Bertolt Brecht ebbe a dire: “Prima la pancia piena e poi la morale”.
La coscienza di molti è a posto ripagando anche la disgrazia della crisi. Crisi di turismo, di frequentazione nei locali, crisi di valori. È proprio così?
Anche, ma non proprio del tutto perché spesso è la mancanza di professionalità piuttosto che quella delle “palanche”. Frequentando i Ristoranti sono i dettagli, strettamente legati alla professionalità, che fanno la differenza.
Ci sono coloro che mangiano per la pancia piena ed allora il contenuto e l’abbondanza nei piatti portano alla soddisfazione. Ci sono invece chi vuol vivere di emozioni, ama l’arte nella cucina, coniuga bello e bravo (sempre più difficile), chi ama toccare con mano la professionalità nel servizio, l’accoglienza, tutto frutto di studi, di conoscenze per chi offre, insomma “quella classe” che, come si suol dire, fa la differenza.
Ed ecco trovarmi in un Ristorante dove ho potuto vivere quelle emozioni date dall’accoglienza, dalla professionalità del servizio e da una cucina “artistica” che è riuscita a stupirmi per la passione, dedizione data dal giovane Chef Antonio Guerra.
Mi riferisco al Ristorante Vitique situato a Greve in Chianti, precisamente nella frazione di Greti, a pochi chilometri da Firenze, nel cuore del Chianti Classico (quello contraddistinto dal Gallo Nero). Ristorante ricavato all’interno dell’ex distilleria storica Bonollo.
Affacciato sulla terrazza panoramica delle colline chiantigiane, strettamente legato al mondo del vino del Gruppo Santa Margherita di cui ne fa parte.
Ad accogliermi Roberto Pernacchiotti, Direttore di sala.
Ha colpito da subito l’eleganza di uno stile architettonico minimale basato su chiari e scuri, luci diffuse, che fanno da cornice ad una accoglienza discreta. Apparecchiatura elegante pronta ad accogliere i piatti, preparati per stupirmi, opera dello chef brianzolo, di origine pugliese, dal talento indiscusso.
Semplicità, genuinità e un’innata vocazione per tutto ciò che è buono e bello; alcuni dei valori cardine riscontrati in questa giovane realtà.
Una bomboniera di pochi coperti (25 in tutto) che è riuscita a farmi vivere un’esperienza coinvolgendo tutti i sensi in una atmosfera di fascino e discrezione.
Questa la cornice in cui ho assaggiato i piatti di Antonio con il minimo comune denominatore della leggerezza e originalità, senza trascurare presentazione e gusto.
La proposta gastronomica ha esplorato i sapori della tradizione toscana, reinterpretandoli in chiave moderna, arricchendoli con ispirazioni e sfumature dal carattere più nazionale come il Coniglio 2020: battuta di coniglio, prugne fermentate, estrazione di salvia e rosmarino con crumble di olive nere e polvere di olio alla brace. Chapeau!
Antonio Guerra non è solo oggettivamente bravo ma anche incredibilmente modesto e schivo. Non se la tira, piuttosto sorprende.
E dell’abbinamento dei vini proposti dal sommelier di sala, ne vogliamo parlare?
Provenienti dal firmamento Santa Margherita è stato proposto, come benvenuto, un calice di spumante millesimato Alto Adige Doc, Metodo Classico di Pinot Grigio 2014 proveniente dalla Cantina altoatesina Kettmeir.
Continuando con un calice di Giunco, Vermentino di Sardegna della Cantina Mesa, con Vigne della Brà di Filippi Soave 2017, una sorprendente Vitovska 2018 Zidarich, per poi chiudere con Lamole Lamole Chianti Classico 2016 e l’immancabile, omaggio alla terra di Toscana, Vin Santo Lamole 2017 abbinato ad uno spettacolare quanto insolito dessert, una rivisitazione sul tema “i cantucci”.
Ristorante Vitique, a Greve in Chianti frazione Greti, dove al centro c’è l’ospite coinvolto in un viaggio enogastronomico capace di emozionare, coinvolgere e stupire. Chapeau!
Urano Cupisti
Visita effettuata il 2 dicembre 2021
Ristorante Vitique
Via Citille, 43 b,
50022 Greti FI
Tel: 055 933 2941