E’ difficile dirlo adesso, ma dopo una stagione povera di acqua e una delle estati più calde degli ultimi anni in Chianti sembra essere tornato il tempo adatto per un’ottima vendemmia

Certo, l’andamento climatico registrato fino alla fine di agosto sembra aver già inciso sulla quantità di uva che sarà portata in cantina – si prevede un calo quantitativo di circa il 15% -  ma per quanto riguarda la qualità dell’annata l’ottimismo cresce con il passare delle settimane.

Se infatti l’inizio dell’anno ha presentato un andamento stagionale nella norma, con freddo e neve nei mesi di gennaio e febbraio e una primavera mite e piovosa soprattutto ad aprile, dopo le piogge di inizio maggio l’acqua è sparita non solo dal territorio del Gallo Nero ma da gran parte d’Italia, mentre contestualmente salivano le temperature. Luglio e agosto in questo senso sono stati teatro di diversi fenomeni che al di là di nomi più o meno epici, hanno portato temperature bollenti. Questi fenomeni, associati a scarse riserve idriche dei terreni, hanno in parte rallentato i processi di maturazione delle uve senza però mai arrivare a un arresto vero e proprio.

Le piogge di inizio settembre hanno fortunatamente permesso il riavvio dei fenomeni fisiologici all’interno dell’acino, e unitamente alla generale diminuzione delle temperature medie e a alla maggiore escursione termica notturna,che comunque in Chianti si è manifestata anche nei mesi più caldi, fanno ben sperare per un recupero di una situazione che sembrava fino a poco tempo fa molto difficile, soprattutto per le varietà più tardive come il Sangiovese.

Sarà proprio il vitigno principe del Chianti Classico a caratterizzare questo nuovo millesimo: il Sangiovese infatti grazie alla sua maggiore adattabilità a condizioni termiche più difficili sembra aver retto molto bene gli scompensi climatici di questa stagione e in questi giorni sta beneficiando appieno delle piogge e delle temperature più fresche.

Dal punto di vista sanitario le uve si presentano in condizioni perfette proprio grazie alla alte temperature e alla carenza di umidità che hanno impedito l’insorgere delle tradizionali malattie della vite (peronospora, oidio, ecc).

Sempre in attesa di vedere come si comporterà il tempo nei prossimi giorni è possibile sbilanciarsi sui tempi della vendemmia 2012 che si dovrebbe sviluppare tra la fine di settembre e i primi di ottobre, con una settimana di anticipo rispetto ai tempi tradizionali di raccolta del Gallo Nero.