L’evento L’Altra Toscana ha chiuso, Venerdì 17 febbraio, le Anteprime toscane 2023. E l’ha chiuse con un grande successo, legittimando la propria appartenenza alle kermesse che tutti gli anni presentano al mondo l’intero comparto produttivo della Toscana (escluso Montalcino per sua libera scelta).

Un evento che ha consacrato il lavoro di squadra composto da dodici Consorzi di Tutela facenti parte dell’Associazione “L’Altra Toscana”, associazione nata “per raccontare una Toscana del vino diversa, talvolta meno nota, contraddistinta da punte di qualità sempre più alte che vanno ad arricchire l’offerta vinicola della regione”  (Francesco Mazzei, Presidente dell’Associazione).

L’Altra Toscana. Palazzo degli Affari

Ma vediamo le circostanze che hanno reso l’Evento importante e meritevole di plauso:

  • La Location. Palazzo degli Affari, un elegante e moderno centro congressuale, che si affaccia su Piazza Adua a pochi passi dalla stazione centrale di Santa Maria Novella, dove tecnologia, innovazione e ottimizzazione funzionale si fondono ed hanno permesso all’evento di presentarsi al meglio in quella che è stata definita l’espressione concreta dell’architettura modernista italiana del dopoguerra, risultata ottimale per la riuscita della manifestazione. Sale ampie e modulari, flessibili, molto luminose dalle quali il degustatore ha potuto operare godendo di uno skyline unico ed emozionale sui principali monumenti della città;
  • Il Servizio. Impeccabile e veloce operato da un numero considerevole di Sommelier dell’AIS toscana, sempre attenti a supportare le esigenze dei presenti;
  • La Novità. In assoluto dimostratasi “azzeccata” di individuare cinque percorsi tematici differenti per mettere in condizione gli addetti ai lavori di poter capire al meglio i micro-terroir, gli assemblaggi, i bianchi, gli autoctoni;
  • Le Master Class, condotte egregiamente da Gabriele Gorelli, Master of Wine.
L’Altra Toscana. MasterClass I Supertuscan

I cinque percorsi tematici

  • Assemblaggi Di Sangiovese: vini rossi e rosati in assemblaggio con altre varietà autoctone e/o internazionali;
  • Gli Internazionali: sia in purezza che in assemblaggio tra loro;
  • I Bianchi di Toscana: interessantissimo percorso che ha aperto una vetrina su di una produzione a volte bistrattata, ottenuta sia da vitigni autoctoni che da varietà internazionali;
  • Il Sangiovese: la purezza del vitigno maggiormente prodotto;
  • Gli Altri Autoctoni: alla scoperta delle varietà, in maggior parte prodotte in purezza come Ciliegiolo, Alicante, Pugnitello, Canaiolo, Montepulciano d’Abruzzo.
L’Altra Toscana, i loghi dei 12 Consorzi

Ed infine merita una segnalazione particolare la partecipazione del Consorzio Vino Toscana, nato per la Tutela di tutti i vini classificati IGT che, negli ultimi anni il disciplinare di produzione ha permesso la nascita e lo sviluppo di vini di grande qualità e di rilievo mondiale, associati ad un territorio considerato di grande fascino. Uno su tutti: Tignanello di Antinori.

Grazie alla partecipazione di questo Consorzio è stato possibile organizzare  la MasterClass “I Supertuscan”, nove vini iconici a base Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot, le tre varietà che hanno un rapporto particolare, nel tempo, con  la Toscana. Unico rammarico aver constatato la mancata presenza “dei giornalisti e comunicatori italiani”. Da meditare.

L’Altra Toscana, l’evento dei territori “nascosti” dove la vite si coltiva da secoli e dove, accanto ai nomi blasonati dell’enologia italiana, altri operatori portano nei calici qualità e identità, incuriosendo sempre di più gli appassionati ed il mercato. Chapeau!!!

Urano Cupisti