Il progetto della Tenuta dello Scompiglio, molto più di una semplice visita aziendale….

GLI IMPULSI

Impulso n. 1: Diventare il Principe – va bene, principessa! – che sciolga i rovi. E trovare, incontrare tanti principi e principesse perché i rovi sono tanti. Che la luce torni a baciare la terra.

Impulso n. 2: Dialogare con il bosco, con la terra, con l’acqua, con l’architettura. Trovare un respiro che li lasci parlare, chiedere, dare di nuovo. Mi sento responsabile per ogni piccolo castagno, quercia, per ogni albero che non riesce a crescere sovrastato da un piano ombroso piantato da noi umani anni fa.

Impulso n. 3: Dare spazio a una cultura dove i sensi, l’istinto e l’incontro fra artisti, pubblico, natura, coltura, siano stimolati, eccitati, riempiti, svuotati. Dove in mezzo al pubblico ci si possa sentire forse un po’ più individui.

DAGLI IMPULSI AL PROGETTO

Per un umile comunicatore di vino, nel quasi quotidiano “calpestare le vigne” o se preferite “vinovagare tra le vigne”, trovarsi di fronte ad un Progetto così complesso, in stato di quasi completamento, non può che impressionare, colpire.

L’inizio

Arrivato al parcheggio mi viene incontro Angelica dell’ufficio stampa e di lì a poco Francesco, capo cantiniere e non solo.

“La Tenuta dello Scompiglio è un’area di circa 200 ettari, dei quali circa cinquanta formano il nucleo principale, costituito da un parco secolare, aree agricole e vitate, alcune case coloniche ristrutturate ed adibite a tutte le attività svolte all’interno della Tenuta”. Così il benvenuto da parte di Angelica. Così l’inizio della descrizione del progetto, ideato, voluto e del quale ne è Direttrice Cecilia Bertoni.

DOVE

Siamo nella parte collinare pedemontana del Monte Serra lato provincia di Lucca. Siamo nei pressi del Borgo Antico di Vorno, ultima parte abitata a Sud del Comune di Capannori, siamo in quella parte del territorio lucchese famosa per le sue acque e per l’olio, unico nel suo genere.

Incredibile, stupefacente, trovare un’area poliforme, integrata nelle sue componenti nella periferia di Lucca.

LA STORIA

Durante i secoli l’intera tenuta è stata gestita da una Fattoria autosufficiente. Campi di grano, oliveti, vigneti e frutteti. Se aggiungiamo gli animali di fatica e quelli da cortile l’autosufficienza è comprensibile. Abbandonata negli ultimi decenni, come tante altre realtà del territorio collinare lucchese, la natura ha preso il sopravvento ricoprendo la superfice di rovi e pini.  “Che la luce torni a baciare la terra” (Impulso n. 1).

L’ATTUAZIONE DEL PROGETTO

Architettura. Inizio dei lavori di riqualificazione nel 2003. Recupero di tutti i fabbricati ai fini abitativi (residenze per artisti) e destinati sia alle attività dell’Associazione Culturale (spazio performatico, espositivo, sala prove, teatro), sia alla recuperata Azienda Agricola in particolare Vinicola (cantina) e di Ristorazione (cucina dello Scompiglio). Il tutto basato sulla strettissima collaborazione committenza – progettisti – maestranze, con il risultato finale mirato ad essere la soddisfazione umana e professionale delle persone che lavorano al programma.

I casolari recuperati

Ingegneria, bioedilizia ed energie rinnovabili. La ristrutturazione degli edifici è stata sviluppata in considerazione delle caratteristiche del fabbricato esistente. Sole, acqua, terra, legno alla base del progetto energetico. Sole per l’impianto fotovoltaico, acqua per l’approvvigionamento idrico e per il raffreddamento, il legno come biomassa per il riscaldamento e la terra per un impianto geotermico.

Cultura.  Considerare l’ambiente nel suo complesso di territorio, flora, fauna e persone che lo popolano, lo vivono, lo modificano. Gli artisti, durante il periodo propedeutico alla creazione della loro opera, si immergono nella vita della Tenuta ed instaurano un dialogo con il luogo.

Arti visive

Coltura. Dell’Azienda vinicola ne parlerò in altra pagina, degustazioni, riportando tutti gli elementi che sono stati alla base della visita, della conoscenza di Angelica e di Francesco e degli assaggi.

Cucina. La Cucina dello Scompiglio unisce tradizioni antiche, utilizzo dei cibi del territorio, delle produzioni ortofrutticole “stagionali” della Tenuta  e presentazione di piatti innovativi e di ricerca.

Il Progetto dello Scompiglio. Da una semplice visita aziendale vitivinicola (di cui parlerò presto) alla scoperta del dialogo con la terra, con il bosco, con la fauna, con gli elementi architettonici, con le arti visive negli spazi interni ed esterni, con la Musica, con la ricerca della CULTURA (volutamente maiuscola).

Musica

Il tutto a Vorno, ai piedi del Monte Serra. A due passi e non sapere della sua esistenza. Incredibile ma vero. Chapeau!

Urano Cupisti

Causa il limitato spazio della rubrica rimando ad una attenta lettura del sito web.

Visita effettuata il 6 giugno 2018

 

Tenuta dello Scompiglio

Via di Vorno, 67

Tel: 0583 971438

agricola@delloscompiglio.org

www.delloscompiglio.org