro Veneziano. Trevigiana, figlia del poliedrico scrittore Cino Boccazzi, “l’africana bianca” che con la sua fondazione si occupa della salvaguardia e dello sviluppo sostenibile del continente, con progetti di educazione ambientale e di tutela del territorio per i giovani kenioti.

Institute of Masters of Wine, Premio Internazionale Masi per la Civiltà del Vino. E’ la più autorevole accademia di formazione di esperti di vino internazionali che, da oltre 50 anni, si occupa di promuovere l’eccellenza, la cultura e il business del vino.  A ritirare il Premio il past president Lynne Sherriff.

Andrea Battistoni, Premio Masi per la Civiltà Veneta. Enfant prodige veronese della direzione d’orchestra, è un violoncellista salito sul podio come il sommo Toscanini ed oggi considerato internazionalmente non più una promessa ma una sicura bacchetta di grande personalità e di riconosciuto successo globale.

Giovanni Radossi, Premio Masi per la Civiltà Veneta. Da oltre 40 anni è considerato il “guardiano dell’Istria”. Dirige e fonda il Centro di Ricerche Storiche dell’Unione Italiana con sede a Rovigno, che conserva la memoria storica dell’esodo italiano promuovendo il diritto universale delle genti a preservare la propria identità culturale.

Gian Antonio Stella, Premio Masi per la Civiltà Veneta. Tra le penne più brillanti  e taglienti d’Italia, Stella ha influenzato e animato il dibattito sociale del nostro tempo, smascherando il malcostume politico che inquina l’Italia d’oggi.