Il tempo è relativo” diceva Einstein. Niente di più vero parlando di vino. La curiosa attrattiva che suscita una bottiglia di vino con decenni sulle spalle è una di quelle sensazioni che devono essere provate almeno una volta nella vita. Aspettative, diffidenza, qui il gioco si fa complesso poiché non contano solo le denominazioni, ma anche altri imprescindibili fattori entrano in gioco: la storia di conservazione di una bottiglia, il metodo di produzione e l’annata. Nel migliore dei casi, queste emozioni possono trasformarsi in meraviglia, quando si scopre che di quel vino gli anni hanno toccato le nervature più acute, rendendole mature, ammansendole, rendendone eleganti i tannini, l’acidità e i profumi.
Di queste emozioni ci raccontano Francesco Bonomi e Francesco Mastrosimone. Entrambi under 30. Bonomi è sommelier professionista ed esperto nella divulgazione e comunicazione del vino su Instagram come @Bonomi_winediary. Mastrosimone con un Master all’Alma e la qualifica WSET, da quasi dieci anni è nel mondo del vino, ha lavorato per cantine, visitato luoghi speciali e tenuto masterclass.
Il loro incontro avviene nel 2017: «In quel momento non pensavamo al futuro, eravamo travolti dalla voglia di conoscere, studiare, assaggiare». Ci racconta Bonomi. «Abbiamo iniziato a ricercare e comprare dei vini per noi e organizzavamo appassionanti degustazioni a casa di amici – ci spiega Francesco Mastrosimone – Ben presto ci siamo resi conto che le annate storiche rappresentavano per noi un’attrattiva irresistibile, dove all‘unicità della bottiglia che stavamo degustando, si accompagnava una grande capacità del degustatore di leggere nella trama dei sapori che il tempo aveva tessuto».
tra ristoranti, enoteche e collezionisti privati. Ci spiega Bonomi: «Questa attività è stata concepita per dare valore a quei “tesori” che alcune volte non vengono valorizzati abbastanza. In primis studiamo i venditori e decidiamo di comprare un lotto di vini, solo a seguito di assaggi mirati su due o tre campioni, per offrire poi agli acquirenti la migliore garanzia».
Nel 2021 l’evoluzione con l’idea delle Vintage Wine Room
«Tra me e Mastro c’è sempre stata una grande sinergia, la voglia di conoscere è sempre poi stata seguita dalla voglia di condividere. Con Vintage Wine Room abbiamo dato un nome a quello che facevamo da anni, ovvero organizzare degustazioni per appassionati. Protagonisti sono i vini acquistati con Tesori Liquidi, con la preziosa possibilità quindi di confrontare tra loro vini di annate storiche, rigorosamente degustati alla cieca».
Le Vintage Wine Room sono organizzate in ristoranti di livello oppure aziende vinicole, ad esempio: Pojer e Sandri, Ettore Germano, Walter Massa, Cascina Fontana, sono alcune importanti aziende che hanno ospitato le degustazioni. Con una notevole ascesa di partecipazioni, alle Vintage Wine Room incontriamo produttori, esperti e appassionati dell’incredibile mondo enoico, acquirenti che hanno così l’opportunità di degustare le bottiglie che poi possono andare a comprare.
Alla degustazione del 9 novembre, ospitati nella bellissima Cantina Girlan, una delle aziende iconiche dell’Alto Adige fa dei cru di Pinot Nero il loro segno distintivo, con mio grande piacere, anche io sono stata tra le fila dei degustatori.
Girlan ci ha ospitato nella grande sala conferenze, per noi divenuto teatro di emozioni e scoperte. Dopo un piccolo aperitivo di benvenuto eccoci ai banchi di assaggio. Otto etichette, cinque aziende:
Girlan, Pinot Noir Riserva “Vigna Ganger” 2014
Girlan, Pinot Noir Riserva “Vigna Ganger” 2016
Girlan, Pinot Noir Riserva “Trattmann” 2012
Girlan, Pinot Noir Riserva “Trattmann” 2016
Carlotto, Pinot Nero “Filari Di Mazzon” 2016
Podere Monastero, Pinot Noir “La Pineta” 2015
Arpepe, Valtellina Sup.Riserva “Rocce Rosse” 2016
Passopisciaro, Terre Siciliane “Contrada R” 2012.
Alice Romiti
Nella rubrica Degustazioni gli assaggi del 9 novembre.