Dal 15 maggio a Firenze ambiente, marketing globale e innovazione al centro del simposio dei Masters of Wine.
Tra i relatori anche Alegre di Google e Oscar Farinetti

Tutto pronto per l’8° Simposio dell’Institute of Masters of Wine, la quattro giorni che raduna “i guru mondiali del vino”, operatori e i più autorevoli esperti del settore, per la prima volta in Italia dal 15 al 18 maggio (Firenze, Palazzo dei Congressi), grazie alla partnership con l’Istituto del vino Grandi Marchi. Marketing globale e nuove frontiere della ricerca vitivinicola, sviluppo sostenibile, grandi sfide della viticoltura mondiale alla luce dei cambiamenti climatici. Ma anche vino e nuovi media, “scienza contro fede” (alias metodi  biodinamici vs tecniche di vinificazione avanzate), rinascita delle denominazioni classiche e vitigni autoctoni.

Sono questi alcuni dei macrotemi al centro del Simposio “Identità, Innovazione e Immaginazione”, che dopo oltre 30 anni di tappe nel mondo debutta in Italia con 413 delegati, di cui 118 Master of Wine (del prestigioso Istituto londinese in grado di influenzare i canali di sbocco di tutta la filiera), per fare il punto sugli scenari futuri di un comparto che solo nel nostro Paese vale 12 miliardi di euro. “Una partecipazione record inaspettata – ha detto Piero Antinori, presidente dell’Istituto Grandi Marchi – che conferma l’interesse dell’accademia di Londra nel conoscere meglio la nostra cultura enologica e allo stesso tempo è espressione della volontà degli operatori italiani di affermarsi maggiormente anche come opinion leader del settore”.

Si parte giovedì 15 maggio con un focus su vino e comunicazione – tra carta stampata, blog e social media – con il presidente del Worldwide Partnership &  Business Solutions di Google, Daniel Alegre (ore 14.45), mentre il 16 maggio si prosegue con ambiente e scienza. Nella mattinata il genetista svizzero specializzato in studi sul Dna dell’uva, José Vouillamoz, il presidente e CEO di Domaines de Baron de Rothschild, Christophe Salin, e il climatologo  Gregory Jones (Southern Oregon University) indagheranno su come si sta evolvendo la mappa della viticoltura alla luce del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici (ore 09:00). Tra i relatori della giornata, ci sarà anche il fondatore di Eataly, Oscar Farinetti, che proporrà, in base alla sua esperienza da produttore vinicolo, le strategie più adatte per una crescita commerciale globale e sostenibile (ore 16:00).

Sempre il 16 maggio, di scena le nuove frontiere della ricerca enologica con le scoperte scientifiche delle più autorevoli istituzioni accademiche del comparto (ore 14:45): dall’Australian Wine Research Institute all’Università della California, dal Centro Interdipartimentale per la Ricerca su Viticoltura e Enologia dell’Università di Bologna alla Geisenheim University.  Se queste scoperte possono abbinarsi a tecniche tradizionali o a metodi biodinamici e organici lo dirà la sessione “La scienza contro la fede” del 17 maggio (ore 15:30), che vede il contributo del presidente dell’Institute of Masters of Wine, Jean Michel Vallette, e di autorevoli esperti tra cui Paul Pontallier, managing director di Château Margaux. Nella kermesse non mancheranno inoltre i focus sull’Italia. Si va dagli approfondimenti sul percorso che ha portato il Belpaese ad essere uno dei leader dell’enologia mondiale – attraverso la rinascita delle denominazioni classiche e la valorizzazione dei vitigni autoctoni (tra i relatori, il presidente dell’Istituto Grandi Marchi, Piero Antinori, Gaia Gaja, Alberto Tasca e Maurizio Zanella, venerdì 16 maggio, ore 11.00) – al walk around tasting di Jane Hunt Discovering the new Italy in programma il 17 maggio.

www.mastersofwine.org