Ad ottobre il campione parteciperà, nella cornice della celebre fabbrica di Pilsen, nel cuore della Boemia, all’evento mondiale organizzato in occasione dell’anniversario della nascita di Pilsner Urquell che fu il 5 ottobre 1842

È Pulcherio Scutti de La Quercia di Termoli, in provincia di Campobasso, a trionfare alla finale italiana della Master Bartender Competition, ed è lui che ad ottobre parteciperà, nella cornice della celebre fabbrica di Pilsen, nel cuore della Boemia, all’evento mondiale organizzato in occasione dell’anniversario della nascita di Pilsner Urquell che fu il 5 ottobre 1842. Una scelta esclusiva porta a distinguersi dalla massa e a puntare ad essere i migliori, offrendo un prodotto autentico, realizzato con la maestria e la passione dell’artigiano. Questa la filosofia che ha spinto Pilsner Urquell, già forte di un prodotto premium per unicità, qualità e posizionamento, a creare un contest il cui protagonista fosse il bartender.

Pilsner Urquell fa dell’eccellenza il suo biglietto da visita e non poteva che rivolgersi a chi ha più a cuore il prodotto, lo ha scelto, ne è il primo ambasciatore e sa bene che per trasferire al cliente l’esperienza ed il sapore autentico della birra deve conservarla, spillarla e servirla con la massima cura, esaltando le caratteristiche del prodotto che sono il tono amaro dato dal pregiato luppolo Saaz, il colore ambrato dovuto alla purezza dell’acqua di Pilsen, l’eleganza dal malto ricercato della Moravia, la schiuma compatta ed aromatica, segno distintivo di una corretta spillatura.

Al God Save The Food di Milano, in una serata davvero appassionante, Pulcherio Scutti ha scalzato il titolo ad altri nove concorrenti provenienti da ogni parte d’Italia sfidandoli, sotto l’occhio vigile della giuria tecnica, nel blind test, nella prova di conoscenza di storia e prodotto e, infine, in quella di spillatura: Na Dvkràt o Internazionale, con un livello regolare di schiuma, da godersi con calma, Mliko, con una densa e cremosa schiuma che permette di assaporare il gusto corposo del malto in un modo completamente diverso, che si presenta quasi fosse un boccale di panna (da qui il nome) e Hladinka, molto apprezzata in Repubblica Ceca, che rivela le note di amaro del luppolo e il retrogusto di caramello dato dalla decozione a fiamma diretta.

Scutti ha dunque dimostrato, oltre al saper spillare una birra con grande tecnica, anche di conoscere a fondo il brand ed il prodotto e racconta «la vittoria della selezione italiana della Master Bartender Competition è stata un’emozione immensa e una soddisfazione enorme. Gestisco da 25 anni La Quercia a Termoli e questa vittoria è stata la dimostrazione dell’impegno che metto nel lavoro di tutti i giorni e come dico sempre io non spillo la birra, la amo».

Scutti sposa appieno, quindi, lo spirito della Master Bartender Competition che, da anni, trova l’entusiasmo ed il consenso di moltissimi gestori e proprietari di locali con la grande passione per l’unicità di Pilsner Urquell, la loro birra, quella che permette loro di cogliere un’opportunità unica, non solo funzionale ad un premio, ma che ha in sé altri plus: un’esperienza culturale intorno al prodotto, scoprendone tradizioni e luogo di produzione; il contatto con i mastri birrai, varcata la soglia dello stabilimento di Pilsen, entrando davvero nel mondo Pilsner Urquell e, infine, il confronto con Bartender di tutto il mondo ed una visibilità internazionale.

«È ogni giorno più forte la convinzione che Pilsner Urquell possa veramente contribuire a far crescere l’immagine della birra nel nostro paese – afferma Luca Beretta, Business Unit Director Pilsner Urquell Italia – perché è un prodotto che combina una qualità superiore ad un’incredibile storia da raccontare con i suoi 172 anni di indiscusso prestigio, con ingredienti accuratamente selezionati, con una ricetta speciale e un processo produttivo distintivo e immutato dalla nascita. Il rigore e l’amore con cui lavorano tutte le persone intorno a questo prodotto, con l’attenzione e la maestria che sono proprie dell’artigiano, nello stabilimento di Pilsen e avanti fino al bartender che ha il compito  delicato di far esprimere al massimo  le qualità di Pilsner Urquell non possono non appassionare».

Luca Beretta continua dicendo: «È stata una grande  soddisfazione vedere così tanto entusiasmo tra i partecipanti, è evidente quanto tutti i bartender siano innamorati di Pilsner Urquell e del messaggio di eccellenza che porta con sé, e quanto abbiano dato il massimo in questa competizione. Un grazie a loro va per tutto quello che fanno ogni giorno, nel contatto diretto con il pubblico, attraverso professionalità e conoscenza del prodotto e infine nel servizio, elementi che possono rendere unica l’esperienza del consumatore con Pilsner Urquell».

Il campione italiano, Pucherio Scutti di Termoli, rappresenterà l’Italia all’evento internazionale ella competizione ideata ed organizzata dalla prima birra “chiara” al mondo, colui che della spillatura di Pilsner Urquell ha fatto punto fermo del proprio servizio al cliente, si confronterà con i concorrenti provenienti  da tutto il mondo, durante il grande evento del 5 ottobre, allo stabilimento di Pilsen.

 

A cura di Ezio Zigliani ezio@sfpr.it