Si è svolta una giornata di studio su: “Eccellenza del vino e territorio”, organizzata su proposta del Comitato Consultivo dei Georgofili per la Biologia Agraria. Relatori: Mario Pezzotti, Luigi Moio ed Eugenio Pomarici

La produzione enologica italiana ha fatto notevolissimi progressi negli ultimi tre decenni, crescendo qualitativamente e guadagnando una posizione di primo piano nel mercato internazionale.

Il patrimonio di esperienza e di competenza accumulato consente ora di puntare ad un’ulteriore crescita nell’ambito dei vini d’eccellenza, che sono quelli che distribuiscono più ricchezza nei territori di produzione, valorizzando il potenziale rappresentato dalla cosiddetta “vocazionalità” o, meglio, dal legame tra territorio e prodotto coltivato in quel territorio. I genetisti parlano di “interazione genotipo-ambiente”. Negli ultimi anni, gli studi portati avanti da un gruppo italo-francese hanno portato al sequenziamento del genoma della vite ed hanno documentato scientificamente la variabilità somatica legata al territorio e i meccanismi genetici che la determinano. Queste recenti conoscenze  sono dunque molto rilevanti per la valorizzazione dei legami tra territorio ed eccellenza del vino per unicità ed originalità.

L’Italia ha finora mostrato notevoli capacità di competere sul mercato internazionale di questo prodotto. Tuttavia, nei prossimi anni la competizione sarà verosimilmente ancora più intensa e la capacità di innovare sarà uno dei principali elementi per costruire vantaggio competitivo. Pertanto il sistema della ricerca vitivinicola italiana, articolato in una molteplicità di istituzioni e centri collocati dentro e fuori l’Università, dovrà cercare di migliorare pur trovandosi in uno scenario in cui le fonti di finanziamento destinate alla ricerca e alla innovazione si sono pressoché azzerate.