Il Consorzio Vino Toscana IGT riconosciuto ufficialmente dal Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste della Repubblica Italiana con Decreto n. 423141 del 21 Agosto 2023, raccoglie dalle istituzioni un altro importante riconoscimento.

Infatti nell’ambito dei ruoli assegnati ai Consorzi come la gestione, tutela, promozione e valorizzazione, informazione al consumatore, da tempo aveva avviato le procedure per apportare alcune sostanziali modifiche al Disciplinare di Produzione del Vino Toscana IGT. 

Il 2 dicembre scorso la Giunta Regionale delle Regione Toscana ha deliberato dando il proprio parere positivo alle modifiche richieste anche con la totale approvazione delle categorie agricole (Cia, Coldiretti, Confagricoltura), cooperative (Lega Cooperative e Confcooperative) e dei tecnici enologi (Assoenologi). 

“L’iter è stato lungo e complesso – afferma Cesare Cecchi, Presidente del Consorzio – ma finalmente abbiamo fatto il primo passo al fine di apportare sempre più valore sul “vino Toscana IGT”. Questa denominazione viene rivendicata da circa 4000 produttori l’anno e rappresenta un “brand” fortissimo che come patrimonio comune interessa tutta la Regione e merita di essere valorizzato e tutelato”. 

Due sono i grandi temi: la modifica del nome “Toscano o Toscana” a solo l’utilizzo del termine “Toscana”, l’altro riguarda l’introduzione della categoria “Spumante”, sia il Metodo Classico prodotto con la rifermentazione in bottiglia sia il Metodo Martinotti o Charmat con la rifermentazione in autoclave. 

Il solo termine “Toscana” – spiega il presidente Eugenio Gianicontribuirà a rafforzare l’identità e la qualificazione del vino della denominazione e contemporaneamente aiuterà il consumatore a comprendere correttamente la provenienza geografica del vino. Il nome “Toscana” è divenuto nel tempo un marchio di grande importanza a tutti i livelli, non solo nell’ambito della produzione vitivinicola, ed è proprio il nome della regione ad essere riconosciuto e considerato sia a livello nazionale sia a livello internazionale”.

 L’altra modifica di grande impatto riguarda l’introduzione dei vini “Spumante”, “Spumante di qualità” e “Rosso frizzante”. Negli ultimi decenni, nell’ambito dell’IGT, a fianco della produzione di vini fermi si è sviluppata nel tempo da una parte la produzione di vini spumanti e dall’altra si è evoluta quella dei vini rossi frizzanti provenienti dalla lavorazione dei vitigni coltivabili in Toscana.

L’introduzione di spumanti e vini frizzanti all’interno della denominazione – dice Stefania Saccardi vicepresidente e assessora all’agroalimentare considerato l’aumento della domanda sul mercato interno e su quello internazionale, rappresenta un notevole impulso alla crescita delle aziende viticole toscane che avranno l’opportunità di incrementare la produzione e allo stesso tempo di diversificare l’offerta dei prodotti”. 

Il parere positivo della Regione è già stato trasmesso al Ministero dell’Agricoltura che esaminerà la pratica e definirà la stesura del testo del Disciplinare e le norme transitive. Successivamente alcune delle nuove norme passeranno al vaglio e all’approvazione definitiva dalla Commissione Europea a Bruxelles. 

A cura dell’Ufficio stampa Consorzio Vino Toscana