La Ricetta del Cacciucco non ha dei vincoli stretti sulle tipologie dei pesci con lisca da usare (la scelta ricade sulla disponibilità del pescato del giorno), ma piuttosto è legata al come, dove e con cosa si cuociono i vari ingredienti

Come “incipit” (dal verbo Latino “incipere” = incominciare) di questo articolo potremmo porci una domanda in Inglese, di sapore gastronomico: “The Cacciuco, the typical fish soup from Tuscany,  when it was born? (Il Cacciucco, la tipica zuppa di pesce Toscana, quando è nata?)”.

Chiunque ci facesse questa domanda ci metterebbe in difficoltà, in quanto, non è possibile dare una risposta definitiva e certa non avendo, su questi natali, alcuna notizia documentata. Molte sono le storie, per lo più favolette, che si narrano intorno alla sua nascita, la stessa incertezza esiste sulla derivazione del nome.

Che questa mitica “zuppa di pesce” abbia origine e sia una conseguenza dell’incontro delle numerose genti di diverse nazionalità, ognuna con la propria cultura alimentare, che nell’antica e portuale Città di Livorno trovarono accoglienza, è molto probabile. E che, pertanto, anche il suo nome derivi da parole foneticamente quasi uguali provenienti da Paesi estremamente lontani (Spagna, Turchia, Vietnam), è possibile.

Unica certezza inconfutabile è che si tratta di un piatto povero, che nasce dagli avanzi della pesca giornaliera, come del resto tutte le zuppe di pesce Italiane e del Bacino del Mediterraneo.

La Ricetta del Cacciucco non ha dei vincoli stretti sulle tipologie dei pesci con lisca da usare (la scelta ricade sulla disponibilità del pescato del giorno), ma piuttosto è legata al come, dove e con cosa si cuociono i vari ingredienti. Fondamentale è che il suo sapore sia robusto, saporito e piccante.

Oggi ricerchiamo soprattutto la qualità nelle materie prime usate per tale preparazione, nei tempi antichi il suo sapore piccante e forte copriva invece una materia prima solitamente con “qualche problemino”.

Il Cacciucco, nel piatto, deve essere accompagnato da fette di pane Toscano, abbrustolito e strusciato con l’aglio, leggermente adagiate di lato perché non assorbano troppo il sugo. Altra certezza sta nel termine stesso, si dice “Cacciucco” e basta; aggiungere “alla Livornese” è un grave errore.

Il Cacciucco è sinonimo di Livorno, della sua storia, delle sue tradizioni e della sua cultura gastronomica. Preparazione inconfondibile tra le varie zuppe, zuppette e brodetti del nostro Paese che necessitano dell’aggiunta della Località di provenienza per essere identificate, vedi la “zuppetta di pesce alla Viareggina” o il “brodetto tradizionale di Fano” (o alla Fanese).

A tale conferma semplicemente con il nome “Cacciucco” è stato inserito nello speciale elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (P.A.T.), predisposto a difesa della nostra cultura agroalimentare dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Diffondere il “verbo”, nel mondo, sulla bontà del Cacciucco è “cosa buona e giusta”.

Proprio per questo va attribuito grande merito all’amico Paolo Ciolli che ha scritto per la “Libreria e Casa Editrice Erasmo”, un interessantissimo Libro dal titolo “Il Cacciucco”.

Successivamente, per dare ancora maggiore diffusione, al di fuori dell’Italia, di un così  straordinario piatto tipico, ne ha fatto anche una versione in Inglese:  “The Cacciucco – A Typical Fish Soup from Tuscany”.

La traduzione dall’Italiano all’Inglese è di MaryLou Russomanno.

Paolo Ciolli, Livornesissimo, è nato al numero civico 161, “al primo piano”, di Borgo San Jacopo, una delle strade più tipiche della bella Città di mare Toscana, in una fredda giornata di febbraio che portava la data del 14, nell’anno 1949.

E’ importante sottolineare “al primo piano”, perché sotto casa c’era la “Pasticceria Gnesi”,  aperta da un solo anno, il 29 febbraio 1948, da Renzo Gnesi, e quegli straordinari aromi, che si propagavano nell’aria, sono subito penetrati, lasciando il segno, nel respiro dell’appena nato Paolo. Fin da piccolo si è subito appassionato alla cucina seguendo le preparazioni della sua mamma Anna Maria.

A 20 anni, molto giovane, ha iniziato ad insegnare educazione fisica alle superiori, l’ha fatto per 30 anni in varie scuole, da 12 anni insegna alla super prestigiosa “Accademia Navale di Livorno”, ha fatto anche l’attore recitando in un film, “Habemus Papam” di Nanni Moretti, nei panni di un cardinale.

La passione per la cucina è aumentata col passare degli anni fino a portarlo a diventare un vero e proprio “chef” con la partecipazione anche a diversi concorsi gastronomici come il programma televisivo di Rai 1, “La Prova del Cuoco”, condotto da Antonella Clerici, dove ha vinto con i suoi “Tortelloni al tramonto con zabaione al parmigiano”.

Sempre grazie alla sua grande passione culinaria è diventato anche scrittore pubblicando, dal 2006, libri come “Habemus Pappam” (parafrasando il titolo del film di Moretti), “Il Miracolo della Farina di Ceci – Storie, Luoghi, Personaggi”, “I Pesci della Terrazza”, “La Cicciaccia”, “La Pasticceria a Livorno”.

Paolo ha anche, dall’ottobre 2010, il suo Blog gastronomico “Paolo Ciolli Chef”. Attualmente Ciolli conduce una simpaticissima trasmissione di Cucina su “Granducato TV” che si chiama “Tutti Chef” a cui, alcune volte, ho partecipato anche io.

Ma torniamo al Libro “The Cacciucco – A Typical Fish Soup from Tuscany”.

Nelle ottanta pagine della pubblicazione, dove si trovano anche alcune belle e “appetitose” foto di “Cacciucco”, Paolo Ciolli ha messo tutta la sua vasta cultura gastronomica Livornese, accompagnandola con storie della Toscana e della Città di Livorno.

Seguono aneddoti e ricette di personaggi illustri della gastronomia come il mitico Pellegrino Artusi (1820-1911), Aldo Santini, Gualtiero Marchesi; l’ultima ricetta è proprio la sua, “Il Cacciucco di Paolo Ciolli”.

Nella parte finale del Libro, troviamo “Wine and Cacciucco” i preziosi abbinamenti di vino suggeriti dal grande Ernesto Gentili.

Che altro dire se non che Paolo Ciolli, anche con il Libro, divertente ed educativo, “The Cacciucco – A Typical Fish Soup from Tuscany”, è stato, come sempre, il poetico, bravo e appassionato cantore della “Livornesità Gastronomica”.

Giorgio Dracopulos

http://paolociollichef.blogspot.it/