«Volete pensare a quanto può essere bello dire: questa è una cozza sostenibile, che arriva da studi protesi alla tutela dell’ambiente?». È in questa dichiarazione d’amore per il prodotto simbolo della città, la cozza nera tarantina, che si può racchiudere il progetto MIAMI (Materiali Innovativi per l’Allevamento dei Mitili) i cui risultati sono stati illustrati a Taranto, nella sede della Lega Navale, frutto di un gioco di squadra tra mitilicoltori, Università e ricercatori.

Insieme nell’attività di sperimentazione sulla mitilicoltura sostenibile che ha interessato il mar Piccolo e il mar Grande finalizzata a sostituire, sia nella fase di allevamento che di vendita, i materiali tradizionali- come il nylon- con altri biodegradabili.

Allevamenti Taranto, credits MIAMI

«Per la sperimentazione – ha spiegato Guglielmo Corallo della Cooperativa HYDRA Istituto di Ricerca per la Pesca e l’Acquacoltura di Lecce– è stato utilizzato un polimero di origine naturale. Ha dato ottimi risultati, soprattutto rispetto alla crescita del mitile e occorre intervenire su altri aspetti tecnici per migliorare ulteriormente questo risultato».

Sono state utilizzate delle reste alternative, senza alterare il processo produttivo e facendole testare ai mitilicoltori. «Tutto ciò- ha sottolineato la biologa marina di HYDRA Marianna Bianco con la volontà di contrastare il proliferare, anche involontario, di plastica in mare come nel caso di parti di reti o residui di materiali di produzione».

Grande consapevolezza anche dagli stessi produttori. Presente anche il Dipartimento di Ingegneria dell’innovazione dell’Università del Salento.

Mitilicoltori al lavoro, credits MIAMI

All’incontro presenti anche gli assessori del comune di Taranto allo Sviluppo economico, Fabrizio Manzulli, e agli Affari generali, Annalisa Adamo che hanno sottolineato l’impegno verso uno sviluppo sempre più sostenibile. L’attività è stata finanziata dalla misura 2.47 Innovazione in acquacoltura del PO FEAMP Puglia 2014/2020.

Adesso l’auspicio è andare avanti con nuove ricerche. «Continuiamo questa sperimentazione- ha annunciato l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, caccia e pesca Donato Pentassuglia- perché avere al proprio fianco Università e mondo scientifico è un valore aggiunto sul quale non possiamo fare passi indietro. La sfida è la qualità, attraverso tutela e valorizzazione. Questo studio è una grande opportunità» .