La longevità del Verdicchio esaltata dalle preparazioni di Errico Recanati in un after-hour stellare di Vinitaly.

Il post-fiera offre infatti decine di happening curati da cuochi stellati e ville venete e ristoranti top. Ma c’è chi ha scelto un padiglione vintage per celebrare il proprio vino “Bello e d’annata”. È il caso delle Marche e del viaggio attraverso la longevità del Verdicchio, svelata tra il fuoco, il fumo e le fiamme dello chef Errico Recanati.

Dedicata al Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica, la cena di gala è stata organizzata dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT), domenica sera nel tempio del vintage “Maison Vicentini”.

Piccola pasticceria e babà di Verdicchio con Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Passito “Dolce Cate” 2010 di Tenuta dell’Ugolino chiudono in dolcezza

Ad accompagnare 70 firme e volti del giornalismo enogastronomico italiano e internazionale, lungo l’evoluzione del Verdicchio nella storia e nel tempo, la stella Michelin Errico Recanati (Ristorante Andreina).  Il marchigiano doc, ha infatti esaltato la longevità del Verdicchio con la sua cucina “neorurale”, come lui stesso la definisce, dove la tradizione si interseca con la ricerca e porta all’introduzione di elementi nuovi nel piatto come il carbone, o inserisce particolati tecniche di cottura come quella “primordiale” dello spiedo, unica per esaltare sapori semplici e autentici.

Per Errico Recanati: “Passato & futuro è come – & +, unendo & annullando vorrei arrivare ad una cucina reale. E io ho trovato il punto di incontro tra passato-presente-futuro-verità proprio nella cottura primordiale dello spiedo e della brace: niente di più primitivo e attuale. Sto lavorando molto per rivalutare questa cottura ancora così poco esplorata”.