Esaltare la creatività e la qualità delle singole produzioni in un contesto territoriale che diventi il brand collettivo della filiera vitivinicola irpina. Questa la mission del Consorzio di Tutela dei Vini d’Irpinia, rimarcata e rilanciata nel corso della seconda edizione di “Ciak Irpinia”, biglietto da visita internazionale della grande enologia della provincia.
Tecnici ed esperti, ma anche appassionati e winelovers si sono ritrovati lo scorso weekend nel Castello della Leonessa di Montemiletto sabato 19 maggioper un evento nel segno delle eccellenze irpine, Fiano di Avellino DOCG, Greco di Tufo DOCG, Taurasi DOCG e Irpinia Falanghina Doc.
Decisamente positivo il bilancio della manifestazione, ideata e organizzata dal Consorzio di Tutela, che ha richiamato in Irpinia 50 giornalisti nazionali e internazionali tra carta stampata, tv e web tv. Overbooking sulle richieste di partecipazione, chiuse con alcuni giorni di anticipo a causa dell’entusiasmo suscitato dal lancio dell’iniziativa, a conferma di un evento divenuto rapidamente un riferimentodi settore.
Numeri importanti, impreziositi dalla presenza, tra gli altri, di uno dei più giovani master sommelier del mondo Ian D. Cauble. In Irpinia è approdata anche una delegazione di buyers cinesi, composta daimportatori di vino e liquori della città di Xiamen, un’isola subtropicale situata nella provincia del Fujian di fronte a Taiwan che costituisce il primo porto di importazione del vino. Xiamen ospita ogni anno a settembre un’importante fiera del vino all’interno del CIFIT, China International Fair for investment&Trade, che rappresenta il più grande evento fieristico, di networking e B2B.
“Ciak Irpinia” ha riproposto la formula a due temi complementari: un primo momento è stato dedicato al confronto tra giornalisti, tecnici e produttori sullo stato dell’arte della viticoltura irpina, esplorato analizzando le annate 2017 per i bianchi e la 2014 per il Taurasi, ovvero le annate correnti secondo i disciplinari di produzione.
In merito all’annata 2017, notoriamente caratterizzata da alcune criticità come la gelata di aprile e la ridotta piovosità con temperature particolarmente elevate nel periodo estivo, i vini hanno mostrato di aver goduto delle peculiari condizioni ambientali che contraddistinguono l’Irpinia viticola, mantenendo notevole freschezza grazie al supporto del clima settembrino.
Il millesimo 2014, letto attraverso la degustazione dei Taurasi,si è mostrato coerente con l’andamento meteo, caratterizzato da temperature medie un po’ più basse e piogge diffuse e anche a tratti copiose in diverse fasi dell’annata agraria. Il ciclo di maturazione più lento e prolungato tende a favorire i vini irpini, che ben si esprimono quando partono da un quadro di acidità sostenute, minori concentrazioni, migliore fragranza aromatica.
Dopo questa fase tecnica sono andati in scena i produttori durante il walkaroundtasting dedicato agli operatori professionali, durante il quale ciascun viticoltore ha potuto esprimere la propria visione del territorio irpino attraverso le sue etichette di punta.
La grande partecipazione all’evento ha confermato la progressiva crescita di attenzione di settore e della stampa nazionale e internazionale verso un territorio che, in pochi anni, è passato da un numero limitatissimo di produttori a una compagine di cantine che supera le duecento unità.
Alcune di queste si sono appena affacciate al mercato regionale e nazionale, altre iniziano a viaggiare oltre confine con le proprie etichette e dunque a portare sulle spalle la responsabilità della credibilità e della reputazione di denominazioni storiche di grande prestigio.
Una missione che vede impegnato in prima linea il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutelasia per le attività istituzionali di promozione del territorio e del movimento corale dei suoi attorisia per agevolare il confronto tra gli operatori, finalizzato a riflettere sui temi dell’identità territoriale e delrapporto tra creatività del singolo produttore e cornice comune rappresentata dalle regole di una denominazione.