Go Wine Livorno porta a tavola il celebre piatto della tradizione livornese: il Cacciucco, alla ricerca del miglior vino che ne esalti la bontà. La sfida è per Venerdì 3 maggio al Ristorante Yacht Club di Livorno.
E’ il piatto simbolo della città di Livorno. Ed è anche un piatto che, per storia e gusto, evoca la grande ricchezza della tradizione gastronomica italiana.
I livornesi ne sono giustamente orgogliosi, ne hanno sempre difeso l’autenticità come è giusto che sia.
Ma a tavola con quale vino si abbina meglio?
Ed è possibile immaginare una sorta di sfida nel segno del gusto per comprendere l’abbinamento più azzeccato con il Cacciucco?
La tradizione vuole che con questo piatto ci voglia il vino rosso. E’ un piatto complesso, ricco di aromi, dai sapori forti con note piccanti e ha bisogno di una beva forte e identitaria. Un vino non troppo alcolico, perché il cacciucco è sì deciso e lungo in bocca, ma l’alcool invece di assecondarlo, ne spaccherebbe il gusto.
Con queste tracce, ma con qualche desiderio di sperimentazione, ecco “servito” un nuovo evento che nasce dall’associazione Go Wine e in particolare dai soci del Club Go Wine di Livorno.
Go Wine è un’associazione nazionale che promuove la cultura del vino e l’enoturismo. Già in altre città ha promosso con i suoi soci momenti di approfondimento nell’abbinamento fra prodotti e piatti di grande tradizione (la mortadella a Bologna, lo stoccafisso a Genova…).
“Cacciucco & Wines” propone un’esclusiva selezione di assaggi, alla ricerca del miglior abbinamento e con l’intento di valorizzare il piatto e le migliori degustazioni.
L’evento è in programma venerdì 3 maggio alle ore 20 a Livorno presso il Ristorante Yacht Club di Via del Molo Mediceo, 21.
I contendenti
Per la sfida… si è selezionato un numero specifico di vitigni-vini, alla ricerca delle espressioni che meglio possano adattarsi in un contest di questo tipo.
Ecco dunque i vitigni selezionati e la regione di provenienza dei vini:
Cinque rossi: Ruchè (Piemonte), Pinot Nero (Alto Adige), Lambrusco Grasparossa (Emilia), Frappato (Sicilia) e un immancabile Sangiovese dalla terra del Chianti dei Colli Fiorentini.
Due rosati: un altro sangiovese dalle colline pisane e un Cerasuolo d’Abruzzo (montepulciano).
E poi due vini bianchi, un Verdicchio (Marche) e un Fiano (Campania).
Un panorama di vitigni-vini che tocca sette regioni italiane e che propone il sangiovese toscano in due versioni.
I vini saranno presentati ad un banco enoteca e i partecipanti al convivio potranno degustare i vini e testare il miglior abbinamento con il piatto.
Alla fine penna e carta e ogni commensale dovrà esprimere il suo parere, ovviamente nella libertà e nel gusto di ciascuno.
A venerdì dunque, nell’intento per Go Wine di valorizzare il e le tradizioni di cui è espressione e di favorire degustazioni sempre più attente che, nella piacevolezza, possano suggerire l’abbinamento migliore.
Per approfondire…
Il Cacciucco non è solo una zuppa di pesce ma è il piatto simbolo della città di Livorno. Curiosamente é anche l’unica parola del vocabolario italiano con 5 “C”. Il nome sembra derivare dal turco “kazuk”, che significa “piccolo, minuto”, per indicare la taglia dei pesci che venivano usati nella preparazione. Le origini di questo piatto, preparato con gli avanzi della pesca rimasti invenduti, si perdono nella notte dei tempi.
Sembra che fosse nato per sfamare gli schiavi in catene che vogavano nelle antiche galere del ‘500. Era anche il piatto dei poveri e dei pescatori che lo mangiavano insieme al pane raffermo, rafforzato con l’aglio per coprire l’odore del pesce non più fresco (non c’erano i frigoriferi), ma anche per riempire di più le pance. Successivamente nella preparazione fu aggiunto il pomodoro arrivato dalle Americhe.
Ora il piatto con le 5C (caratteristico, classico, cucinato con cura e competenza), si è ingentilito adattandosi ai gusti moderni. Ha il suo disciplinare che ne stabilisce le modalità di preparazione, e il marchio di garanzia per i ristoranti che scelgono di attenersi alla ricetta “doc”. Fu il patron di un noto ristorante livornese: “La Barcarola”, a guidare la protesta, quando nel 1998 fu messo in commercio il cacciucco precotto surgelato, lanciato da Diego Abatantuono con un famoso spot televisivo per la Buitoni. Intervenne anche il Sindaco di Livorno per difendere l’unicità del prodotto e Il giornale “Il Tirreno” ne fece una campagna stampa che portò alla stesura dell’attuale disciplinare.
In nessun piatto si ritrovano, come nel cacciucco, le caratteristiche di un popolo: il livornese è colorito, piccante e popolano, proprio come lo è questa pietanza marinara. Fu importato a Viareggio dal grande pittore Lorenzo Viani, il quale ebbe modo nel 1936 di assaggiarlo e di apprezzarlo durante una solenne “cacciuccata” nelle strade di Borgo Cappuccini a Livorno, anche se la versione viareggina non può fregiarsi del nome “cacciucco”…
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