Taverna dei Barbi. I vini

“Il Benvenuto Brunello”, conosciuto proprio così, con l’articolo determinativo per indicare qualcosa di preciso, anche se nelle intenzioni degli organizzatori è sempre stato dare il Benvenuto all’ultima annata prossima ad entrare in commercio, ricopre da diversi anni a questa parte anche momenti d’incontro con i produttori.

La storia recente di Montalcino ci ricorda un “nuovo modo di essere produttori di vino da quelle parti”. Investimenti esterni che cambiano la maniera, il sistema, prassi, portate avanti dalle generazioni di contadini-vignaioli ilcinesi. Industriali del nord, grandi commercianti, investitori, ma anche aziende vitivinicole importanti che sono arrivate e continuano ad arrivare con “nuove idee” per cambiare in chiave moderna (così dicono loro) questo gioiello dell’enologia italiana.

Taverna dei Barbi. Il tavolo pronto per l’incontro

Ed allora, nei momenti d’incontri, essere invitati ad un convivio speciale, veramente speciale, come Benvenuto Brunello 2019 da una Azienda che fonda le proprie radici di famiglia nel 1352, assume connotati eno-storici  che ci riportano all’interno delle tradizioni e a contatto “con una stirpe montalcinese di ingegno acuto”.

Emozionante entrare nella sala dominata da un camino sfarzoso per le sue dimensioni, direi principesco  per il condizionamento stesso dell’ambiente.

Taverna dei Barbi. Il menu

La mia prima volta dai Barbi, l’onore di sedere alla destra di Stefano Cinelli Colombini  per non perdere nessuna parola dei racconti della vita passata e presente di Montalcino partendo da quelle parole di tal uditore Gherardini nel relazionare a Cosimo III° nel 1676: “ I Montalcinesi dotati per lo più di una fecondia naturale…la sottigliezza dell’ingegno fa che non siano molto docili”.

Quel senso di familiarità che ho assaporato intorno al desco. Intenzionalmente voluto. Come il “benvenuto” trascritto sul menù: “Siamo qui a celebrare il Brunello, il distillato della storia ilcinese e quelli che gusterete sono sapori che forse troverete strani”.

Strani non lo sono stati, cibi poveri rivisitati in modo da arricchire dentro e riportarci indietro nel tempo.

Collo ripieno di nana, i crostini su pane all’uvetta, pinci al ragù di maialino e il petto di faraona con salsa al vinsanto.

Non il mangiare di tutti i giorni ma il menù delle feste, proprio come questa festa: dare il benvenuto all’ultimo Brunello nato.

Il ricordo di Elina Colombini, una gentildonna ai fornelli, con le sue ricette, i segreti, il mangiar semplice di casa e quello “più raffinato della domenica”.

Quel Libretto di cucina in città, fitto di appunti, ricette, segnato, unto, reduce di infinite battaglie sul tavolo di cucina, ricordato da Francesca Cinelli Colombini in “1899 Elina Colombini, una gentildonna ai fornelli”  e ripreso in buona parte nei contenuti dallo staff della Taverna dei Barbi come il “piatto di Tramezzo Pan lavato” e il “dessert Caffè in forchetta”.

Taverna dei Barbi. Il colore del Brunello

Dimenticavo i vini degustati e ben abbinati tanto da non capire alla fine se i piatti sono stati preparati per esaltare i vini della Fattoria dei Barbi o il contrario, vini ad esaltare i piatti della Taverna dei Barbi.

Maremma Toscana Doc 2017. “Sono convinto che un Morellino sarebbe potuto essere il completamento ideale della gamma di prodotti della Fattoria dei Barbi”.

Brunello di Montalcino “Vigna del Fiore” Docg 2011. L’esplosione olfattiva e gustativa ha ripreso a raccontare una storia di eccellenti abbinamenti.

Brunello di Montalcino Riserva Docg 2006. A raccontare, con le sue travolgenti sensazioni olfattive e la grande eleganza gustativa infinita, la storia del territorio e dei sapori.

Infine Vinsanto Chianti Doc 2011, a chiudere l’appuntamento con il produttore e la mia prima volta alla Taverna dei Barbi alla scoperta delle origini di un mito.

Tornerò alla Fattoria dei Barbi a scoprire i tesori nascosti nell’antica cantina con le sue centinaia di botti in legno e far visita al Museo del Brunello per capire cos’è questo vino, come è nato, i suoi pionieri ed il terroir.

Urano Cupisti