Riparte per il secondo anno consecutivo il progetto Trapview di Cantina di Venosa contro la Lobesia botrana, un insetto nocivo per i grappoli d’uva.
Una campagna a tappeto su 800 ettari di vigne per combattere la tignoletta della vite, fra postazioni di monitoraggio e azioni di pronto intervento, alle pendici del Vulture, nella più importante azienda cooperativa della Basilicata.
L’insetto rappresenta una delle principali minacce per le vigne e i grappoli d’uva, che si manifesta e sviluppa in tre cicli – o generazioni – durante l’anno, fra la primavera e la vendemmia. Il periodo più critico è proprio in estate quando le larve attaccano i grappoli d’uva pronti a maturare, nutrendosi degli acini e provocando marciumi, malattie fungine come la muffa grigia.
Come funziona il progetto Trapview
Di anno in anno, però, gli attacchi sono diversi in base alle condizioni climatiche. Per sconfiggere questo lepidottero Cantina di Venosa ha rafforzato il progetto Trapview (del gruppo Syngenta), giunto al secondo anno, attraverso dieci postazioni che permettono il monitoraggio totale del fenomeno su 800 ettari di vigne per poter intervenire tempestivamente.

Alla comparsa del pericolo partono immediatamente i soci vignaioli (ben 300) con i trattamenti di irrorazione dei filari utilizzando sostanze feromonali di confusione sessuale; sostanze che confondono i maschi della tignoletta, impedendo loro di arrivare alle femmine e di fecondare le larve.
“E’ un’iniziativa che rientra nell’ambito del nostro progetto di lotta integrata. L’anno scorso abbiamo registrato un minor utilizzo dei prodotti chimici perché con l’uso dei feromoni per la confusione sessuale abbiamo quasi azzerato la riproduzione dell’insetto, grazie a sostanze che non creano problemi ambientali né di salute per il consumatore. Anzi, abbiamo raccolto grappoli più sani e di qualità”, assicura Antonio Teora, il direttore commerciale di Cantina di Venosa.
La cooperativa lucana, d’altro canto, è un’azienda modello di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Cantina di Venosa ha sottoscritto ha introdotto già da qualche anno il Bilancio di Sostenibilità, il Codice Etico, la Politica di Sostenibilità e di Sicurezza Alimentare.

“Sono progetti importanti per la nostra realtà– sottolinea il presidente Francesco Perillo – Siamo l’unica cooperativa vitivinicola della Basilicata e una fra le più importanti del sud Italia, un’azienda del vino dinamica e attenta alle innovazioni, radicata nel territorio e nella tradizione, allo stesso tempo moderna e piena di giovani soci.
Stiamo inoltre per concludere la prima fase del progetto di riorganizzazione degli spazi esterni alla cantina con soluzioni d’architettura moderna ed entro il 2025 realizzeremo nuove strutture per l’accoglienza enoturistica, tra cui una sala convegni e terrazze di degustazione”.