Pastificio Chiesa a Livorno. Il Taglio del Nastro. Foto di Giorgio Dracopulos

Una grande festa per il Pastificio Chiesa che nei giorni scorsi ha inaugurato la sua nuova sede (con il laboratorio a vista) all’interno del  “Mercato delle Vettovaglie” di Livorno.

Federico Fellini (1920 – 1993), sceneggiatore, fumettista, scrittore, uno dei maggiori registi della Storia del Cinema Mondiale, sosteneva che: “La vita è una combinazione di pasta e magia”.

La Pasta nella storia

La “pasta” attraverso i secoli è stata ed è un alimento fondamentale della nostra tradizione gastronomica e non solo. E’ una tipologia di cibo che unisce, sin dalle epoche più lontane, l’Europa e l’Asia.

Un tipo di alimento, la pasta, conosciuto anche dagli antichi Greci che la chiamavano  “laganon” (acqua e farina di grano duro in fogli sottili poi fritti). Successivamente i Romani  la definirono “pastam” descrivendo un miscuglio di farina impastata con acqua e con l’aggiunta di una qualsivoglia salsa.

In tutti questi casi si parla di un prodotto non bollito ma messo a cuocere su piastre calde o all’interno dei forni.

Bisogna arrivare nel V Secolo d.C. in Palestina per trovare tracce di pasta bollita e oltre l’Anno Mille, più precisamente intorno al XII Secolo, per trovare le prime tracce di pasta secca introdotta in Sicilia con l’arrivo degli Arabi.

L’Italia, con il suo clima particolarmente adatto per la coltivazione del grano duro, divenne presto il paese più importante per la produzione di pasta.

Nel Medioevo apparvero le paste forate, la pasta secca lunga e quella fresca ripiena e nel XIV Secolo vennero costituite le prime Corporazioni di Pastai. Fino poi ad arrivare nel XVI Secolo alla nascita dei primi pastifici, a conduzione familiare, sorti nella penisola Italica in zone particolarmente favorite dal clima, adatte anche nel caso di una lenta essiccazione della pasta.

Con le successive migliorie tecnologiche della rivoluzione industriale arriviamo alla pasta prodotta  in tempi più vicini a noi.

Il Pastificio Chiesa

Indiscutibilmente la “regina” della pasta è la “pasta fresca” e oggi desidero raccontarvi la storia di un “Re della pasta fresca”, Valerio Chiesa che, con la sua Famiglia, dal 1969 è sinonimo di “pasta fresca di grande qualità”: parliamo del “Pastificio Chiesa” di Livorno.

Le nostra storia inizia, nella stupenda Regione Toscana, più precisamente nell’accogliente Città Portuale di Livorno, il 9 Marzo 1946, con la nascita di Roberto Chiesa.

Pastificio Chiesa a Livorno. Una Vista della Sede Rinnovata. Foto di Giorgio Dracopulos

Il Babbo di Roberto, Ivo Chiesa, era un operaio specializzato che lavorava come addetto alle lastre  in una vetreria, la sua Mamma, Giuseppina Giovannetti, aveva in comproprietà con la sorella un negozio di mercerie ubicato nel Rione Popolare Livornese denominato “Gigante”.

Roberto Chiesa dopo aver fatto le scuole medie e aver frequentato alcuni anni all’Istituto Tecnico Industriale, decise di andare a lavorare. Dopo varie esperienze entrò come saldatore in un Cantiere Navale dove rimase fino all’età di 26 anni. Seguirono altre esperienze lavorative fino a che non diventò responsabile dei venditori all’interno del Deposito della “Yomo” di Livorno.

Lo Yogurt “Yomo” (Y = Yogurt e OMO = Omogeneo) era nato nel 1947 quando Dr. Leo Vesely fondo la “Yomo” dopo aver creato in Italia il primo yogurt a coagulo omogeneo (più cremoso).

Roberto, grande lavoratore, era impegnatissimo nel suo lavoro, seguendo non solo i venditori che all’alba uscivano per la distribuzione e rientravano a tarda sera, ma si occupava anche della parte amministrativa del movimento magazzino/vendite. Di tutta questa mole di lavoro non veniva però gratificato e nel 1968 decise di smettere di fare il dipendente e di trovare un’attività in proprio.

Roberto Chiesa da sempre è stato una “buona forchetta” e un “buongustaio”, ma non sapeva nulla di cucina o di altre faccende culinarie, comunque, nel 1969, quando capitò l’occasione di rilevare uno dei due Pastifici all’interno del Mercato Centrale di Livorno non si fece sfuggire l’occasione.

Il Mercato delle Vettovaglie

Il “Mercato delle Vettovaglie” (anche Mercato Centrale o Mercato Coperto) di Livorno è una costruzione magnifica e maestosa, un vero gioiello in stile “Liberty”, ubicata sugli Scali Aurelio Saffi lungo il Fosso Reale della bella Città Toscana. La costruzione, realizzata velocemente (a un costo molto importante per l’Epoca 4 milioni di Lire) tra il 1889 e il Marzo del 1894 quando venne inaugurata. L’opera vide come Direttore dei Lavori l’Architetto Angiolo Badaloni, a quel tempo Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale.

Il “Mercato delle Vettovaglie”, con la sua straordinaria copertura metallica, realizzata dalla Fonderia Gambaro, che allora aveva Sede in Via delle Cateratte, è il più grande e affascinante Mercato Coperto d’Europa. Un grande Salone Centrale e due più piccoli, tutti collegati da due gallerie con volte a botte e cassonetti.

Mercato delle Vettovaglie a Livorno. Una Vista Esterna. Foto di Giorgio Dracopulos

Un Ingresso Principale, sugli Scali Aurelio Saffi, e altri quattro ingressi laterali. Una capacità di più di 200 attività commerciali, tra banchi e botteghe. Sopra le botteghe Saloni e Magazzini, sotto il piano pavimento ben 92 Cantine a cui si accede attraverso due ingressi con scale o da quello diretto dal Fosso Reale.

Il “Mercato delle Vettovaglie” è da sempre il punto nevralgico per gli approvvigionamenti alimentari dei Livornesi e non solo.

Ma torniamo a Roberto Chiesa che rilevò, a costo di grandi sacrifici, con moltissime cambiali, il Pastificio all’interno del “Mercato delle Vettovaglie”. Roberto non si perdette d’animo, felice di avere un lavoro tutto suo, “si gettò nella mischia”: anni di durissimo lavoro, con tanta voglia di fare al meglio la sua pasta fresca.

Un piccolo aiuto arrivò anche dalla fortuna, non molto tempo dopo la sua apertura l’unico altro pastificio del Mercato, il “Pastificio Costa”, per motivi familiari improvvisamente chiuse e tutto il lavoro si riversò da Roberto Chiesa.

La Famiglia Chiesa e il Pastificio

Dopo un certo periodo di fidanzamento nel 1973 Roberto Chiesa convolò a nozze con Salvatorica Sanna, che lavorava a Livorno come parrucchiera ed era originaria della Sardegna, anche Lei da subito fu coinvolta nel Pastificio.

Il 26 Giugno 1980 ai Coniugi Chiesa nacque il figlio Valerio.

Valerio Chiesa è cresciuto tra il “profumo della pasta fresca e le nuvole di polvere di farina”. Dopo le Scuole Elementari e le Medie, nel 1995 è entrato a lavorare, a solo 15 anni, nel Pastificio di Famiglia.

Pastificio Chiesa a Livorno. Valerio Chiesa e Giorgio Dracopulos. Foto di Giorgio Dracopulos

Ma Valerio che era ed è un ragazzo estremamente intelligente e molto sensibile, con un grande cuore e con un animo romantico, aveva una passione innata, quella del Mondo dello Spettacolo e in particolare dello “Spettacolo più bello del Mondo”: il Circo.

Nel 1986 Valerio ha conosciuto, grazie al Professore Aimone Guidi, Moira Orfei che con il suo Circo era a Livorno. Valerio a soli 6 anni si è “innamorato” del personaggio, anni dopo ciò avrà delle conseguenze.

Miranda Orfei (1931 – 2015), da tutti conosciuta con il suo nome d’arte Moira Orfei, è stata la “Regina del Circo”. Cavallerizza già a 6 anni, poi acrobata, trapezista, domatrice e attrice, con la sua personalità eccentrica ed esuberante era il simbolo stesso del Circo in Italia e nel Mondo.

Valerio Chiesa crescendo iniziò a fare particolarmente bene l’imitazione di Moira Orfei, prima alle festicciole, poi da più grande, su sollecitazione di Moira stessa (quando si trovava a Livorno,  andava sempre a comprare la pasta fresca al loro negozio) che apprezzava un imitatore così bravo.

Nel 2008 Valerio Chiesa si trovava in vacanza al Villaggio Valtur di Agadir, in Marocco, e per quelle combinazioni che ti possono cambiare la vita, venuto a mancare improvvisamente l’animatore del Villaggio, Valerio subentrò con tutta la sua simpatia. Un grande successo per le sue imitazioni e non solo che lo fecero stare a lavorare 6 mesi ad Agadir e tre mesi al Villaggio Valtur alle Maldive, nella splendida Isola Resort di Mahureva.

Pastificio Chiesa a Livorno. Maria Probst, Giovanni Rana e Paola Picchi. Foto di Giorgio Dracopulos

Rientrato a casa, sull’onda del successo Valerio è stato ospite con Moira Orfei in molte trasmissioni televisive e radiofoniche. Un sincero legame affettivo, molto stretto, quello tra Valerio e Moira, consolidato attraverso un’amicizia durata anni. Dopo tante soddisfazioni, nel 2009, Valerio però ha deciso che era venuto il momento di dedicarsi a tempo pieno al Pastificio di Famiglia.

Ha lavorato e studiato moltissimo, si è buttato nel campo anche della sperimentazione e della creatività, voleva essere il numero uno. Ecco che sono nati i suoi “Girasoli”, da subito un grande successo, fatti uno ad uno con un “coppapasta”, appositamente realizzato, con una forma ovale di 10 x 8 cm. da un Ingegnere di Genova, e che vengono ripieni con delizie diverse che vanno dagli scampi ai funghi porcini e moltissimo altro.

Poi Valerio ha introdotto anche altre tipologie di Pasta Fresca come i “Tagliolini al peperoncino” la “Pasta al nero di seppia”, quella alle “Farine di castagne”, tutte prodotte con materie prime super selezionate e di altissima qualità.

Ma la realizzazione più “affascinante” che ha dato al Maestro Pastaio Valerio Chiesa una grande visibilità e una grande fama Internazionale è sicuramente “The King Gold”.

“The King Gold” è un “magico tortello” fatto con una pasta finissima tirata a mano che risplende come il sole grazie alle microparticelle di “oro 23 carati” inserite nell’impasto. Anche il ripieno è estremamente prezioso essendo composto da foie gras, ricotta e tartufo nero Prestige.

L’idea è venuta a Valerio in omaggio al grande Maestro Gualtiero Marchesi (1930 – 2017) e al suo memorabile “Risotto allo zafferano con foglia d’oro”. Ci sono voluti 6 lunghi anni di studio, di prove, investimenti e di tenace volontà per arrivare alla realizzazione di un “fantastico tortello” come “The King Gold”.

Pastificio Chiesa a Livorno. The King Gold. Foto di Giorgio Dracopulos

Anche la confezione di una tale meraviglia ha avuto la necessità, trattandosi di un prodotto fresco, di particolari attenzioni e di un packaging fuori dal comune ed esclusivo. La soluzione è stata trovata grazie anche alla Ditta Orvem 1981 di Milano.

Valerio Chiesa dice sempre: “The King Gold è come un figlio che produco e vendo per emozionare me stesso e tutti i miei clienti”.

A Valerio viene sempre il nodo alla gola quando ricorda la telefonata del compianto Maestro Gualtiero Marchesi che volle congratularsi con lui per questo eccezionale prodotto.

Tali e tanti successi hanno valso al “Pastificio Chiesa” e a tutti i membri della Famiglia una numerosa serie di importanti Premi e Riconoscimenti.

Recentemente, Sabato 13 Ottobre 2018 al mattino, il “Pastificio Chiesa” ha inaugurato la sua rinnovata sede (con il laboratorio a vista) al “Mercato delle Vettovaglie” con una grande festa che ha visto, tra gli altri, la partecipazione del Vescovo di Livorno, Simone Giusti, del “mitico” Giovanni Rana e signora, dell’Assessore per il Commercio e l’Artigianato del Comune di Livorno Paola Baldari e della Responsabile dell’Ufficio di Direzione del Mercato Centrale Nella Benfatto. Presenti anche due eccezionali e affascinanti Chef che con la loro esperienza e bravura fanno onore alla Cucina: Paola Picchi e Maria Probst.

Un super emozionato Valerio Chiesa, insieme ai suoi genitori Roberto e Salvatorica, sono stati affettuosamente e letteralmente soffocati dagli applausi e dai baci dei numerosissimi presenti.

Dal 1969 il “Pastificio Chiesa”, di Livorno, trasmette attraverso la straordinaria qualità della sua pasta fresca tutta l’esperienza e l’amore di tre generazioni.

Giorgio Dracopulos

 

http://www.thekingofpasta.com/

https://www.youtube.com/watch?v=IYUVucNpLBg

https://www.youtube.com/watch?v=MlTH1kaecjs

https://www.youtube.com/watch?v=zVEXBTSEE3o