Pistoia non è certo la prima città a venire alla mente quando si parla di Toscana da vedere, bere e mangiare. Eppure, a ben conoscerla, il centro storico è un piccolo gioiello d’arte, interamente pedonale, con un bel po’ di storia e di cultura alle spalle

Per il vino niente da fare (le generose terre da vivaio poco si prestano al vino di qualità), ma sul mangiare qualcosa si muove. Il punto nevralgico della ristorazione pistoiese è La Sala, la piazza dell’antico mercato, ancora oggi sede di alcuni negozi alimentari “all’antica” ed al mattino di animati banchi del mercato. La sera, nella bella stagione, il rione si trasforma in una sorta di salotto all’aperto ove ovviamente le formule per mangiare e bere non mancano.

In una viuzza laterale, ai margini della Sala, nasce nel 2012 il Liberamente, ristorante di buon gusto che unisce materia prima di qualità (anche innovativa) ad uno stile elegante e “moderatamente” elitario. L’idea che si ricava dai suoi piatti non è alla finequella del “vorrei ma non posso”, quanto del “magari posso … ma siamo a Pistoia!”; ovvero, in parole povere, di una cucina dove la sostanza ha ancora la netta prevalenza sulla forma e l’originalità.

Non è forse un caso che il tandem di sala e cucina abbia vissuto in città, sulla propria pelle, la favola del ristorante votato alla stella (che ci stava pure) rinnegato dai suoi stessi concittadini per un linguaggio gastronomico spesso troppo forbito. Carta dei vino con scelte “alternative” e molte bollicine francesi. Prezzi di assoluta onestà alla sera (attorno ai 35 Euro per tre portate), business lunch semplificato a meno della metà.

Ristorante LIBERAMENTE Via Castel Cellesi (zona Piazza delle Sala) PISTOIA.

Daniele Bartolozzi