Lo Chef Alfonso D’Auria ha ospitato lo Chef Pino Cuttaia per una specialissima e gustosissima cena a quattro mani al “Ristorante Follie di Villa Agrippina Hotel” di Roma.
Un tempo il “Regno delle Due Sicilie” era un ponte di culture, arti e sapori, dove l’ingegno Napoletano e la poesia Siciliana si incontravano sotto lo stesso cielo. Oggi, quell’eredità è tornata a vivere al “Ristorante Follie” del “Villa Agrippina Gran Meliá Hotel” (5 stelle) di Roma dove il , “resident” Chef, Alfonso D’Auria, e Pino Cuttaia, Chef “Due Stelle Michelin” del Ristorante “La Madia” di Licata (AG), si sono uniti Venerdì 17 Ottobre 2025 per una bellissima serata a quattro mani.

Pino Cuttaia, custode della “Cucina Siciliana”, quella fatta di memoria e poesia, e Alfonso D’Auria, interprete della nuova “Cucina Campana e Laziale”, hanno creato un percorso di 6 portate che ha attraversato con grande fascino e assoluto gusto il tempo e i territori.

Un dialogo gastronomico che ha unito la profondità della Sicilia e la vitalità della Campania, l’arte del ricordo e la forza dell’innovazione, il tutto impreziosito da un “coté enologico” di grande eleganza firmato “Pommery”, “Poggio al Tesoro” e “Villa Della Torre”.
In tavola
Il percorso si è aperto con i “Canapè” dello Chef D’Auria, un prologo che ha introdotto la filosofia del “Follie”, accompagnato da “Apanage 1874 Blanc de Blancs – Pommery”.

A seguire: la “Crème brûlée di polpo” di Pino Cuttaia, un piatto che trasforma il mare in velluto, unendo dolcezza e profondità, abbinato a “Champagne Cuvée Louise Nature 2006 – Pommery”; – la “Sfogliatella riccia con agnello sfilacciato, mousse di Provolone del Monaco e le sue animelle” una preparazione che racconta la Campania delle feste e delle strade antiche, reinterpretata da D’Auria con eleganza e coraggio, in abbinamento a “SoloSole 2021 – Poggio al Tesoro”.
Poi: “Fuori norma” a firma di Cuttaia, la celebrazione dell’istinto e della libertà del cuoco Siciliano, una proposta che rompe gli schemi, come le storie dei popoli che hanno attraversato l’isola in abbinamento con “Valpolicella Classico 2024 – Villa Della Torre”; – “Tonno alla genovese” di Chef D’Auria in cui la tradizione partenopea incontra il mare, un piatto che parla di contaminazioni e di quella Napoli crocevia di mondi, abbinato a “Valpolicella Superiore 2021 – Villa Della Torre”.

Il percorso si è concluso con “CaVè e anice”, preludio aromatico a “La nuova cassata” di Pino Cuttaia, un dolce che reinventa il classico siciliano con grazia e stupore abbinato a “Champagne Dry Elixir – Pommery”.
Gli Chef Cuttaia e D’Auria hanno ricreato, in una serata di grande successo l’anima di un luogo che non esiste più sulle mappe, ma vive nei sapori, nelle storie e nelle emozioni di chi lo racconta attraverso la cucina.

La bellissima serata a quattro mani di Venerdì 17 Ottobre 2025 è stata uno splendido omaggio a un passato che continua a ispirare il presente e dove le cucine dei due Chef si riconoscono nello stesso linguaggio del gusto.
A cura di Adele Bandera ed Erika Del Largo
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