Si è conclusa la seconda vendemmia del Consorzio DOC delle Venezie – e la prima a DOC integrale del Pinot grigio – che registra una qualità e una sanità molto buona delle uve e una crescita media dei volumi, tra le differenti aree viticole, che oscilla tra il 15 e il 20% sulla media delle ultime annate, in linea con la positiva tendenza nazionale, sfiorando in alcune zone il +30% sul 2017, coerente con il trend europeo.

“E’ la nostra prima vendemmia di Pinot grigio solo DOC che celebriamo con una qualità media molto buona ed una gestione del potenziale produttivo da parte del Consorzio che ci fa guardare con grande fiducia e serenità ai mercati”, commenta il Presidente del Consorzio DOC delle Venezie Albino Armani.

Un andamento climatico favorevole ha permesso ai vigneti di raggiungere unbuono stato di salute, con una giusta gradazione zuccherina ed equilibrato stato di acidità delle uve. Il bel tempo che ha caratterizzato l’areale del Triveneto nei giorni della vendemmia, poi, ha permesso una raccolta dei grappoli nelle migliori condizioni, portando in cantina un prodotto sano e che fa prefigurare un’annata molto interessante.

La prima, dopo la cessazione definitiva dell’imbottigliamento dell’IGT, che porterà sul mercato esclusivamente prodotto DOC, controllato e certificato fin dalla vigna. Un passaggio cruciale per mettere in condizioni il Consorzio, attraverso interventi e strumenti mirati, di gestire al meglio il potenziale produttivo anche in annate abbondanti come l’attuale, e favorire uno sviluppo libero ma equilibrato della commercializzazione.

Il Pinot grigio, il più importante vino bianco fermo doc italiano in termini di volumi, che con il 95% del proprio export guida il primato mondiale conquistato dal nostro Paese nell’esportazione dei vini bianchi fermi (fonte Nomisma Wine Monitor), è pronto ad affrontare la sua seconda stagione di commercializzazione con una prospettiva di disponibilità di prodotto in equilibrio con le richieste di mercato tenuto conto del recupero quantitativo sul 2017 – dove si erano prodotti 2,1 milioni di ettolitri – ed il tendenziale delle vendite e dell’esportazione che conferma l’obiettivo di “giacenza zero” a fine anno.

Come misura cautelativa, a fronte di un’annata che si era annunciata generosa, il Consorzio aveva prudentemente avanzato la richiesta di stoccaggio (per una determinata quota pari al 20% della produzione prevista) lo scorso luglio alla Provincia Autonoma di Trento e alle Regioni Friuli-Venezia Giulia e Veneto, garantendosi uno strumento che permetterà di modulerà l’immissione al consumo del prodotto atto a Pinot grigio delle Venezie vendemmia 2018, in linea con l’evoluzione della domanda.