Si è svolta la premiazione della 17° edizione Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau, in concomitanza con la 33° edizione della rassegna Müller Thurgau: Vino di Montagna, organizzata dal Comitato Mostra Valle di Cembra con il supporto di Trentino Marketing, il coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino nell’ambito della promozione delle manifestazioni enologiche provinciali denominate #trentinowinefest, e il sostegno di Consorzio Vini del Trentino.

Nel corso degli interventi tutti hanno voluto ricordare l’importanza di un evento come questo organizzato, in completa sicurezza, proprio grazie alla caparbietà che contraddistingue le genti di montagna, la stessa che rende possibile la coltivazione sugli arditi pendii della Valle di Cembra.

È inoltre stato sottolineato come questo cambio necessario di formula, con le degustazioni a Palazzo Roccabruna di Trento, anziché a Cembra, si sia rivelata una bella occasione per uscire fuori dai confini della valle e far conoscere al meglio il prodotto e quello che si nasconde dietro ad esso, come l’impegno di 800 ore lavoro per ettaro che è molto maggiore rispetto a quello di altre zone più meccanizzate anche per i problemi legati al mantenimento dei muretti a secco, patrimonio dell’umanità Unesco. Difficoltà che rendono però il paesaggio unico, come dimostra la recente iscrizione della Valle nel Registro dei Paesaggi Storici Rurali d’Italia.

I vincitori del Concorso 2017

Dei 60 vini in gara – di cui 51 italiani, provenienti da Trentino e Alto Adige e 9 stranieri, provenienti da Germania e Ungheria –  ben 18 hanno ottenuto la Medaglia d’Oro grazie ad un punteggio superiore agli 86,4 punti.

Dei 18 premiati con Medaglia d’Oro, 12 sono vini trentini: San Rocco IGT Vigneti delle Dolomiti Müller Thurgau 2019 di Azienda Agricola Casimiro; San Lorenz DOC Trentino Müller Thurgau 2019 di Bellaveder; Lavis Classici DOC Trentino Müller Thurgau 2019 di Cantina La Vis; Cortuta DOC Trentino Müller Thurgau 2018 di Cantina Rotaliana di Mezzolombardo; Casata Monfort DOC Trentino Müller Thurgau 2019 di Cantine Monfort; Musivum DOC Trentino Superiore Cembra Müller Thurgau 2017 di Cantine Mezzacorona; IGT Vigneti delle Dolomiti Müller Thurgau 2019 di Cantine Simoni; Bottega Vinai DOC Trentino Müller Thurgau 2019 di Cavit; Vigna delle Forche DOC Trentino Müller Thurgau 2018 di Cembra cantina di montagna; DOC Trentino Müller Thurgau 2019 di Fondazione Mach; DOC Trentino Müller Thurgau 2019 di Gaierhof; Pietramontis DOC Trentino Superiore Valle di Cembra Müller Thurgau 2018 di Villa Corniole.

A questi si aggiungono 3 altoatesini, ovvero DOC Alto Adige Valle Isarco Müller Thurgau 2019 di Cantina Bolzano; Graun DOC Alto Adige Müller Thurgau 2018 di Cantina Kurtatsch e DOC Alto Adige Val Venosta 2019 di Castel Juval, e 3 tedeschi, Deutscher Qualitateswein Pfalz Rivaner Trocken Edeshelmer Ordensgut 2019 di Anselmann; Mardorfer Deutscher Müller Thurgau Trocken 2018 di Winzerverein Hagnau; e Deutscher Qualitateswein Rivaner Trocken 2019 di KK-Weine.

I punteggi sono stati assegnati da una commissione di qualità composta da 18 membri suddivisi in enologi, sommelier – in rappresentanza delle diverse associazioni – e giornalisti della stampa di settore, attraverso degustazioni alla cieca in cui ogni vino è stato analizzato nel suo complesso, prendendo in considerazione vista, olfatto, gusto e gusto-olfatto e calcolando la media dopo aver eliminato i risultati più alto e più basso.

Al termine della degustazione, si è registrato uno stupore generale per la longevità delle produzioni, ancora più evidente per via dello slittamento della degustazione dalla sua collocazione tradizionale a luglio a quella straordinaria di ottobre.

I punteggi ottenuti anche quest’anno da vini del 2018 e del 2017 sono sicuramente una conferma dell’ottimo lavoro svolto dalle cantine nel corso degli anni, ma rappresentano al contempo un interessante opportunità, visti i contraccolpi che ha subito il mercato negli ultimi mesi per via della situazione sanitaria, perché dimostrano come il Müller Thurgau degli areali più vocati siano in grado di esprimere un interessante potenziale di affinamento.