“Il secondo cantone vinicolo per dimensioni della Svizzera si presenta in tutta la sua maestosità con spettacolari vigneti affacciati sul Lago Lemano (Lago di Ginevra) e imponenti castelli. I vini Chasselas, profondamente caratterizzati dal terreno su cui crescono, sorprendono per la loro predisposizione all’invecchiamento”. Benvenuti nel paradisiaco cantone vinicolo del Vaud.

Un totale di 3787 ettari suddiviso in quattro grandi aree:

–  La Côte sul lato occidentale del Lago Lemano con la “perla” rappresentata dalla regione di Lavaux che si estende da Losanna a Vevey e Montreux;

– il Chablais, con le superfici coltivate di Villeneuve nell’estremità orientale del lago e spazia da Yvorne e Aigle fino ai vigneti attorno a Bex;

– Bonvillars, Côtes de l’Orbe, una delle due aree settentrionali;

–  Vully attorno al Lago di Morat. L’altra settentrionale.

Il guardiano dei vigneti

Il Vaud è noto soprattutto per i suoi vini bianchi freschi e fruttati prodotti con le uve Chasselas, caratterizzati da aromi variegati e delicati, che rispecchiano la varietà del terreno di questa regione. I vini rossi di Gamay e  Pinot Noir costituiscono circa un quarto della produzione.

Il clima nel Vaud è influenzato soprattutto dai grandi laghi, che creano un microclima particolarmente favorevole per la viticoltura

Anche in questa terra furono i Romani a portare la viticoltura. A seguire, nel Medioevo, la viticoltura ebbe l’influenza dei vari monasteri presenti che dettarono i ritmi, le produzioni e non solo.

Viticoltura eroica. AFP PHOTO / Fabrice COFFRINI

Basti pensare ai monaci cistercensi con sede a Losanna che allestirono i meravigliosi terrazzamenti di Lavaux. Con la secolarizzazione dei monasteri, i vigneti passarono ai nuovi signori del Vaud, i Bernesi, oppure ai Comuni. Dal 1798 (influenza della Rivoluzione Francese), molti vigneti furono divisi tra i piccoli vignerons. Ancora oggi la frammentazione è presente.

Con 800 ettari di vigneti, terrazze viticole del UNESCO, l’area del Lavaux costituisce la zona vitivinicola più ampia (ed aggiungo più bella) della Svizzera offrendo le migliori vedute panoramiche, terrazza dopo terrazza.

St-Saphorin, Dézaley, Epesses: noi appassionati di vino ci entusiasmano solo nel pronunciare questi nomi.

I ripidi vigneti traggono vantaggio da tre fonti di irraggiamento solare e termico:

– quello preveniente direttamente del sole;

– quello prodotto dal riflesso del Lago Lemano;

– quello derivante dal calore accumulato dai numerosi muri in pietra.

Vini Jomini

Dal vigneto al vino. In particolare la mia conoscenza nel Lavaux è stata Jomini Vins a Chebres, nel comprensorio Grand Cru Saint-Saphorin alla quale ho dedicato un articolo a parte.

Attenzione: nel Vaud spesso le bottiglie sono da 0,7. Chapeau!

Urano Cupisti