Da fastosa residenza dell’epoca romana a Relais & Chateaux a cinque stelle. Un’oasi di lusso e natura alle porte di Verona

Lo splendido vialetto che conduce a Villa del Quar, a pochi chilometri da Verona, è già una promessa, un invito a lasciarsi tutto alle spalle per entrare in una dimensione di bellezza che non solo rivela una natura generosa e curata con grande rispetto e amore ma anche la passione dei “padroni di casa”, Leopoldo ed Evelina Montresor, di mantenere viva una storia che ancora oggi racconta di antichi e rinnovati fasti, di cultura, di valori, non ultimo quello dell’ospitalità.

Villa del Quar è dotata di eliporto.

Villa del Quar è un’elegante villa veneta in Valpolicella. A testimoniare la sua esistenza in epoca Romana sono la Bifora che si trova nel Palazzo Dominicale, dove oggi vive la Famiglia Montresor, la cantina con il soffitto a volte lungo la strada Romana Claudia e il pavimento in sasso reperito nel vicino fiume Adige. In origine era un”Castrum” fortificato, utilizzato come stazione di posta dei cavalli. Diventa castello nel periodo Scaligero, un periodo in cui ricchezza e potere erano per lo più concentrati nelle mani di pochi Signori che amavano vivere nel lusso, circondati da artisti e da uomini di cultura.

La Villa è di proprietà della famiglia Montresor  dai primi anni del Novecento. Fu il bisnonno di Leopoldo Montresor, attuale proprietario, ad acquistarla in quegli anni al Casinò di Venezia, dove un Signore l’aveva appena vinta al gioco.

Inserita in una natura spettacolare, Villa del Quar, come la maggior parte delle quattromila dimore patrizie del Veneto, è stata dichiarata Monumento Nazionale dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali.

Per gli ospiti di Villa del Quar che vogliono approfondirne la storia, in quella che viene chiamata la Sala da The, è disponibile una biblioteca ad hoc con testi in diverse lingue.

Ed è proprio l’architetto Leopoldo Montresor ad aver curato il restauro e ad aver creato quello che oggi è uno splendido Hotel a cinque stelle, un’opera d’arte a tutti gli effetti, da ammirare e da vivere in tutta la sua bellezza.

Dopo il primo importante e impegnativo lavoro del restauro del Palazzo Dominicale, diventato la residenza dei padroni di casa e sede dello studio dell’architetto Montresor, si è proceduto con quelli dedicati all’apertura dell’Hotel.

La ricerca più importante è stata quella dei materiali. Sono stati utilizzati sia elementi presenti in sito, quali porte, solai lignei, travature, cantinelle in cotto e conventini in legno, sia materiali di recupero, acquistati ma originali dell’epoca, come gli arredi, tutti autentici e coevi.

Nelle camere e nelle suite, gli arredi sono autentici pezzi antichi e le nuance sono quelle della tradizione locale, raffinate e calde, perfette per far sentire l’ospite a proprio agio, lontano dai protocolli omologati, tipici degli hotel.

Tutte le camere sono dotate di aria condizionata, internet connection, frigobar, cassaforte, tv satellitare e telefono.

Non sono lunghi e impersonali corridoi a segnarne l’accesso ma pregevoli scale ricostruite con materiali dell’epoca che determinano i vari livelli con una definizione strutturale che fa sentire all’ospite l’ingresso alla camera come un piacevole ed intimo ritorno a casa. Tutte diverse tra loro sono estremamente ricercate sia per quanto riguarda gli arredi, antichi ed originali, sia per i dettagli che ne determinano il comfort. Splendidi soffitti a travi di legno, pavimenti in parquet o in seminato veneziano coperti da preziosi tappeti, tessuti damascati, stampe d’antiquariato, testiere dalle cornici regali, lampade e suppellettili perfettamente in sintonia con il contesto, personalizzano con lussuosa eleganza l’ambiente.

Elegante, appartata, accogliente e… garbata. Forse è un aggettivo che poco si confà ad un ambiente ma la Tea Room di Villa del Quar dà questa sensazione di perfetto bon ton, quello che gli inglesi chiamerebbero “the conservatory”

I toni e gli arredi sono in linea con il resto della Villa: soffitti in legno, pavimento in cotto originale e splendide torce alle pareti dell’800 napoletano.

Dalle grandi finestre si scorge la piscina e la campagna circostante.

Alla Tea Room di Villa del Quar possono accedere anche clienti che non soggiornano nell’Hotel. In questo caso sono disponibili i parcheggi all’interno del “Brolo” ombreggiati dalle viti per offrire il massimo della privacy.

Stile veneziano per il locale Bar dove ritrovarsi per un aperitivo o un drink dopo cena. Mobili antichi, specchi e arazzi di gran pregio ne rendono l’atmosfera assolutamente speciale.

Il Gazebo poi è una soluzione ideale per chi vuole godere i profumi dei giardini di Villa del Quar assaporando un pasto fresco e veloce proprio a due passi dalla scenografica piscina. La candida ed elegante copertura è sorretta da colonne in pietra del XVIII secolo e circondata da piante da frutta quali kiwi, fragole, uva, ciliegi, albicocche, mele susine e giuggiole. Delizie a portata di mano degli ospiti che possono gustarle cogliendole personalmente durante le passeggiate nel parco. Anche quando batte il sole, grazie al microclima di cui gode la località in cui si trova la Villa,il Gazebo offre una temperatura molto piacevole.

Nella sua suggestiva forma a trifoglio la piscina di Villa del Quar è il completamento naturale di un panorama lussureggiante. Infatti lo splendido giardino e il parco in cui la Villa è immersa presentano un’architettura appositamente studiata anche dal punto di vista cromatico, in modo tale da creare un continuum che segna un perfetto raccordo paesaggistico con la vigna.

Uno degli edifici che compongono Villa del Quar è a disposizione per eventi esclusivi, matrimoni, compleanni, riunioni d’affari o per qualsiasi altra occasione si voglia celebrare nella privacy più assoluta. A Villa del Quar è possibile celebrare il matrimonio civile.

In quest’ala della Villa è disponibile anche una sala conferenze attrezzata con le più moderne tecnologie.

Da un portico cinquecentesco, si accede a quella che, anche in origine, era stata la cantina della Villa, “la caneva” che ospitava i tini e le botti, con l’imponente soffitto a volte atto a contribuire al microclima necessario alla cantina. L’eleganza non difetta nemmeno in questo ambiente esaltato da quattro nicchie profonde con pavimento in pietra Adige. Il resto della pavimentazione è invece costituita da cotto sovrapposto a un disegno antico.

La cantina di Villa del Quar vanta una selezione di vini di alta qualità, sia per annata sia per provenienza, nazionale e internazionale.

Nella cantina di Villa del Quar si tengono prestigiose degustazioni.

Villa del Quar è circondata da vigneti di proprietà che si trovano in una bella zona rurale lungo la strada romana Claudia Augusta che si snoda lì accanto.

Nasce dalla sublimazione di Bacco, divinità degli antichi cultori del vino, il progetto di realizzare un vino elegante, internazionale. Nasce così SUBLITIS, vino di Villa del Quar, un rosso ricco di stile e di arte, equilibrato ed armonioso.

Sublitis combina diverse uve: l’elegante Rondinella, la dolce e delicata Corvina, il Corvinone dalla forte struttura, il Sangiovese salato, l’Oseleta che dà la longevità e, per finire, Cabernet e Merlot, a completare l’internazionalità.

Gli ospiti di Villa del Quar, durante la loro permanenza, possono seguire, con l’assistenza di un maggiordomo o di sommelier, le varie fasi di produzione, dalle potature ai trattamenti, alla fioritura, maturazione dell’uva, raccolta e spremitura. Inoltre, vengono effettuati anche corsi di cucina per imparare ad abbinare il giusto vino ad alcune ricette , a servirlo e a conservarlo.

Tutte le uve provengono da Villa del Quar e il vino viene imbottigliato dalla cantina vinicola di un’eccellenza , il Valpolicella Zyme, cantina gestita da un enologo di fama mondiale: Celestino Gaspari.

Al ristorante  Arquade ci si arriva proprio percorrendo il viale denso di profumi e di colori che conduce all’ingresso della Villa, una hall che parla di “sapori” diversi ma che vien voglia di assaporare a poco a poco, deliziando lo sguardo ancor prima della gola, dove il tradizionale bancone è, in realtà, un coro ligneo del Settecento dipinto a finto marmo.

Alessandro Dal Degan, classe 1981, arriva all’Arquade in un momento di grande ascesa della sua carriera. Infatti, nonostante la giovane età, oltre ad essere chef executive del ristorante La Tana, ad Asiago, è tra i nomi eccellenti  de Le Jeune Restaurateurs d’ Europe e, l’ottobre scorso, ha ottenuto l’investitura ufficiale da Le Guide de l’Espresso. La sua brillante creatività e la sua voglia di sperimentare sono alla base della sua cucina che ha come protagonista la natura e i prodotti del territorio. Un “artista” del palato come Luigi Cremona, critico gastronomico famoso, ha definito la sua cucina materica e Alessandro è d’accordo con questa sua definizione: “La materia prima c’è e io faccio di tutto per esaltarla”. A confermarla  sono appunto i suoi piatti, la sua capacità di trasformare quello che la natura regala da tempo in un qualche cosa di fresco e assolutamente nuovo.

La proposta dei suoi menù è particolarmente accattivante. Diversificati a pranzo e a cena anche nel nome (Quar 12 a pranzo e Arquade a cena) spaziano in tre percorsi che vanno dalla tradizione pura ai piatti che nella sua esperienza professionale sono diventati dei must, al percorso caratterizzato da una personalissima elaborazione della materia prima, tenendo naturalmente conto della stagionalità degli ingredienti e che, quindi, varia continuamente. Fino ad arrivare alle sfiziosità proposte per il pranzo, un menù ricco di piatti sorprendenti. La scelta può essere definita a piacere, attingendo ai vari percorsi.

D’estate, poi, un cocktail a bordo  piscina diventa un imperdibile occasione di relax, a cui far seguire una cena dove i profumi dei piatti sembrano essere in perfetta sintonia con quelli della natura circostante.

Alessandro Dal Degan è pronto a trasmettere il suo entusiasmo anche ai più giovani, che troveranno all’Arquade menù da favola, un’atmosfera luminosa e al contempo romantica e, soprattutto,  con un buon rapporto qualità-prezzo. Insomma, un lusso che ci si può permettere.

A cura di Lucia Villa